Le prospettive pedagogiche della Buona scuola Convegno promosso dall’Università di Catania
Data: Sabato, 23 gennaio 2016 ore 02:30:00 CET
Argomento: Redazione


Il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Catania ha organizzato un convegno di studi al quale hanno preso parte numerosi pedagogisti di Catania, Enna, Palermo, Calabria, Bari, Salerno, Brescia, Siena, Pescara e Venezia sul tema "La Buona scuola: Le prospettive pedagogiche del Dirigente scolastico e dell'insegnante" i Relatori hanno analizzato la Legge 107/2015 individuando gli aspetti pedagogici impliciti nell'organizzazione della nuova e "buona" scuola che tende ad un progetto di qualità formativa nell'ottica dello sviluppo delle competenze.
Il dirigente scolastico e il docente sono i principali protagonisti e attori del cambiamento e della costruzione di un nuovo modello di scuola che secondo alcuni manca o non è ben evidenziato nell'impianto della Legge 107, che privilegia gli aspetti organizzativi dell'organico, del personale, delle funzioni collegati al merito e all'alternanza scuola-lavoro.

Ripercorrendo il percorso storico della scuola italiana, come ha illustrato il Prof. Giuseppe Vecchio, si analizzano i passaggi dalla riforma Gentile che rispondeva ai principi dell'individuo e della Nazione, ai nuovi destinatari della scuola media unica e obbligatoria per tutti e per ciascuno e quindi alle innovazioni degli organi collegiali di democrazia partecipativa, e dell'azione di inclusione dei soggetti disabili e portatori di particolari bisogni educativi.

L'impianto della scuola, che è cresciuta nel tempo, grazie anche alle sperimentazioni che hanno apportato innovazioni e sviluppi, oggi necessita di un ulteriore passo avanti nell'uso delle nuove tecnologie e dei nuovi linguaggi.
Restano sempre, com'è stato evidenziato dalle approfondite relazioni e dagli interventi a corredo e documentazione di esperienze scolastiche e delle associazioni professionali AIMC e UCIIM di Catania e Siracusa, i problemi di fondo sull'asimmetria tra dirigente e docente, e sulla leadership condivisa che necessita di una particolare e specifica formazione del personale della scuola.
La formula politica "la scuola che cambia" dovrebbe essere rimodulata come "la scuola che cresce", in quanto le innovazioni proposte s'innestano in un tessuto di positiva azione didattica che necessita aggiustamenti, ma non radicali stravolgimenti.

E' compito degli educatori "scrivere dritto su righe storte" e mettere in atto una capacità creativa d'innovazione metodologia tale da rendere piacevole lo stare a scuola, dove il "benessere" si coniuga con il "bellessere" e quindi amalgamare il bello e il buono per produrre migliori frutti ed efficienti servizi di formazione per gli studenti.
Il patrimonio prezioso delle buone pratiche didattiche necessita un'accurata valorizzazione e diffusione ed una specifica e puntuale formazione degli operatori scolastici i quali da "protagonisti" attivi promuovono un reale cambiamento culturale e formativo che apporterà benefici sviluppi nell'impianto organizzativo della società italiana.
Il ventaglio delle proposte educative, indicate nel comma 7 della Legge 107, offre, infatti, uno spaccato educazionale da recuperare e potenziare, dando alla scuola non solo la funzione di "istruzione" ma di vera formazione e palestra per lo sviluppo delle competenze.

La diligente ricerca delle "prospettive pedagogiche" nella Legge 107/2015 ha aperto nuovi orizzonti di sviluppo per la ricerca pedagogica che s'innesta nel tessuto operativo della realtà scolastica e la guida verso le innovazioni metodologiche che dovranno apportare benefici vantaggi per gli studenti di oggi, portatori ed espressione di radicali mutamenti e trasformazioni sociali che hanno modificato l'assetto della società italiana che si apre all'Europa e dialoga con la multiculturalità.
Nelle tre dense sessioni di relazioni e interventi sono stati sviluppati molteplici aspetti pedagogici che necessitano di ulteriori approfondimenti, evidenziando come le tutte le innovazioni necessitano di una diligente azione di ricerca e di monitoraggio in itinere.

L'apporto specifico e l'accompagnamento dell'Università alle azioni della scuola diventa garanzia di successo e assicura valenza di sviluppo alle sperimentazioni.
Anima e guida del convegno è stata la prof.ssa Paolina Mulè la quale ha approfondito i temi della formazione del personale della scuola.

Molto interessante è stato il collegamento in videoconferenza con il preside Salvatore Giuliano del "Maiorana" di Brindisi, il quale ha illustrato il progetto "Book in progress" nell'ambito della nuova scuola digitale e come la nuova tecnologia apporta alla comunità scolastica nuove prospettive e positivi coinvolgimento degli studenti nel processo di formazione.
Le esperienze e le testimonianze di progetto e iniziative didattiche realizzate esposte dai dirigenti scolastici hanno dato al convegno una specifica connotazione di "work in progress" che apre nuovi orizzonti alla scuola che cresce.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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