Insegnanti di religione - prospettive incerte per il concorso
Data: Domenica, 13 dicembre 2015 ore 01:30:00 CET Argomento: Redazione
Si avvicina,
con l'entrata in vigore della legge 107/2015, un nuovo concorso per
l'immissione in ruolo dei docenti. In vista di ciò sono state istituite
dieci nuove classi di concorso. Tutto bene si potrebbe dire, peccato
che la riforma nata con l'obiettivo di far sparire il precariato non si
interessi minimamente di quei precari storici che sono i docenti non di ruolo di religione i
quali pure fanno parte del personale scolastico, lavorano con impegno,
competenza e professionalità senza però poter sperare di conquistare
l'agognato ruolo nonostante la legge 186/2003 che bandì il primo per
gli IdR, ne prevedesse uno ogni tre anni.
Abbiamo ascoltato a tal proposito il Prof. Carmelo Mirisola,
Responsabile Provinciale per la CISL di Catania della sezione IRC.
Professore, un unico concorso e poi il
nulla. Come si spiega questo vuoto attorno agli IdR?
Realmente non si spiega. Nel 2005, grazie alla Legge 186/2003, venne
espletato il primo e purtroppo unico concorso, fortemente voluto dalla
CISL, per l'immissione in ruolo individuando la dotazione organica
degli insegnanti di religione cattolica, articolata su base regionale,
determinata nella misura del 70 per cento dei posti d'insegnamento
complessivamente funzionanti. La stessa legge, all'articolo 3 comma 2,
prevede il bando di un concorso ogni tre anni. Purtroppo questo comma
non ha mai avuto attuazione nonostante sia una legge dello Stato.
Con il concorso dunque il ruolo è
stato assegnato al 70 per cento dei docenti. Da allora cosa è cambiato?
Sono passati dieci anni, quel settanta per cento è variato in molte
regioni d'Italia e nell'organico, che è bene ricordare è su base
regionale, vi sono diversi vuoti dovuti a pensionamenti. La percentuale
di allora non corrisponde più a quella reale di oggi. Per questo il
Legislatore, prevedendo questo normalissimo modificarsi delle cifre,
aveva previsto una scadenza triennale per l'espletamento di un nuovo
concorso. Ci ritroviamo invece adesso a vedere aumentare quel trenta
per cento di docenti non di ruolo, anzi è bene chiamarli con il loro
nome: precari, mentre
diminuisce la percentuale iniziale dei colleghi di ruolo.
Con quest'ultima riforma della Scuola
il Governo ha puntato molto sull'immissione in ruolo dei precari; e gli
IdR?
Purtroppo la categoria non è nemmeno menzionata nella 107/2015; non si
parla di regolarizzare il precariato di Religione Cattolica, eppure
basterebbe attuare una legge già in vigore e non crearne una apposita,
non si individua neanche la figura di questi docenti. Questa è una
grave mancanza per una riforma che vorrebbe cambiare il mondo della
Scuola ed eliminare il precariato.
Ricordo che molti docenti di R. C. hanno incarichi di grande
responsabilità negli istituti dove insegnano: vicepresidi,
collaboratori del Dirigente, funzioni strumentali, referenti di
progetti. Questo ci fa comprendere come Dirigenti scolastici e Colleghi
abbiano in gran conto la professionalità e la preparazione degli IdR,
sia per quanto concerne lo specifico della loro disciplina, sia per la
normativa scolastica, sia per tutto quello che comporta la conduzione
nei vari settori di una scuola, altrimenti non verrebbero scelti per
svolgere queste mansioni. Nonostante tutto ciò, è stato necessario
emanare una nota per garantire a chi della categoria svolgesse incarico
di vicepreside il distacco, in quanto gli IdR non sono stati inseriti
nell'organico dell'autonomia a cui appartengono i docenti che possono
assumere l'incarico di vicepreside.
Recentemente si è svolto a Catania il
convegno patrocinato dalla CISL: "A 30 anni dall'Intesa" col quale il
sindacato ha voluto fare il punto sulla situazione attuale. Oltre ad
essere stato un'occasione per la formazione pedagogica dei docenti,
quali le prospettive future per gli IdR?
Il convegno si è svolto ad ottobre con la presenza, tra gli altri, del
Segretario nazionale CISL scuola con delega all'IRC Dott.ssa Rosa
Mongillo, del Preside Sergio Cicatelli Direttore del Centro Studi per
la Scuola Cattolica della Cei e del Prof. Michele Manzo Consigliere
CISL scuola Lazio i quali, oltre a ribadire l'importanza nella scuola
degli IdR, la loro professionalità e il loro impegno pedagogico e
didattico, hanno posto l'accento su alcune problematiche riguardanti la
categoria come la mancanza di un nuovo concorso, l'assenza di una
classe di concorso e la totale mancanza della loro presenza
nell'attuale riforma in cui non vengono nominati nemmeno una volta.
Cosa propone la CISL per salvaguardare
i diritti degli IdR?
La CISL propone la normale applicazione della Legge 186/2003 con
l'indizione di un nuovo concorso al fine di regolarizzare la posizione
degli insegnanti precari di cui ho parlato prima; propone ancora la
realizzazione di una classe di concorso per la categoria IdR che
attualmente ne è sprovvista. Questa O. S., attraverso il dipartimento
IRC vuole essere sempre al fianco di questa tipologia d'Insegnanti che
vengono sostenuti, è importante comprenderlo, da tutto il Sindacato e
dai suoi cinque milioni d'iscritti.
Intervista al Prof. Carmelo Mirisola
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