Giannini e Renzi affossano la scuola e i docenti italiani!
Data: Mercoledì, 13 aprile 2016 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


Il tento atteso e temuto calendario delle prove per il Concorso 2016 è stato pubblicato e, come per l'iter di approvazione della Legge 107, tutte le speranze di ripensamento, di boicottaggio, di presa d'atto di questioni etiche e pratiche insormontabili sono rimbalzate indietro come un boomerang omicida. Oltre centosessantamila docenti dovranno, stando agli ultimi documenti ufficiali, cimentarsi nelle prove previste dal bando del Concorso, pur con tutte le assurde condizioni che gravano negativamente sull'intera macchina operativa, a cominciare dalla costituzione delle commissioni d'esame, ancora in alto mare. Nessuna smentita dal MIUR o dal Ministro circa le voci che sono circolate a riguardo in questi giorni, solo una indiretta ammissione nelle parole del Primo Ministro che, pare, stia lavorando per innalzare il compenso lordo per i commissari, attualmente più simile ad una elemosina che ad un riconoscimento economico adeguato ad un ruolo istituzionale di responsabilità e professionalmente qualificato.

Nuove questioni quindi, che non fanno che rendere più grottesca e illogica la macchina operativa legata ad un concorso che, sperpero a parte, rappresenta una delle scelte politiche più antisociali e contrarie ad ogni principio di equità e parità nella gestione della pubblica amministrazione.
Aspettavamo un ripensamento, uno slittamento, un appiglio di coscienza per poter riscattare un'operazione aberrante, condizioni impossibili da parte di un esecutivo arrogante e senza scrupoli che ha deciso senza letteralmente ascoltare nessuno, a dispetto persino del buon senso.

Aspettavamo, per la verità, anche una smentita alle allucinanti dichiarazioni del Ministro che hanno risuonato come una minaccia, che garantisce che "il bello deve ancora venire" viste le deleghe "pesanti" in mano al MIUR, deleghe in bianco che fanno della legge di riforma della scuola un inutile "papello". Inutile, anche se di per sé già esplicitamente devastante per l'assetto democratico della scuola, e che scopre le carte: l'iter parlamentare della Legge, le consultazioni farsa, le audizioni, tutto è stato un inutile teatrino, perché le linee attuative, "il bello" delle Ministra, è ancora tutto da scoprire! Ma noi, insieme a tutte le organizzazioni di categoria, abbiamo denunciato a suo tempo i pericoli di queste deleghe in mano al Governo, nelle cui pieghe intravedevamo ombre assai cupe sulla scuola e, se pure preoccupati, non siamo sorpresi davanti a queste dichiarazioni spavalde. Quanto stiamo vivendo, in pratica è solo un antipasto di quanto questo esecutivo, sempre che rimanga dov'è, sta cucinando per noi, non solo per noi precari, ma per noi cittadini.

Il Concorso per gli abilitati che lascerà fuori i due terzi dei docenti attualmente in servizio, il falso potenziamento e le classi di concorso affini, gli ambiti territoriali e la perdita di titolarità, la chiamata diretta, la valutazione e il riconoscimento economico per meriti definiti in modo discrezionale... potremmo continuare all'infinito a enumerare l'inenarrabile situazione che si sta profilando nella scuola pubblica, a danno sia del suo ruolo costituzionale che delle giovani generazioni che saranno testimoni di un sistema competitivo e discrezionale, tutto il contrario della funzione istituzionale che la scuola deve assolvere.

Noi, insieme ad altre decine di organizzazioni, ci stiamo spendendo quanto più possibile per contrastare questo andamento e continueremo a farlo finché sarà necessario. La stagione referendaria che stiamo inaugurando con la raccolta delle firme per ben quattro referendum abrogativi è il "nostro" antipasto!

Valeria Bruccola, coordinatrice nazionale Adida





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