Viaggio con Pigreco
Data: Giovedì, 26 maggio 2016 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Il lavoro del prof. Giuseppe D'Urso "Viaggio con ϖ" è un dilettevole itinerario che, attraversando tre millenni, riesce a coniugare, all'interno di un sapere colto, storia, filosofia e scienze matematiche, avendo inizio in epoche in cui non si parlava ancora di scienze matematiche. L'eleganza del lessico, da cui traspare la formazione classica dell'autore, si unisce al rigore delle dimostrazioni senza mai sfociare in mero esercizio di calcolo, bensì accostando fine ragionamento e scrupolosa analisi.

"Viaggio con ϖ" risulta un'esaltante avventura nel mondo delle matematiche, che resta oscuro a molti, sollecitando curiosità e desiderio di accostarsi a metodi di indagine del reale e dell'immaginario connaturato di una poesia interiore che esalta lo spirito e l'intelligenza, di una ricchezza di argomentazione, di una pluralità di posizioni da cui traspare una matematica colta che avvicina curiosi della conoscenza e cultori dei saperi.

"Viaggio con ϖ" è anche un'interessante analisi di antropologia culturale in quanto nell'attraversare continenti ed epoche storiche, apparentemente distanti tra loro, restituisce unitarietà alle curiosità della ricerca che hanno animato filosofi-matematici da Apollonio a Fibonacci, da Erone ad Eulero, da Tolomeo ai fratelli Borwein, da Euclide a Cantor, da Huyghens a Gregory, da Filone a Niven..
"Viaggio con ϖ" restituisce alla conoscenza la quiddità delle matematiche in una esaltazione raffinata di un pensiero unificante, che nell'approdare a soluzioni e interpretazioni, si coniuga in un movente per nuove speculazioni.
Immaginare il lettore tipo per "Viaggio con ϖ" risulta estremamente arduo in quanto il trattato possiede differenti livelli di lettura.

Un giovane studente di scuola secondaria superiore può rimanere affascinato da costruzioni geometriche scrupolose. Un matematico di rango può cogliere la finezza delle dimostrazioni del Teorema di Liouville o della trascendenza di "e". Il cultore delle scienze matematiche saprà apprezzare la scelta delle tematiche e la sottile traccia che crea il carattere di unitarietà ed evidenzia la visione profonda e senza sbavature con cui l'autore ha saputo rendere il valore delle scelte operate. Il curioso neofita che, senza preconcetti, si accosta alla lettura di un testo "matematico" scoprirà il fascino di cui possono essere intrise solo le cose inessenziali, ma che possono divenire, in quanto tali, una ragione di vita trasformandosi in una fondante passione.

"Viaggio con ϖ" è anche una sintesi esaustiva dell'evoluzione storica del pensiero matematico che dai geometri greci come Euclide o Apollonio, i quali basavano le loro dimostrazioni sulle costruzioni con riga e compasso, si è giunti all'inglese W.Jones che all'inizio del '700 ha introdotto "ϖ" sino ad arrivare a Tamara e Kanada che, utilizzando le trasformazioni di Fourier e potenti strumenti di calcolo automatico, nel 1983 sono riusciti a calcolare 17.000.000 di cifre decimali. Quasi tre secoli che testimoniano sia l'interesse dei matematici per dimostrare inizialmente l'irrazionalità di "ϖ" e successivamente calcolarne le cifre decimali, sia la tenacia che contraddistingue intere generazioni di studiosi.
Ma, "Viaggio con ϖ" è anche la testimonianza della personale tenacia dell'autore e dell'incondizionato amore per la speculazione matematica, prova ne è la ricerca minuziosa e documentata di cui la trattazione è corredata.
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Lina Lo Presti





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