Accordo / Svendita sui trasferimenti. Sommergeremo la Giannini di ricorsi. Poi lo sciopero
Data: Giovedì, 11 febbraio 2016 ore 08:30:00 CET Argomento: Sindacati
Accordo sui
trasferimenti. Cgil, Cisl, Uil, Snals soccorrono il governo ed
accettano chiamata diretta ed ambiti territoriali. Impugneremo il
contratto. sommergeremo loro e la Giannini di ricorsi. Proclamato stato
d'agitazione ed avviate procedure di conciliazione: prima la protesta
civile (cause su demansionamenti e disparità di trattamento, no
comitati di valutazione, no tutor per alternanza scuola-lavoro), poi lo
sciopero.
L'accordo 'con sequenza contrattuale' raggiunto fra il Ministero ed i
sindacati tradizionali è un 'arrangiamento' stonato: i vari 'movimenti'
relativi alla mobilità del personale docente ed ata implicano enormi
disparità di trattamento non solo fra gli insegnanti stabilizzati
ante-legem 107/2015 ('riforma' Renzi) ed i neo-assunti, ma anche fra le
quattro fasi della nuova campagna di reclutamento. Se con il primo ed
il secondo 'movimento', i docenti assunti entro il 2013 potranno ancora
(ma solo per quest'anno) chiedere trasferimento in una scuola, in
particolare il terzo e quarto 'movimento' penalizzano decine di
migliaia di docenti. A cominciare da chi è passato di ruolo entro il
2014 (quindi prima della 'riforma'), che potrà sperare di ottenere una
titolarità di istituto solo se avrà la (rarissima) 'fortuna' di trovare
posto proprio in quell'unica scuola che l'accordo consente loro di
indicare nella domanda di trasferimento, poiché altrimenti finiranno su
una rete di istituti in balia dei dirigenti di un territorio grande
quasi quanto una provincia (o di un'area metropolitana della stessa
ampiezza) per un'utilizzazione da 'tappa-buchi'. Il quarto 'movimento'
condannerà invece tutti gli assunti delle fasi 'B' e 'C' al limbo degli
ambiti territoriali, con l'aggravante che, mentre i neoassunti dalle
graduatorie di merito dei vecchi concorsi si muoveranno a livello
regionale, quanti sono stati presi dalle GAE (Graduatorie ad
esaurimento), verranno addirittura spediti ovunque sull'intero
territorio nazionale.
Non solo non è stata risolta, ma neppure 'trattata', la questione del
demansionamento di 30.000 docenti inviati negli ambiti 'a caso'contro
la propria volontà e senza tenere in conto le richieste delle scuole
per l'organico cd. 'potenziato'. Si tratta di chi, pur abilitato in
diritto, greco o filosofia, è stato assegnato ad un istituto
comprensivo (scuola Primaria e Media), ma anche di quegli istituti che,
pur avendo chiesto uno o più insegnanti di matematica si sono visti
mandare dagli Uffici Scolastici Regionali uno o più insegnanti di
educazione motoria (o altro). Una vergogna che, se adeguatamente
portata a conoscenza dell'opinione pubblica, basterebbe da sola, in un
Paese con una stampa attenta e non asservita al 'Principe' di turno,
per sbugiardare completamente Renzi e la sua cd. 'Buona Scuola'.
L'Unicobas impugnerà questo contratto, palesemente anticostituzionale,
mettendo in mora anche i 'sindacati' che lo hanno sottoscritto.
Avvieremo immediatamente una valanga di ricorsi che, a costo di dover
giungere sino alla Suprema Corte di Strasburgo, ci daranno il modo di
imporre alla Corte Costituzionale di esprimersi su una legge che
Mattarella per primo non avrebbe mai dovuto avallare.
Abbiamo proclamato lo stato di agitazione ed avviato le procedure di
conciliazione.
PRIMA LA PROTESTA CIVILE: 1) Cause su demansionamento e disprità di
trattamento; 2) Blocco dell'elezione dei comitati di valutazione degli
insegnanti: a) i Collegi dei Docenti si stanno già rifiutando di
avvalersi del diritto di eleggere i due membri di propria competenza;
b) i Consigli di Istituto stanno facendo altrettanto; 3)
Indisponibilità a svolgere la funzione di 'tutor' (cosa che blocca
l'alternanza scuola-lavoro).
POI LO SCIOPERO.
Stefano d'Errico - Segretario
nazionale Unicobas
unicobas.rm@tiscali.it
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