Una mamma ringrazia la scuola, il prof le risponde: preferiamo formare 'makers' anziché 'lamenters'
Data: Mercoledì, 03 febbraio 2016 ore 02:30:00 CET Argomento: Redazione
Domenica scorsa, 31
gennaio, è stata pubblicata su un giornale locale (Nuovo Quotidiano di
Puglia) una lettera da parte di una mamma in cui veniva rivolto un
accorato ringraziamento agli insegnanti di una scuola superiore di
Lecce per aver "acceso" nel proprio figlio una "grande voglia di fare",
un'espressione certo non usuale quando si parla del sistema scuola
italiano. Uno dei destinatari della lettera, il docente Daniele Manni,
ha deciso di rispondere ai genitori, sottolineando un aspetto
dell'offerta formativa anch'essa piuttosto poco usuale.
Questa la lettera della mamma:
«Insieme a mio marito vorremmo ringraziare gli insegnanti dell'Istituto
Costa di Lecce in quanto sono riusciti in un compito che ritenevamo se
non impossibile, almeno molto difficile, ossia accendere in nostro
figlio una grande voglia di fare. Ai tempi delle medie il ragazzo ha
sempre avuto un carattere un po' introverso, non amava particolarmente
lo studio e spesso trovava noiose le lezioni teoriche. Alle superiori
queste cose non sono cambiate moltissimo ma è cambiato radicalmente il
suo atteggiamento. Soprattutto il prof. Manni è riuscito a catturare la
sua attenzione e, ogni volta che tornava a casa, non vedeva l'ora di
raccontarci cosa avesse fatto in classe, i passi in avanti del suo
progetto.
Oggi, a distanza di qualche anno, mio figlio dimostra più fiducia in se
stesso e in quello che sa fare e pian piano si sta creando un futuro
con le sue mani. Non ho usato a caso più volte il verbo "fare" in
quanto nostro figlio ripeteva spesso che l'insegnante teneva moltissimo
a tre cose: saper fare; ideare cose nuove; tradurre le idee in servizi
e prodotti reali.
Grazie quindi, al prof Manni, a tutti gli altri docenti e all'istituto
Costa nel suo complesso.»
Questa la risposta del prof. Manni:
«Gentili Genitori, io e i miei colleghi insegnanti dell'Istituto
Galilei-Costa di Lecce sentiamo la voglia e la necessità di
ringraziarvi per questa bella e toccante lettera, sia per la forte
commozione che ci avete fatto provare che per la sensazione di
appagamento professionale che ognuno di noi desidera ricevere nello
svolgere un così importante e delicato ruolo (continuo a non riuscire a
chiamarlo "lavoro").
Approfittiamo inoltre di questa bella occasione per rivolgere un
particolare ringraziamento a tutti quei genitori che, come voi, con
fiducia e con motivata aspettativa, ci affidano la crescita personale e
la formazione dei propri figli. Ci teniamo perché ci sentiamo
letteralmente "scelti", in quanto la nostra è una scuola che persegue
un ben preciso obiettivo formativo, molto legato alla realtà lavorativa
ed occupazionale che vive fuori dalle aule, un obiettivo perseguito con
strumenti e metodologie anche alternative e innovative. E' una scuola
che, attraverso scelte a volte coraggiose, si impegna a fornire
una formazione "on demand", basata e suggerita dalle aspettative
di competenze richieste dal territorio, una scuola che stimola nelle
ragazze e nei ragazzi il desiderio di mettersi personalmente in gioco,
attraverso l'auto-imprenditorialità e la creazione di startup, una
scuola, infine, che desidera diplomare dei "makers" e non dei
"lamenters", ossia diplomare dei giovani che hanno voglia e competenza
del "fare" (proprio come vostro figlio).
Grazie a voi e alla vostra fiducia, quindi e, senza falsa modestia, ci
auguriamo di poterne leggere tante di lettere come la vostra perché
vorrà dire che, almeno in parte, saremo stati all'altezza del compito a
cui siamo chiamati a svolgere.»
Daniele Manni - Lecce
mm@clio.it
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