Ora c’è 'SBAM! Stop Bullying Adopt Music' per contrastare il bullismo a suon di musica
Data: Sabato, 05 marzo 2016 ore 03:30:00 CET Argomento: Redazione
Se
in tema di bullismo la classe 1°A ha lanciato l'urlo "Mabasta", ora la
classe 3°B risponde e rilancia con "SBAM! - Stop Bullying Adopt Music",
un progetto che ben si allinea con gli obiettivi di Mabasta e che dà il
proprio contributo nel contrastare il fenomeno del bullismo scolastico
con "un'arma" molto potente e che ha sicuramente una gran presa sui
giovani, la musica. Parliamo sempre dell'Istituto
"Galilei-Costa", la scuola di Lecce da cui tutto è partito appena venti
giorni fa. Ora sono le ragazze ed i ragazzi del terzo anno a
mobilitarsi e, sotto la guida della docente di inglese, Elisabetta
D'Errico, hanno infatti deciso non solo di sostenere l'idea dei loro
colleghi più giovani della 1°A, ma addirittura di appesantire il carico
e affrontare il tema da un'angolazione diversa, musicale, a suon di
testi e canzoni di ogni genere, rap, rock, pop, reggae...
I giovani ideatori di "SBAM", il cui sottotitolo recita "Una sberla al
bullismo a suon di musica", si pongono due obiettivi. Il primo è quello
di individuare tutti quei brani musicali che trattano argomenti o
situazioni riconducibili ad azioni e atteggiamenti bullistici o,
comunque, a ogni genere di sopruso tra giovani. Siccome la grande
maggioranza di brani è in lingua inglese, si preoccuperanno di tradurli
in italiano così che possano essere facilmente compresi.
Il secondo obiettivo, molto più ambizioso, è quello di incitare ed
invitare tutti i musicisti, soprattutto quelli che hanno più appeal sui
giovani, a comporre sempre più canzoni con testi orientati a fermare il
fenomeno, incitando le vittime a parlare, i bulli a smettere e gli
"spettatori" ad intervenire.
«E' un progetto decisamente interessante a cui i ragazzi si stanno
appassionando e in cui stanno credendo molto. - afferma la prof
coordinatrice di Sbam, Elisabetta D'Errico - Ritengo che possa davvero
arrivare ai cuori e alle menti dei giovani in quanto la musica oggi ha
tre grandi potenzialità legate a tre differenti linguaggi, il suono,
capace di catturare l'orecchio e suscitare forti emozioni, il testo,
che, se compreso, aiuta a riflettere e a sensibilizzare, e le immagini
dei videoclip, le quali offrono uno spaccato della realtà che troppo
spesso preferiamo evitare di guardare. Confesso che io stessa ho
provato una grande emozione nello scoprire la forza espressiva di
alcuni brani e video.»
E i ragazzi raccontano: «Vogliamo tradurre dall'inglese tutti quei
brani che musicisti famosi e meno famosi hanno dedicato al tema del
bullismo perché pensiamo che se un "bullo" o una "bulla" dovesse
scoprire che il suo idolo (quello per cui impazzisce) condanna
fermamente ogni genere di atteggiamento offensivo, allora, forse, ci
penserà due volte prima di dare sfogo al suo istinto di sopraffazione.
Abbiamo già trovato alcuni brani molto belli e diretti, come "Dare to
be different" di Rachael Lynn e "Make it stop" dei Rise Against,
accompagnati anche da videoclip altrettanto forti e comunicativi. Il
nostro sogno è che in Italia miti come J-Ax, Fedez e Emis Killa, o
Ligabue, Vasco e Tiziano Ferro, o ancora i nostri conterranei,
Negramaro, Sud Sound System, Alessandra e Emma, possano decidere di
sostenere la causa e dire anche loro "MaBasta" scrivendo dei brani che
trattano di questo delicato e importante tema.»
Tutti i testi che i ragazzi tradurranno, insieme ai brani di artisti
italiani, saranno poi pubblicati in un'apposita sezione del sito
ufficiale di Mabasta (www.mabasta.org). In questo senso si sta
instaurando una forte collaborazione tra le due classi della scuola
leccese affinché siano realizzate e pubblicate pagine web attraenti e
coinvolgenti, capaci di catturare l'attenzione di tanti, tantissimi
giovani.
e20@clio.it
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