Italia: Un paese che discute
Data: Domenica, 21 febbraio 2016 ore 02:30:00 CET
Argomento: Redazione


Si discute (e si litiga) sulle unioni civili, e sulla genitorialità degli omosex, e sulle adozioni; si discute sulla scuola e sull'istruzione, sui cervelli dei giovani in fuga, sui contratti scaduti e non rinnovati, sui pendolari, sugli esodati, e sui precari, sulla riforma incompleta e la giustizia disattesa, e sulle reversibilità, sui vitalizi e le pensioni d'oro; si discute sulle Province (che non ci sono), sui Comuni che arrancano e le Regioni che sprecano, e sulle truffe ai danni dello Stato; e si discute sulle terre del fuoco, e le mafie, e l'evasione, e sugli appalti truccati, si discute; e sulle banche da ristrutturare con i soldi rubati ai risparmiatori.

E, poi, ancora, per non farci mancare nulla: sull'Ue mai così divisa, e sui migranti disperati che chiedono asilo cercando una terra in cui vivere in pace, sulle frontiere che si chiudono, sui blitz mirati, sui bombardamenti in Libia e su quelli in Siria, e si fanno statistiche, e si contano i morti: strage silenziosa, 700 bimbi morti in mare nel 2015, morti annegati più che raddoppiati, da 1.600 del 2014 a 3.200 nel 2015!

E' chiaro: non viviamo in un tempo facile, sicuro, di assodate certezze.
Al contrario: ci troviamo a vivere in mezzo a una realtà complessa e, spesso, contraddittoria e, tuttavia, stimolante, assai fertile di problemi economici, di tensioni politiche e sociali, di inquietudini esistenziali che non si possono ignorare, e con cui bisogna confrontarsi, per forza, non essendo ammessa nessuna latitanza, o acquiescenza morale, né civile. Certo, mi pare fuori luogo in tanta dubbiezza di contesto un ottimismo ingenuo e fanciullesco!
Meglio sarebbe discutere con un po' di pessimismo più intelligente, più propositivo e fattivo!

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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