Metti insieme un insegnante, un maker, un fablab e le ragazze: Girls code it Better per il futuro di 500 giovani donne nella tecnologia
Data: Giovedì, 21 aprile 2016 ore 07:00:00 CEST Argomento: Redazione
Cosa succede
quando ci si mette in testa che la tecnologia è una cosa da ragazze?
Succede Girls Code it Better.
Girls code it Better è una iniziativa promossa da MAW – Men at Work a
cui quest’anno hanno partecipato 500 ragazze delle scuole medie
italiane, che da ora in poi sapranno che con il digitale si può
immaginare un futuro e realizzare grandi e piccoli progetti (www.girlscodeitbetter.it).
500 ragazze che nel mese delle STEM appena concluso hanno presentato il
risultato di un duro lavoro fatto di oltre 4 mesi di incontri e
formazione. Cosa succede ad esempio quando un insegnante,
una maker, una scuola di Imola, un FabLab si mettono in testa che la
tecnologia è una cosa da ragazze? Succede che a scuola spunta un
totem interattivo che aiuta tutti gli studenti a conoscere l’istituto,
i suoi ambienti, cosa si può fare e come comportarsi: come si vede in questo
video.
O magari ci si inventa uno zaino che massaggia la schiena affaticata
dal peso dei libri, come hanno fatto le studentesse degli istituti San
Tomaso d’Aquino e Andreoli di Reggio Emilia
O ci si inventa una mascotte della scuola che aiuti a insegnare il
rispetto e il comportamento giusto con tutti i propri amici, come è
accaduto a San Pietro in Casale.
Le idee sono giovani ma le tecnologie impiegate sono “da grandi”: da
Arduino alla stampa 3D, dalla programmazione alla progettazione
digitale allo sviluppo web.
“Basta stereotipi, bisogna combatterli fin da una età giovanissima: per
questo lavoriamo nelle scuole medie per far capire alle
studentesse, alle loro famiglie, agli insegnanti che la tecnologia, la
produzione digitale, la programmazione sono strade importanti per il
futuro” spiega Costanza Turrini, la responsabile del progetto Girls
Code it Better per MAW.
Non si tratta di un’ora o due di formazione. Per le nostre studentesse
l’opportunità è quella di scoprire che il digitale e la tecnologia sono
“cose da ragazze” attraverso un percorso di ben 45 ore, che
utilizza un metodo didattico adatto per questo tipo di iniziative,
guidato da un docente e da un maker dedicati a loro: l’obiettivo
è interessarle a strumenti e opportunità che sono richiesti dal mondo
del lavoro, in settori in cui la presenza delle donne è ancora troppo
ridotta a causa di una visione sbagliata che tende ad allontanare le
giovani donne dalle professioni di area scientifica e tecnologica”.
Per tutte le informazioni: www.girlscodeitbetter.it
Caterina Ferrara – Prima Pagina
Comunicazione
caterina@primapagina.it
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