Genesi del Verticalismo: la Via del Possibile e teologia cristiana
Data: Venerdì, 03 giugno 2016 ore 12:00:00 CEST Argomento: Redazione
Galleria Verticalista, via S. M. Mazzarello, 12 -
Catania, 3 giugno
primo incontro "Verticalismo-storia" in occasione dei festeggiamenti
dei 43 anni del movimento artistico-culturale Verticalismo. Espongono:
Rosario Calì, Giovanni Compagnino, Iolanda Taccini, Guglielmo Pepe,
Rosario Platania, Salvatore Spatola, Salvatore Commercio. "Don Antonio
Corsaro, sacerdote, saggista, poeta, intellettuale,
straordinario teorico storico del Verticalismo (movimento
artistico-culturale e sociale che muove dalla corrente di pensiero "la
via del possibile"), ebbe a scrivere a proposito della mia teoria
sull'origine del cosmo dal Nulla (per il mio saggio Verticalismo,
1982): "(...) non come un universo che sgorghi dal Nulla ma come un
Nulla
che si mostri, per paradosso, sempre più creativo, in espansione".
Come interpretare: non un Nulla comunemente inteso, bensì "un Nulla che
si mostri, per paradosso sempre più creativo in espansione"? Esperti
della filosofia teologica cristiana, uomini di scienza (cattolici) e di
cultura... individuano una eccezionale uguaglianza: il Nulla che "è" =
campo dello spirito. Dalle parole di don Antonio Corsaro, senza meno si
può dedurre che la creatio ex nihili è libera conseguenza del "campo di
possibilità" in espansione: Dio. E diventa verosimile un Dio esteso,
Totalità infinita accrescibile, che crei l' Universo da sé ("a sua
immagine e somiglianza") poiché non c'è un al di fuori di sé. Significa
che Dio, Trascendente è "anche" sovrapposto al Creato anch'esso, nella
"sostanza", infinito assoluto in quanto essenza della "via del
possibile"; una ristrettezza delle sue possibilità segnerebbe il
fallimento della volontà di Dio. [Nel dominio di un insieme infinito,
una parte può essere equipotente al tutto, George Cantor docet (non
erano dello stesso avviso Aristotele e Galilei, tra gli altri, e
sbagliavano). Nel nostro caso il Creato è uguale alla Totalità rispetto
alla "sostanza"]. In ultimo, un Dio-Assoluto (il) "campo di
possibilità", quindi accrescibile (pensiero contrapposto a un Dio dato
in atto, Totalità compiuta, futuro zero, possibilità zero), che,
certamente, rende più l' idea di onnipotenza, onnipresenza,
onniscienza... (Qui, una visione di infinito assoluto "oltre" rispetto
al
concetto proposto da Cantor). L' insieme Dio+Universo fisico
(estensione di possibilità di Dio, e non semplicemente impronta di Dio)
è più di un Dio dato in atto al di là del cosmo. Significa: ammesso
che, per un solo attimo, si riesca a pensare qualcosa di più grande di
Dio, in quell' attimo stesso Dio è già infinitamente più grande. In
questo contesto trovano forza le parole di Sant' Anselmo d' Aosta: Dio
"(...) ciò del quale nulla di più grande si può pensare".
Ragionamenti netti che rispondono anche alla prima domanda di Kant:
"Che cosa possiamo sapere?".
Certamente è questo il "pensiero forte" (il Nulla creativo: Dio: Campo
di possibilità: la realtà, visibile e invisibile: la Verità, una Verità
che si autoassolve per quanto attiene alla responsabilità del mondo)
che farà dire a padre Corsaro: "Il Dio dei teologi, dei filosofi, della
legge non esiste". "Il Papa, l' esaurimento nervoso del Cristo". Parole
forti, da parte di un sacerdote, che dovrebbero far riflettere sulla
reale distanza Dio-Natura-Uomo a opera della Chiesa cattolica.
Monsignor Francesco Ventorino, al meeting di Rimini del 20 agosto 2007:
"La verità si lascia incontrare, accade: essa è l' imporsi della realtà
nella sua evidente presenza!". (...) Gesù Cristo ("incarnazione" di Dio
e
"uomo"), con la sua presenza e rivelazione, attraverso la teoria e la
prassi ("Io sono la Via"), ha certamente voluto testimoniare l'
Immanente quale estensione del Trascendente (stesso "Principio" che
anima il Campo di possibilità), pur nella netta distinzione. Vito
Mancuso: "Essendo riconosciuto come "vero uomo" e al contempo "vero
Dio", Gesù riunisce nella sua unica persona i contrari di finito (in
quanto uomo) e di infinito (in quanto Dio)...". "(...) L' idea di Dio
contiene l' idea di uomo (perché se non la contenesse, Dio sarebbe
limitato da qualcosa, e quindi non sarebbe infinito), per cui un
Dio-uomo non è in sé contraddittorio...".
Il filosofo, matematico Alfred North Whitehead: "E' tanto vero dire che
Dio è permanente e il Mondo fluente quanto dire che il Mondo è
permanente e Dio fluente. (...)
E' tanto vero dire che il Mondo è immanente in Dio, quanto che Dio è
immanente nel Mondo. (...)".
Salvatore Commercio
commerciosalvatore@gmail.com
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