
E’ una MasterProf la docente italiana Finalista 2016 al Global Teacher Prize (Premio Nobel per l’Insegnamento da 1 milione di dollari): Barbara Riccardi
Data: Giovedì, 10 dicembre 2015 ore 04:30:00 CET Argomento: Redazione
Gli studenti dell’Istituto Galilei -
Costa di Lecce (studenti del prof finalista 2015, Daniele Manni)
l’avevano scoperta già a luglio. Ecco la sua scheda su MasterProf: www.masterprof.it/mp_barbara_riccardi.html
Pratiche educative innovative
Gioco, tecnologia e ricerca, realizzando il "TGScuola" per
sperimentarsi e sperimentare le capacità dei ragazzi a frutto dello
studio. Si impara divertendosi. Questo è il primo sentore, se i bambini
vengono a scuola felici allora parte del nostro successo
didattico/formativo è conclamato. Il TGScuola è composto da tutti, dal
microfonista, dal regista, dal giornalista, dall'iniviato, ognuno nel
rispetto del proprio ruolo e di cosa gli piace fare per contribuire al
successo...del "programma"!! I risultati li ho avuto oggi che i miei
ragazzi dello scorso ciclo hanno ottimi risultati nella scuola media
per prontezza e dimestichezza delle materia, abili e padroneggiano lo
studio con disinvoltura attraverso anche l'utilizzo dei mezzi
informatici.
Contributo all'apertura mentale degli
studenti
Cosa può essere il valore aggiunto di uno scambio culturale con
l'estero, oltre ai risultati/obiettivi attesi? Quali aspetti facilitano
l'apprendimento linguistico e la conoscenza della cultura del paese
partner? 1. Scambiare vuol dire conoscere, prima ancora della cultura
nazionale, le culture familiari e di comunità, prima fra tutte la
comunità scolastica, la quale può essere un potente volano per
diffondere la cultura dell'integrazione europea; 2. Lo scambio delle
Buone Pratiche dei diversi sistemi scolastici attraverso l'osservazione
e lo scambio diretto tra alunni e tra insegnanti; 3. Le famiglie
portatrici della cultura delle differenze culturali e sociali per uno
scambio di conoscenze e differenze di stili vita. All'interno delle
linee guida del Programma Erasmus+ dell'Unione europea per
l'Istruzione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport 2014-2020.
Nell'Azione K2 si trova la parte riguardante i partenariati tra scuole,
troviamo i principi fondamentali relativi le problematiche scolastiche.
Obiettivi e Priorità: 1. Ridurre l'abbandono scolastico precoce; 2.
Migliorare le competenze di base; 3. Rafforzare la qualità
nell'educazione; 4. Migliorare la professionalità dell'insegnamento,
Erasmus+ è uno strumento realizzato per dare risposte concrete a queste
problematiche, attraverso opportunità di studio, formazione, di
esperienze lavorative o di volontariato all'estero. Con la
realizzazione degli scambi culturali si può arrivare ad una visione
ampia dell'organizzazione e dei vari sistemi europei d'istruzione,
formazione e assistenza ai giovani attraverso il sostegno al
miglioramento dei metodi di insegnamento e apprendimento, a nuovi
programmi e allo sviluppo professionale del personale docente,
attraverso una maggiore cooperazione tra il mondo dell'istruzione,
della formazione e il mondo del lavoro per affrontare le reali
necessità in termini di sviluppo del capitale umano e sociale, in
Europa e altrove. Sono, siamo convinti che la cooperazione e il
gemellaggio tra alunni e docenti sia il primo momento della costruzione
di comunità di apprendimento europee.
Istruzione accessibile
Approccia il tema lavorando per piccoli gruppi, dove ognuno dà il
proprio contributo, articolando il lavoro affidato tra di loro, ognuno
inclusivo verso l'altro.
Contributo nel rendere gli studenti
partecipi alla crescita del territorio
Effettua continue interviste ai nonni dei Centri anziani, al Municipio,
in biblioteca e al parco, punto di raccolta di incontro pomeridiano,
dove si continua a parlare e far parlare di "noi", consapevoli di
appartenere allo stesso territorio.
Valorizzazione della "professione
docente"
Fa parte della redazione della rivista "La Scuola Possibile" rivista
online nazionale. La rivista ha più di 8.000 visitatori ed è stata
riconosciuta dal Miur come strumento delle Nuove Indicazioni Nazionali.
Sono sette anni che la redazione lavora con passione e dedizione con i
propri mezzi. E' una "valigia" delle buone pratiche dove i lettori
possono trovare gli strumenti attuativi per lavorare in classe
sull'inclusione e la valorizzazione, la rivista è un insieme di buone
pratiche contro le lagne e le polemiche, dicendo (docenti, dirigenti
scolastici, psicologi, genitori e prof. universitari)...SI PUO' FARE!!
Vengono realizzati corsi di formazione per diffondere il virus della
"possibilità". Il motto è creare scuole possibili nel mondo formando
gli operatori in relazione con i ragazzi. E' stato realizzato il primo
social network under 14 "Net for Kids" in contrasto con Facebook per
evitare i pericoli e gli attacchi di brutti incontri. All'interno
vengono realizzati laboratori di scrittura, di fumetto e di scienze.
Per non dimenticarsi dei genitori, anche un sito parallelo "Genitori
Attenti", per essere al passo con i tempi usando lo stesso linguaggio
dei giovani. Questi i relativi siti: www.lascuolapossibile.it
- www.sysform.it
- www.netforkids.it
- www.genitoriattenti.it
Ha un suo personale blog: "Loro Oggi e Domani".
Premi e riconoscimenti
Finalista 2016 al "Global
Teacher Prize - Premio Nobel per l'Insegnamento"
Ha ottenuto il riconoscimento di Cavaliere al Merito per aver attivato
dei centri estivi per le famiglie in una parrocchia abbandonata in un
quartiere periferico di Roma, il Quarticciolo.
Ulteriori considerazioni
Le parole chiave del suo operare non sono quelle delle nozioni ma di
"saper essere" e "saper imparare a fare", con ardore e passione,
seguendo le proprie attitudini: Cooperative learning; La Scuola
Possibile; Autonomia Scolastica; Valutazione e Autovalutazione.
Nel quartiere di Roma "Quarticciolo" ha rimesso su alla meno peggio i
locali, insieme ad una mamma. La mattina andava a prendere i bambini
con la sua auto, con tutte le responsabilità del caso, da casa in
parrocchia. La madre, prima di andare a lavoro, preparava il sugo per
organizzare un pasto e si passava il tempo approcciando i giochi sport:
minivolle, mini baseball e facendogli fare i compiti per le vacanze. La
caratteristica peculiare, la cooperazione e il mutuo aiuto tra di loro,
essendo gruppi di diverse età, i grandi facevano da tutor ai più
piccoli insegnando loro regole e materie. Una gran bella esperienza di
vita che l'ha vista crescere dal punto di vista umano e professionale.
La sua carriera è proseguita all'insegna della creatività espansa ad
ogni livello, nascendo come docente di psicomotricità il gioco è per
lei la base su cui nascono le esperienze didattiche che propone nelle
sue classi. Il gioco come sprono e linguaggio atto a tutti, per
accattivare e motivare la voglia di apprendere e fare meglio,
allontanando stili di competizioni e gare, ma stimolando alla
cooperazione e collaborazione per raggiungere risultati di squadra.
Ora è insegnante I.C. di Roma di una classe II di scuola primaria con
dei personaggi, attori principali del mio intervento educativo molto
variegati e complessi caratterialmente. Si è inventata un metodo che
brevetta ogni anno ottenendo grande entusiasmo da parte dei ragazzi, si
studia con il "TGScuola" le varie discipline, con una vera e propria
redazione giornalistica. Si studia facendo ricerca per preparare gli
articoli/lezioni, per imparare ad esporre in modo fluido e sicuro, a
fare le sintesi e dove ognuno ha il suo ruolo. Hanno ottenuto tanti
riconoscimenti dal Comune di Roma, sono andati in onda sull'emittente
televisiva RomaUno TV, hanno intervistato personaggi famosi nel mondo
politico e sociale, hanno realizzato delle interviste ai nonni dei
centri anziani del Municipio IX creando un ponte generazionale per la
trasmissione di informazioni e saperi. Ad esso hanno collegato anche il
Cineforum attraverso la lettura del linguaggio filmico per arrivare a
parlare di sentimenti insieme piccoli e grandi. L'ultimo successo il
Label Erasmus+ un progetto in gemellaggio con una scuola di Parigi con
i bambini di I scuola primaria fino ai ragazzi di scuola media. "Le può
interessare creare uno scambio con una classe di una scuola elementare
in Francia e farne un Progetto?" Al suono di quelle parole potete
immaginare la scena dei neuroni festanti, dei pensieri di connessioni
logiche/emotive che hanno cominciato all'impazzata a creare
collegamenti attuativi e, tutto di un fiato: "Certo che siiiiiiiiii, è
la cosa più bella da poter organizzare, è una cosa che stavo cercando
da tempo di attuare, non ci posso credere, è fantastico!!" Prontamente
in pochi attimi lo scambio dei contatti. Ogni giorno guardando la
posta, con la curiosità che mi contraddistingue, cercavo il filo
conduttore di quell'incontro inaspettato, tesoriere di novità e
creatività immaginifica, poi un giorno finalmente la risposta tanto
attesa e desiderata. Si parte all'avventura, si comincia a
materializzare la prospettiva del viaggio interculturale. Tronfia vado
e prospetto la cosa e ne parlo alla mia Dirigente del varo della
collaborazione/unione: Italia - Francia. Così è iniziata la nostra
speciale...avventura!! Una mattina nessun pensiero esterofilo parigino
mi faceva compagnia, arrivando a scuola squilla il telefono e la
collaboratrice: "E' per te, un uomo, Nicola da Parigi"...riconnetto
immediatamente con la realtà interculturale, la conversazione scorre
fluida come ci conoscessimo da sempre, il tempo purtroppo velocemente
ed inesorabile passa, ma in quello spazio si è consolidata la base
dell'incontro interculturale delle nostre aspettative, abbiamo piantato
le fondamenta per il piano di fattibilità del nostro Progetto: "Italia
Francia 1-1"!! Scritti epistolari, email, video lezioni, foto, disegni,
bene perché no, anche questo SI PUO' FARE...noi da loro e loro da noi,
la fase conclusiva dell'interazione per avvicinare le distanze e
finalmente coronare l'incontro epistolare, dare volti e voci a scritti
e disegni. Stesso obiettivo, stesso pensiero, lui docente siciliano in
un'école élementaire a Paris, vicino alla Sorbona, lei docente romana
portatrice nel mondo dell'orgoglio di lavorare e creare in periferia a
Spinaceto, fonte inesauribile ed ineluttabile dei miei pensieri
creativi. Da quella telefonata è così iniziata la prima tappa fatta di
tanti altri passaggi esperenziali fondamentali di crescita e sapere.
Noi della V A abbiamo pensato subito al Progetto haiku che stiamo
realizzando in continuità con la nostra Scuola Media per creare una
Mostra finale e di inviare le poesie create, perché magari possono
trarne spunto e scriverne delle loro in lingua francese, intanto siamo
in attesa dell'arrivo delle lettere parigine. La combinazione casuale è
portatrice di fermento per tutti, in particolare per i nostri ragazzi
che il prossimo anno affronteranno la Scuola Media avendo scelto la
sezione di lingua francese, sì per loro è stato un vero regalo ancor di
più, perché durante gli open day hanno conosciuto la loro prof. di
francese dalla quale sono stati catturati per bravura e attenzione e da
quel giorno ci cimentiamo in qualche frase inventata alla Totò maniera.
Scambio in lingua madre e viceversa per imparare e conoscere un'altra
cultura, altri usi, un'altra realtà scolastica. Un confronto aperto e
costruttivo per prendere coscienza di cosa succede in un altro paese,
cosa ci accomuna e cosa fa la differenza. Un bel processo formativo di
crescita, un esperienza interculturale interattiva. L'I.C. Frignani -
Spinaceto e l'ecolé 28 rue Saint Jacques si sono strette la mano per la
II Edizione del Progetto: "Italia - Francia 2:2", , i due Uffici
Scolastici di Roma e Parigi hanno siglato il patto di convezione
firmato a Parigi nell'Hotel de Ville dall'Ispettore d'Académie DASEN
Benoît Dechambre, l'Ispettrice Catherine Hennequin, per la DAREIC -
Relations internationales du Rectorat, Anne Darmouni e Berthout maire
du Vème arrondissement di Parigi e le Presidi delle due scuole,
Presutti e Laquerriere.
Io insegno perchè...
«Insegno uguale dire: "IMPARO DA LORO I MIEI RAGAZZI DI VITA". Vado a
scuola per mettere in campo e a disposizione le mie competenze e per
apprendere ed imparare nel confronto con gli altri, grandi e piccoli,
come crescere per imparare ad essere una docente inclusiva e non
esclusiva. Insegno "giocando" pensando a me bambina cosa e come mi
piacerebbe imparare, per questo invento diverse modi e modalità per
approcciare la didattica partendo dal loro essere e le loro capacità e
cosa gli piace...appunto giocare!!»
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Blog
"Loroggidomani
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