Onde gravitazionali capaci di modificare la struttura dello spazio-tempo
Data: Martedì, 29 marzo 2016 ore 02:00:00 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Onde capaci di modificare la struttura dello spazio-tempo, di "trasportare suoni" prodotti dalla collisione di buchi neri distanti miliardi di anni luce: la conferma di un'ipotesi formulata più di un secolo fa da uno dei più grandi scienziati della storia.
Questi i concetti chiave del seminario tenutosi presso l'Aula Magna del Liceo Scientifico "Galileo Galilei" in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l'Istituto Nazionale di Astrofisica, sezione di Catania (INAF): un sipario che ha svelato per i giovani studenti scenari inesplorati sui progressi scientifici degli ultimi cento anni nel campo della relatività generale, culminati con la recente rilevazione delle onde gravitazionali, la cui esistenza era stata già ipotizzata dal fisico Albert Einstein.
Dopo i saluti del Dirigente scolastico, prof.ssa Gabriella Chisari e una breve introduzione del direttore dell'INFN prof. Antonio Insolia, gli studenti hanno avuto l'occasione di assistere ad una interessante lezione tenuta dalla prof.ssa Eloisa Bentivegna, docente di Relatività generale del dipartimento di Fisica e Astronomia, e dal prof. Vincenzo Antonuccio-Delogu, astronomo presso l'INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica.

Nella prima parte la prof.ssa Bentivegna ha esposto con chiarezza l'excursus storico e scientifico che è culminato con la grande rivelazione avvenuta il 14 settembre 2015 e dichiarata l'11 Febbraio del 2016. Partendo dal concetto di relatività puramente galileiana gli alunni hanno avuto modo di ripercorrere ogni fase che ha portato all'intuizione di Albert Einstein, la cui validità ha necessitato ben 100 anni per essere confermata, in base alla quale esistevano delle oscillazioni dello spazio-tempo in grado di muoversi alla velocità della luce. Quindi il prof. Vincenzo Antonuccio ha illustrato l'aspetto prettamente sperimentale dell'argomento, mostrando in maniera completa ed esaustiva come si è giunti all'individuazione di queste onde gravitazionali, che hanno permesso di ricreare mediante un processo simulativo di tipo digitale un evento cosmico.

"Un mezzo per "seminare" tra le giovani menti nozioni che sono e saranno a lungo oggetto di ricerca e di studio per un ampliamento della conoscenza che abbiamo del nostro universo, del quale sappiamo ancora molto poco, e per un'estensione di prospettive a innovazioni tecnologiche finora inimmaginabile" - ha dichiarato lo studente Pietro Mazzaglia. Un modo anche per ricordare l'enorme contributo italiano in quello che è forse, dal punto di vista scientifico, uno degli eventi più rilevanti del nuovo millennio.

"Ognuno dei ragazzi coinvolti in questa esperienza - ha commentato con soddisfazione un altro studente, Paolo Scaltrito - non ha assistito ad un semplice convegno a carattere didattico, ma ha potuto constatare come bisogna perseverare per raggiungere un determinato obiettivo, indipendentemente dalla sua portata, e quanto sia importante saper ragionare fuori dagli schemi senza porsi dei limiti, che è un po' ciò che fanno quelli che noi chiamiamo sognatori, ma se guardiamo alla storia sono proprio loro le menti che hanno rivoluzionato il mondo".

Dirigente prof.ssa Gabriella Chisari





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