Galleria Verticalista 'Arte e narrativa', 12 dicembre a Catania
Data: Giovedì, 10 dicembre 2015 ore 03:30:00 CET Argomento: Redazione
Alla
Galleria Verticalista di Catania (via Suor Maria Mazzarello -12), sabato prossimo sarà inaugurata la
mostra "Arte e narrativa".
L'idea è quella di mettere insieme e a confronto le ragioni di due
linguaggi, quello artistico e quello narrativo, che molto spesso
producono un processo di significazione che li collega in "altezza". E'
l'espansione dell'io lungo il possibile. Per avere un'idea del
'verticalismo narrativo' seguiamo il pensiero di don Antonio Corsaro:
"A proposito del libro di Jean-Louis Baudry, Les Images, Michel
Foucault si sorprende nel vedere come, in realtà, possono coesistere
distanze che assumono forme successive nello spazio percorso (come nei
romanzi di Alain Robbe-Grillet) e distanze che prendono una dimensione
saggittale: frecce che traversano lo spessore eretto di fronte a noi.
Sono forme a strapiombo.
Il passato no è più il nostro suolo. Il ricordo non ci colpisce più. Al
contrario, il tempo, sopraggiungendo, a dispetto delle più vecchie
metafore della memoria, partendo da una profonda distanza, assume una
statura verticale di sovrapposizione, dove ciò ch' è più antico diviene
paradossalmente il più vicino al vertice, linea di fastigio e linea di
fuga, punto alto d' inversione. All' inizio di Images si ha il disegno
preciso e complesso di questa curiosa struttura: «ecco una donna seduta
sulla terrazza d' un caffè. Davanti a lei grandi vetrate d' un palazzo
che la domina; e attraverso i vetri le giungono senza interruzione
immagini che si sovrappongono, mentre (dal basso in alto, dunque all'
inverso) fa scorrere rapidamente fra pollice e indice le pagine d' un
libro posato sul tavolo: apparizione, sparizione, sovrapposizione che
risponde in modo enigmatico, quando lei tiene gli occhi abbassati, alle
immagini trasparenti che si accumulano sulla sua persona nel momento di
alzare gli occhi».
Momenti simili sono nella Jelousie e nel Voyeur di Robbe-Grillet;
momenti che hanno il valore di un sistema di segni. Ma ciò che più
conta in questi romanzi, come quelli di Jean-Louis Baudrj, di Jean
Thibaudeau (Une cérémonie royale), di Philippe Sollers (Le Parc, H), di
Claude Simon (L' Herbe), di Samuel Beckett, i cui romanzi tutti
conoscono, ciò che più conta e che diventa un problema altamente
critico (e quindi incide nella storia delle forme) è la loro maniera di
aprire sulle possibilità del linguaggio.
Una maniera che sta al centro del Verticalismo. Anche Michel Foucault è
un filosofo verticalista: lo abbiamo visto nella pagina citata
fedelmente".
Salvatore Commercio
commerciosalvatore@gmail.com
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