I traguardi del Piano di Miglioramento caratterizzano la valutazione dei Dirigenti e dei Docenti
Data: Giovedì, 12 maggio 2016 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Dal prossimo anno scolastico 2016-2017 entrerà in vigore il Sistema di valutazione dei dirigenti delle scuole.
"Dopo anni di attese, rinvii e sperimentazioni finalmente si parte, ha dichiarato il Ministro Giannini. Con la Buona Scuola abbiamo messo i dirigenti scolastici al centro di un preciso progetto culturale che valorizza l'autonomia scolastica. Abbiamo dato a quelli che una volta si chiamavano presidi più strumenti per poter lavorare e più responsabilità. Per questo è necessario attivare un sistema oggettivo e trasparente di valutazione del loro operato che preveda incentivi crescenti per chi raggiunge gli obiettivi di miglioramento della propria scuola".
Una prima informativa ministeriale esplicita che la valutazione sarà strettamente connessa all'incarico triennale del dirigente, che verrà integrato con specifici obiettivi sui quali annualmente sarà effettuata la valutazione e la conseguente attribuzione della retribuzione di risultato.
Come tutte le cose del Ministero vengono presentate nella complessità di riferimenti nazionali, regionali e d'Istituto, in relazione al RAV e su questi elementi-obiettivi sarà valutato il dirigente al termine del triennio.
Quando nel mese di agosto i Dirigenti firmeranno il loro contratto, troveranno inseriti in questo documento gli obiettivi di miglioramento che saranno di tre tipi: ci saranno obiettivi generali individuati dal Ministero, obiettivi legati alle specificità del territorio individuati dagli USR e obiettivi specifici sulla scuola che deriveranno dal RAV (il Rapporto di autovalutazione) dell'istituto che il dirigente s'impegna a dirigere.
Tra gli obiettivi nazionali figurano i seguenti criteri:
  • competenze gestionali ed organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell'azione dirigenziale, in relazione agli obiettivi assegnati nell'incarico triennale;
  • valorizzazione dell'impegno e dei meriti professionali del personale dell'istituto, sotto il profilo individuale e negli ambiti collegiali;
  • apprezzamento del proprio operato all'interno della comunità professionale e sociale;
  • contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici, nell'ambito dei sistemi di autovalutazione, valutazione e rendicontazione sociale;
  • direzione unitaria della scuola, promozione della partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il contesto sociale e nella rete di scuole.
Suddetti criteri appaiono alquanto generici ed evasivi e dovrebbero essere enucleati in relazione al "clima sereno o di tensione della scuola"; alla relazionalità interna con i Docenti e con il Personale; alle relazioni con i Genitori che alcuni dirigenti non vogliono incontrare e li costringono a lunghe ore di attesa; alla relazione con gli Studenti che non sono dei "sudditi" e semplici esecutori di ordini.
I nuclei di valutazione sono stati costituiti e come avviene per i docenti sarà il Direttore Regionale che provvederà all'attribuzione di una retribuzione di risultato proporzionale al livello conseguito e definita in seno alla contrattazione integrativa regionale.

Alla valutazione di "eccellente" dovrebbe corrispondere un meritato riconoscimento economico, mentre i casi patologici di realtà negative di scuole che si chiudono e risultano sottodimensionate per una cattiva politica scolastica da parte del dirigente, a volte, favoriscono cambio di sede perpetuando il danno che si diffonde.
Un dirigente che nella sua carriera ha fatto chiudere tre scuole (un'elementare e due medie), ora risulta il primo in graduatoria per la scelta della sede e andrà a dirigere un Liceo!!!!!
La parola "magica" che caratterizza il nuovo sistema di valutazione è il cosiddetto "Piano di miglioramento" che nel termine "piano" esplicita la progettualità della scuola che intende migliorare la qualità del servizio, rispetto a quanto finora è stato realizzato ed ottenuto.
I passi di reale miglioramento qualificano anche e determinano l'attribuzione del merito per i docenti, e non solo le ore di presenza fisica a scuola, o i tanti progetti se non portano positività, sviluppo, incremento e qualità al servizio d'istruzione e formazione.

E' bene che vengano "premiati" ora quei docenti e domani quei dirigenti che hanno fatto crescere la scuola, che la qualificano e la rendono anche socialmente migliore e attrattiva anche per la qualità dei servizi offerti e la competenza professionale dei docenti-educatori.
"La valutazione dei dirigenti ha come obiettivo principale - conclude il Ministro - la loro crescita professionale e, di conseguenza, il miglioramento della comunità scolastica in cui operano. È la prima volta che il nostro Paese affronta concretamente tale percorso che, secondo gli obiettivi di questo Governo, porterà ad una vera attuazione dell'autonomia scolastica, per troppo tempo attesa e mai realizzata fino in fondo".

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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