Precari ATA è diventato snervante lavorare a scuola
Data: Venerdì, 19 febbraio 2016 ore 01:30:00 CET
Argomento: Opinioni


Siamo quasi a metà dell’anno scolastico, al cosiddetto giro di boa, e come si preannunciava sin dall’inizio, rimane grave la situazione  del personale ATA (Ausiliario, Tecnico ed Amministrativo). Carenze croniche di organico (circa 50.000 posti in meno), contratti scaduti, il divieto delle nomine dei supplenti temporanei nelle scuole con almeno 3 unità in organico ATA, (senza una misura alternativa), nessuna programmazione di un piano straordinario di immissioni in ruolo in attesa del transito dei soprannumerari delle Province e delle Città metropolitane in altre Amministrazioni, (ben pochi nelle scuole pubbliche), il rischio di esternalizzazione dei servizi  ATA, restano nodi irrisolti di una revisione del settore ATA della scuola pubblica, che per volontà o superficialità, neanche questo Governo  è stato in grado di risolvere.
Tale situazione, sta mettendo in ginocchio l’intero Sistema Scuola, a scapito del personale medesimo e dello stesso personale di ruolo, chiamato ogni giorno ad uno sforzo organizzativo sempre maggiore.

Conseguenza non ultima, è il rischio di pesanti ricadute anche sullo stato di salute psico- fisico di questa categoria ormai da troppo tempo stremata, umiliata e mortificata, chiamata ogni giorno a confrontarsi con sempre maggiori carichi di lavoro nella quasi indifferenza generale.

A risentirne sono i servizi che lo stesso personale ATA si sforza di garantire con spiccato senso del dovere, coadiuvato dal DS e dal DSGA, cercando giornalmente di offrire ad una utenza sempre più esigente un servizio di qualità.
E mentre i giorni passano, lascia l’amaro in bocca il silenzio assordante del governo Renzi e di un PD senza una veduta unitaria sulla scuola pubblica. Grande, altresì, è la percezione di un Sindacato sempre più relegato ad un ruolo marginale dal Governo Renzi, lontano dalla soluzione dei problemi afferenti al personale non docente.
Di questo e di altro si potrebbe parlare, eppure basterebbe uniformare alcuni interventi già previsti per i Docenti anche al Personale ATA: G.A.E., possibilità di inclusione nelle Graduatorie Nazionali in subordine a quelle provinciali ai fini dell’immissione in ruolo, previsione di una dotazione organica aggiuntiva, funzionale anche alle reali esigenze degli Ambiti Territoriali già previsti per i Docenti.

Chiedo dunque a chi ha ruoli politici di riflettere e di impegnare delle risorse anche per questo personale, che sia di sx o dx fa lo stesso, e anziché voler imitare il modello di scuola pubblica finlandese, perché chi ha pensato la legge c.d. “Buona Scuola” prima di parlare non si legge almeno qualche articolo della Carta Europea dei diritti dell’uomo (CEDU), e della Costituzione italiana?

Mario Di Nuzzo
mario.dinuzzo@libero.it





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