Progetto 'Tutti a ISCOL@'. Realizzazione a rischio con dirigenti scolastici che pagano di tasca!
Data: Lunedì, 14 marzo 2016 ore 04:30:00 CET Argomento: Sindacati
Ci siamo già espressi
sulla validità del progetto Iscol@, come anche
abbiamo da sempre segnalato l'urgenza di promuovere politiche contro la
dispersione scolastica. Le debolezze, quali i tempi di progettazione e
di realizzazione strettissimi, l'insufficiente coinvolgimento
delle parti sociali, fanno esplodere con tutta la sua gravità le
problematiche già segnalate. In queste ore i Dirigenti Scolastici sardi
sono alle prese con l'avvio dei progetti della Linea A, "Miglioramento
delle Competenze". La Regione ha dichiarato che "sono 227 i progetti
ammessi, presentati da 119 Autonomie scolastiche, tutte finanziate, con
un budget di 19.250 euro per ogni progetto, per un totale di 4 milioni
369.750 euro di investimento da parte della Regione.
Le Autonomie scolastiche sarde sono 278, di queste 259 erano idonee a
presentare domanda, ma solo 119 hanno partecipato. I 227 progetti
finanziati sono divisi in 4 graduatorie, due per l'italiano e due per
la matematica, per le scuole medie e il biennio delle superiori."
In un momento in cui le scuole hanno un disperato bisogno di risorse
umane, l'analisi del dato relativo al fatto che solo il 45% delle
scuole ha presentato progetti è di per sé significativo! Le difficoltà
che già si evincevano ora esplodono in tutta la loro
gravità a causa delle criticità legate all'avvio e alla
realizzazione dei corsi.
I vincoli del bando sono tanti e tali da porre al rischio la
realizzazione dei progetti:
1. Difficoltà di avvio tempestivo dei corsi, infatti il mancato
riconoscimento del punteggio di servizio comporta notevoli difficoltà
nel reperire personale dalle graduatorie d'istituto o con bando ad
evidenza pubblica che mal si concilia con i tempi ristretti;
2. Qualsiasi tipologia di assenza del personale assunto, oppure la sua
rinuncia, metterebbe a repentaglio la regolare conclusione del corso e
vi sarebbero grosse difficoltà per la sostituzione
tempestiva;
3. Tempi strettissimi per la realizzazione dei corsi senza nessuna
garanzia rispetto alle variabili indipendenti che potrebbero
invalidare tutto il percorso lasciando a carico della scuola tutti gli
oneri assunti.
Per questo non solo sono a rischio i corsi, ma soprattutto sono a
repentaglio i Dirigenti Scolastici. Infatti qualora,
per un motivo qualsiasi, un progetto non raggiungesse gli standard
fissati delle 250 ore, il numero delle ore e il numero delle presenze
per ciascun gruppo, la Regione Sarda non liquiderebbe il saldo
degli importi assegnati e costringerebbe anche le scuole a restituire
gli acconti. Essendo i Dirigenti Scolastici i responsabili della
gestione, è possibile che debbano rimetterci di tasca tutti gli
stipendi erogati al personale. Allora vien da chiedersi: perché i
Dirigenti Scolastici Sardi dovrebbero essere disponibili a rischiare
sulla loro pelle fino a tal punto?
Diminuire il tasso di dispersione, creare opportunità formative
migliori, aumentare le competenze dei propri allievi, alleggerire
situazioni problematiche, creare posti di lavoro, sono tutti obiettivi
nobili che stanno a cuore ad ogni Dirigente Scolastico, ma PAGARE
PERCHÉ QUALCHE INGRANAGGIO DEL SISTEMA NON FUNZIONA A DOVERE, ENTRO I
TERMINI STABILITI, È TROPPO!
Chiediamo alla Regione Sardegna un impegno immediato per sollevare i
Dirigenti Scolastici da questo capestro che potrebbe indurli a non
attivare i corsi richiesti.
La CISL SCUOLA reitera, inoltre, la richiesta di risorse
investite sulla scuola in modo sistematico con una programmazione
allineata rispetto alla tempistica e all'offerta formativa, affinché le
risorse siano stabili e non occasionali ed i risultati
possano divenire realistici.
La Segretaria Generale
Maria Giovanna Oggiano
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