
Governo e MIUR a caccia di consensi elettorali!
Data: Venerdì, 05 febbraio 2016 ore 01:30:00 CET Argomento: Sindacati
Siamo ormai
abituati agli spot del Governo e del Miur, che da mesi, sulla scuola,
hanno raccontato una realtà virtuale che non solo non ha trovato
riscontro ma nemmeno attuazione, dopo le “riforme” introdotte dal varo
della legge 107 ad oggi. Le mirabilia promesse, sia in relazione alle
risorse date alle scuole, sia in relazione al piano di assunzioni che,
secondo Renzi e i suoi, avrebbero dovuto rivoluzionare il sistema e
dare finalmente soluzione al problema del precariato, hanno prodotto
effetti devastanti nelle scuole, data l'immissione in ruolo anche di
personale senza esperienza professionale consolidata, e lasciato fuori
decine di migliaia di precari storici e docenti abilitati che tuttora
prestano il loro servizio da precari. Adesso, per mettere una pezza, è
la volta della pubblicizzazione del Concorso, inutile quanto offensivo,
riservato ai docenti altamente qualificati e con consolidata esperienza
professionale. Imminente, il Concorso è una delle operazioni più
inadeguate quanto illogiche e scriteriate della legge 107, perché
riservato a docenti con gli stessi titoli dei docenti immessi dalle GAE
e precluso ai giovani laureati e ai docenti di III fascia che pure
esercitano la loro professione a pieno titolo tutti i giorni anche su
incarichi annuali.
Ma veniamo alle assurdità legate al concorso che secondo il
sottosegretario Faraone non subirà ritardi... Ma l'Onorevole, ha letto
il testo di legge voluto dal suo Ministero e votato dal Parlamento dove
siede anche lui? Il concorso, secondo la L. 107, doveva essere bandito
entro il 1 dicembre 2015, data ampiamente disattesa che, forse,
nonostante L'INGIUSTIZIA DI VOLER A TUTTI I COSTI PREVEDERE UN CONCORSO
PER DOCENTI ABILITATI E Già IN SERVIZIO, IN MOLTI CASI ANCHE DA OLTRE
DIECI ANNI, AVREBBE PERMESSO DI PREPARARSI AL CONCORSO STESSO. Invece,
prima di bandire il concorso, il Miur si è prodigato a cambiare le
carte in tavola, riformando pure le classi di concorso, così i docenti,
abilitati con corsi previsti dalle università italiane in base a
criteri sempre ministeriali, si troveranno a misurarsi anche con
materie mai studiate, perché non previste dall'ordinamento in vigore al
momento della loro formazione. Ma non basta! Il Ministro Giannini ha
precisato che, nonostante le osservazioni critiche del Consiglio
Nazionale della Pubblica istruzione, loro “andranno dritti per la loro
linea”, dimostrando ancora una volta un accanimento senza precedenti
nei confronti di personale scolastico formato e inserito in graduatorie
di merito i cui criteri sono stati definiti dallo stesso Miur,
calpestando la professionalità acquisita anche attraverso l'esercizio
di una professione, quella di docenti, a pieno titolo.
Ma questo concorso fa presa sull'opinione pubblica, ignara della reale
situazione dei docenti precari, perché millanta una selezione, già
ampiamente avvenuta, e tace la realtà di un sistema di assunzioni che
ha generato figli e figliastri. Quindi se si schiacciano vite e diritti
non importa, visto che una “manciata” di docenti sono ben poca cosa di
fronte ad una platea elettorale più vasta. Ma noi docenti delle
graduatorie d'istituto non ci fermiamo di certo e continueremo a
denunciare le assurdità della legge 107, soprattutto in merito alle
assunzioni. Visti i tempi ancora incerti per l'uscita del bando, che il
Ministro prometteva come imminente già da dicembre, aderiremo come
Adida alla mobilitazione prevista per il 12 febbraio prossimo, accanto
alle maggiori sigle sindacali. Riteniamo che sia ancora possibile,
attraverso la denuncia e la pressione, smascherare il danno subito, le
inesattezze e le ambizioni di qualità dell'attuale Governo, slogan
dietro al quale si nascondono piani che mirano a disattendere,
differendole, le assunzioni che l'Europa aveva imposto all'Italia.
Noi di Adida, abbiamo sempre lottato in prima linea contro le
ingiustizie subite da noi docenti delle graduatorie d'istituto, che
abbiamo permesso per decenni il regolare funzionamento del sistema
scolastico in ogni angolo del Paese. Continueremo a farlo, quindi,
perché forti delle nostre legittime richieste, portando di nuovo in
Europa le denunce delle gravi e insensate scelte politiche a nostro
danno.
Valeria Bruccola
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