Conferenza stampa Cobas Scuola Catania per raccolta firme contro il 'premio agli insegnanti'
Data: Venerdì, 25 marzo 2016 ore 03:30:00 CET Argomento: Sindacati
Il 24
marzo si è svolta, presso la sede dei Cobas Scuola Catania, la
conferenza stampa con la quale è stato fatto un primo bilancio della
raccolta firme contro il "premio agli insegnanti". Oltre 550 docenti
catanesi hanno, infatti, sottoscritto la petizione, promossa dal
sindacato di base, con la quale hanno dichiarato che "Qualora dovessero
ricevere il premio, lo restituiranno alle scuole di appartenenza (sotto
forma di donazione) affinché tali fondi vengano utilizzati per
migliorare la qualità del lavoro". Si tratta, ha sottolineato la
portavoce provinciale, Teresa Modafferi, di un'importante presa di
posizione contro la legge 107/2015 (la cosiddetta buona scuola) che,
con chiarezza, ribadisce non solo che la scuola non può essere gestita
come un'azienda, ma, soprattutto, rifiuta un sistema di valutazione che:
- comporta uno sterile aumento della competizione individuale tra i
docenti, mentre al contrario una scuola di qualità ha bisogno di
effettiva collegialità e cooperazione;
- spinge i docenti a uniformare l'attività didattica a criteri
prestabiliti, sacrificando di fatto il pluralismo e la libertà
d'insegnamento, nonché le reali e specifiche peculiarità della singola
classe e dei singoli alunni;
- attraverso il potere deliberante sull'assegnazione dei premi dei
dirigenti scolastici (che presiedono anche il Comitato, decidono
sull'esito dell'anno di prova, scelgono i docenti a cui conferire
l'incarico triennale) determina una forte gerarchizzazione e
aziendalizzazione della scuola pubblica, minandone il pluralismo e la
democrazia previsti dalla Costituzione.
Il rifiuto del premio riafferma, inoltre, un'altra idea sulla funzione
della scuola, elemento essenziale, e insostituibile, come recita la
stessa Costituzione, per la crescita complessiva del Paese. Se si vuole
migliorare la qualità della scuola italiana, e lo si deve
necessariamente fare, occorrono: investimenti significativi (in
strutture, strumenti di lavoro e salari) e bisogna migliorare la
qualità dello stesso insegnamento. Premiare i più bravi, ammesso e non
concesso che si possano oggettivamente individuare i/le 'migliori', non
serve a migliorare la qualità complessiva delle proposte
didattico-educative. Al contrario risorse e impegno andrebbero
indirizzati per far sì che tutti i docenti lavorino al meglio delle
loro possibilità, in un clima sereno e collaborativo.
Infine, ha sottolineato la Modafferi, questo primo parziale successo,
rappresente un'ottima premessa per la riuscita della raccolta firme,
che inizierà il prossimo 9 aprile, con la quale verranno sottoposti a
Referendum 4 punti decisivi della legge 107:
l'assunzione diretta dei docenti da parte dei presidi
- il premio per i "migliori"
- il numero di ore relative all'alternanza scuola-lavoro
- la possibilità di finanziare ulteriormente le scuole private.
prof. Antonino De Cristofaro
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