La scuola del futuro
Data: Sabato, 23 gennaio 2016 ore 04:00:00 CET
Argomento: Redazione


Niente banchi e quaderni, ma sedie girevoli e tablet. Ecco la nuova scuola del futuro.
Inaugurata a Milano presso la scuola di via Giusti 15, nata grazie alla collaborazione tra il Comune di Milano e BT Italia (British Telecom), così come previsto dal Piano Nazionale Scuola. Digitale, l’aula digitale 3.0 presenta uno spazio completamente ripensato: al posto dei banchi ci sono sedie mobili e girevoli che consentono agli studenti di passare agevolmente da situazioni di lezione frontale all'apprendimento in gruppi.
La lavagna è diventata un grande schermo interattivo e libri e quaderni sono stati quasi del tutto sostituiti dai tablet.
L'aula 3.0 comprende copertura wi-fi, dotazione di 30 tablet pc e armadio di ricarica, videoproiettore, lavagna multimediale dotata di applicazione per la produzione, distribuzione e condivisione dei contenuti didattici fino a 35 dispositivi, tramite una piattaforma accessibile sia in aula sia dall'esterno attraverso rete Internet e una protezione centralizzata che garantisce la sicurezza la scuola del domani.

La positiva esperienza dell’Itis Maiorana di Brindisi, diretto da Salvatore Giuliano con il progetto “Book in progress” che ha permesso la realizzazione di libri fatti in casa, con notevole risparmio delle famiglia, può essere considerata una vera rivoluzione. Il metodo ("book in progress") ha portare la scuola nel futuro senza chiedere il permesso a nessuno ma con la collaborazione attiva di docenti e famiglie. Tutto è iniziato nel 2009 quando di ritorno da una missione al MIT di Boston, disse ai suoi colleghi: i libri di testo scriviamoli (e stampiamoli) noi. E con i soldi risparmiati le famiglie diedero ai figli un computer.

A distanza di quattro anni lo stesso Giuliano afferma soddisfatto: "Abbiamo costituito una rete di un centinaio di scuole che hanno aderito al progetto Book in Progress. Ed è appena partito anche il primo ciclo medie ed elementari. L'obiettivo non è solo un nuovo modo di creare contenuti digitali, ma un nuovo modo di stare in classe".
L’aula diventa laboratorio e i ragazzi “imparano facendo”.

"Secondo me il docente oggi dovrebbe fare così, adattando le lezioni e quindi i materiali didattici sulla base dello sviluppo del dialogo con i ragazzi durante l'anno. Ma c'è di più i ragazzi di un banco sono diversi da quelli del banco a fianco e i contenuti non possono non tenere conto delle diverse velocità di apprendimento di ciascuno.
Per questo il libro deve essere in progress".

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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