In attesa degli interventi governativi annunciati
Data: Martedì, 26 aprile 2016 ore 08:00:00 CEST Argomento: Opinioni
"L'innovazione è il cuore del nostro tempo
e il nostro tempo offre a chi ci prova e a chi si mette in gioco una
grande occasione.
Ecco perché l'Italia ha bisogno di
provare concretamente a creare le condizioni perché la crescita torni
stabilmente nel nostro Paese" [Matteo Renzi celebra i 70 anni
della Vespa]. Coerenza vorrebbe che all'enunciato seguisse l'azione:
"Correggeremo gli errori sulla scuola" [sono le parole del premier],
perché la formazione dei giovani è la carta vincente. Molti e
diffusi sono i vizi che inficiano "La buona scuola", la loro rimozione
è improcrastinabile.
Il titolo della legge 107 é l'errore più macroscopico: non più sistema
educativo (legge 53/2003) ma sistema nazionale di istruzione.
A una visione di lungo periodo, avente come cardine lo sviluppo delle
capacità degli studenti, è contrapposta una prospettiva di breve
periodo: i giovani devono adeguarsi all'esistente. Si tratta di una
scelta strategica sovversiva: la spinta innovatrice dell'autonomia
scolastica é sterilizzata. Da un lato "si sostanzia di progettazione
educativa, formativa, dell'istruzione" [DPR 275/1999], dall'altro lato
è funzionale delle diverse esigenze amministrative: futuro VS difesa
dello status quo.
L'elenco delle note dolenti è corposo, se ne trascrivono solo due.
Il paragrafo 7 de "La buona scuola", che elenca gli "obiettivi
formativi prioritari", confonde la finalità del sistema educativo con
le modalità operative: prevenire la dispersione, apertura pomeridiana
degli istituti, individuare percorsi funzionali alla premialità .. sono
alcune dellechicche .. e la gestione scolastica è scaraventata
nell'indeterminatezza; il principio di distinzione, fondamento della
scienza dell'organizzazione, è infranto: la figura del controllore e
quella delcontrollato coincidono.
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it
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