Per una scuola migliore
Data: Sabato, 16 aprile 2016 ore 07:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Passano i giorni di questa strana primavera che alterna caldo e freddo, relegando nei ricordi di un tempo che fu la "dolce primavera", dal clima mite che rendeva sereno il mese di aprile "dolce dormire". Rullano i tamburi del concorso, avendo già definito le date, i calendari, le sedi, anche se ancora mancano i commissari e i presidenti, data anche l'esiguità dei compensi ed il carico di responsabilità, connesso alla complessità del concorso che sarà svolto con quesiti on line e ancor prima di essere svolto è oggetto di tanti ricorsi. La splendida manifestazione della "Piazza incantata" a Napoli ha reso protagonisti attivi tredicimila studenti di tutta Italia ed è stato un evento unico e originale. La valorizzazione della pratica musicale che affina la cultura musicale nelle scuole di ogni ordine e grado, prevista nella Legge 107/2015, costituisce un segno innovativo e la manifestazione di Napoli ne ha dato prova e concreta visibilità.

L'ottica del miglioramento guida l'azione della didattica e dell'organizzazione scolastica e accompagna lo svolgimento attuativo del "Piano di miglioramento".
Scaturito come risposta al Rapporto di Autovalutazione, il PDM accompagna e guida il Piano triennale dell'Offerta formativa e, a conclusione del triennio, si dovrebbero registrare dei positivi traguardi di miglioramento e la scuola dovrebbe così conseguire quei traguardi tanto attesi ed auspicati.

Sarà così?
Se il reale miglioramento della scuola si registra attraverso il successo formativo degli studenti, l'azione di miglioramento dovrebbe avere come centro e cuore un'incisiva azione di apprendimento efficace che produrrà tra gli studenti la modifica dei comportamenti e quindi del modo di pensare, di sentire e di agire.

Spesso si constata che il "neutralismo pedagogico e politico" si ferma nella sfera esterna degli apparati di managerialità, di sviluppo economico, incremento numerico di risorse umane e materiali, trascurando la concezione "personalistica" dell'azione educativa centrata sullo studente che cresce, diventa uomo, apre i suoi occhi al vero, scopre la dimensione dei valori e dell'Assoluto.
Gli aspetti funzionali e organizzativi diventano prevalenti e, ancora una volta, si scambia il fine con i mezzi.
I segni di efficace miglioramento li possiamo cogliere nelle risposte alle domande sul rapporto tra la realtà scolastica quotidiana e le pratiche di insegnamento/apprendimento, sviluppando la cultura scolastica capace di dare motivazione e significato allo studio e alla capacità di comprensione dei cambiamenti sociali e culturali che caratterizzano la nostra epoca.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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