Concorso Scuola 2016, approvata la revisione delle classi. Ora via libera a pubblicazione del bando
Data: Sabato, 23 gennaio 2016 ore 03:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
Si tratta
del riordinamento delle materie di insegnamento (e relativi titoli di
accesso) nella scuola primaria e secondaria. Un passaggio fondamentale
per procedere al prossimo concorsone - “Andremo a bandire un concorso
per 63.712 insegnanti, è un grande investimento sulla scuola”. Le
parole in conferenza stampa di Matteo Renzi, già ascoltate più volte
negli ultimi mesi, oggi hanno un significato diverso: mercoledì sera a
tarda ora il Consiglio dei ministri, insieme al pacchetto di decreti
sulla Pubblica Amministrazione, ha finalmente approvato anche la
revisione delle classi di concorso. Si tratta del riordinamento delle
materie di insegnamento (e relativi titoli di accesso) nella scuola
primaria e secondario. Un passaggio fondamentale per procedere alla
prossima selezione di docenti. Adesso il bando può davvero essere
pubblicato.
La scuola italiana attendeva da tempo la riforma delle classi: i
tecnici ci lavoravano da sette anni, l’ultimo testo risale addirittura
al 1989. Il governo contava di portare a casa il nuovo schema nel 2015,
ma in realtà i lavori si sono rivelati molto più complessi: prima lo
stop del Consiglio di Stato, poi l’impasse in Commissione in
Parlamento, infine l’ok del Cdm. Il regolamento, atteso a novembre, è
arrivato solo a metà gennaio (e deve ancora ricevere il via libera
della Corte dei Conti). È stato questo a far slittare il Concorsone
2015, ormai diventato Concorsone 2016. “I bandi arriveranno entro la
prima settimana di febbraio”, ha confermato il ministro Giannini. In
realtà il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, solo pochi
giorni fa aveva fissato l’ultimo termine al 1° febbraio: una piccola
discrasia che potrebbe nascondere un ulteriore ritardo, visto che le
bozze del Miur devono ricevere il timbro del nuovo Consiglio Superiore
dell’Istruzione, che può esprimersi fino al 28 gennaio. I margini sono
stretti, è la solita corsa contro il tempo.
Intanto, però, almeno, la revisione delle classi di concorso è realtà.
Le novità principali sono l’aggiunta di undici nuove materie (come ad
esempio i recenti licei musicali, o lingua italiana per stranieri), e
lo snellimento del sistema (si passa da 168 a 116). Docenti e sindacati
temono che una semplificazione eccessiva porti gli insegnanti a
lavorare su discipline su cui non sono preparati, ma proprio questo
garantirà al governo una maggiore “flessibilità” di impiego dei docenti.
“Abbiamo seguito tre criteri – ha spiegato la Giannini –: adeguamento,
innovazione e semplificazione. La classe di italiano per stranieri, ad
esempio, sarà fondamentale per l’integrazione del numero crescente di
studenti non italofoni”. Il ministro è convinto della bontà del lavoro
fatto, anche se di recente proprio dal Pd sono arrivate critiche, con
l’ipotesi di un ulteriore revisione alla riforma appena ultimata.
Per il resto il governo ha fornito ulteriori conferme sul concorso. “Le
prove scritte saranno computerizzate, non quiz ma quesiti a risposta
aperta di cui due in lingua straniera. Sarà una selezione di qualità. E
la platea di circa 200mila candidati garantisce che circa uno su tre
avrà il posto”, ha detto la Giannini. Il presidente del Consiglio
Matteo Renzi, invece, ha fatto il punto sull’attuazione della riforma,
su cui continuano ad esserci polemiche: “Tutto sta marciando, qualcosa
meglio, qualcosa peggio. Ma c’è un investimento, un impegno preso. È
una cosa enorme”, le parole del premier.
“Stiamo cercando di rimettere in piedi la scuola, poi naturalmente si
possono fare degli errori. La supplentite finirà quando la ‘Buona
scuola’ andrà a regime, ci vorranno due-tre anni. E per il
potenziamento dipende tanto da come la singola scuola si organizza:
l’autonomia bisogna anche saperla utilizzare”. Ma questo riguarda i
docenti già assunti: quelli delle Graduatorie ad Esaurimento, che “non
potevamo scegliere se prendere o no, avevano un diritto ad entrare,
senza valutazioni di merito”. Adesso è la volta degli altri precari,
gli abilitati. Il Concorsone – quando arriverà – sarà la loro occasione
della vita.
Lorenzo Vendemiale
Il Fatto Quotidiano
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