
Mobilità coatta e concorso truffa: la nuova frontiera della concertazione
Data: Venerdì, 05 febbraio 2016 ore 00:29:46 CET Argomento: Sindacati
Mentre prosegue la
trattativa-farsa sul tema della mobilità, con l'accettazione integrale
da parte di Cgil, Cisl, Uil e Snals della legge 107, della logica della
chiamata diretta e degli ambiti territoriali, le stesse organizzazioni
lanciano per il giorno 12 Febbraio una manifestazione per chiedere
unicamente delle modifiche migliorative al bando del concorso. Della
stabilizzazione dei precari GAE, di chi ha conseguito TFA e PAS non
importa a nessuno.
È ora che i lavoratori aprano gli occhi sulla costante umiliazione alla
quale sono costretti dopo l'ennesima presa in giro: prima si fingono
oppositori, poi smettono d'improvviso di sostenere le lotte dei
lavoratori e ne smussano rabbia e giusta indignazione con
proclami di ineluttabilità o fasulla gestione del corso legislativo. NO
al concorso a cattedra in qualsiasi forma e con qualsiasi bando: lo
affermiamo convinti perché pretendiamo che i precari delle Gae, che in
questi anni hanno garantito il funzionamento della scuola pubblica
statale, siano immessi in ruolo senza alcun passaggio concorsuale, ma
per diritto. Chiediamo inoltre che gli abilitati PAS e TFA siano
inseriti immediatamente all'interno delle GAE per essere coinvolti in
un piano assunzionale che rispetti le abilitazioni acquisite, senza
sottoporsi a un'ennesima prova concorsuale.
Il collaborazionismo di Cgil, Cisl, Uil e Snals nella partita con il
MIUR e il Governo Renzi che riguarda la mobilità e il concorso
determinerà cambiamenti drammatici nella vita di migliaia di lavoratori
della scuola. Se precedentemente la mobilità vedeva un'articolazione
solo in fase comunale, provinciale e interprovinciale, ora introdurrà
nella logica della legge 107 il principio della divisione in fasce di
priorità all'interno delle fasi, con un atto di banditismo
politico-sindacale con cui si prova a dividere docenti "uguali" in
mille sottocategorie diverse (immobilizzati, fase 0 e A da GM e fase 0
e A da GAE, FASE B e C da GM e fase B e C da GAE).
Gli ambiti territoriali e la chiamata diretta sono il prezzo che i
lavoratori della scuola dovranno pagare a sindacati e Governo Renzi in
cambio delle deroghe alla legge 107 per pochi e non per tutti. Ma se si
poteva derogare la legge 107 perché farlo in senso peggiorativo invece
che rimanere fermi in un forte NO agli ambiti territoriali e alla
chiamata diretta? È evidente che siamo davanti a un atto gravissimo che
segna la fine del sistema scuola nella sua unitarietà.
Nei prossimi mesi come USB Scuola: combatteremo strenuamente qualsiasi
tentativo di "contrattualizzare" la frammentazione dei lavoratori;
faremo una campagna di informazione sui territori per mostrare a tutti
i cambiamenti sostanziali che si celano dietro una mobilità coatta e
discriminatoria; saremo accanto ai movimenti precari contro il concorso
a cattedre, per arrestare insieme il percorso della legge 107.
palermo.scuola@usb.it
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