Prove tecniche di potenziamento. Conferenza di servizio al Liceo Turrisi Colonna per i dirigenti della Sicilia Orientale
Data: Venerdì, 04 dicembre 2015 ore 12:45:00 CET Argomento: Redazione
La Direzione regionale del MIUR ha organizzato nei giorni
30 novembre e 1 dicembre delle conferenze di servizio per i dirigenti
della Sicilia orientale ed hanno avuto luogo presso il Liceo “Turrisi
Colonna” di Catania. Dopo i saluti del Direttore generale Maria Luisa
Altomonte e del dirigente Emilio Grasso dell’ufficio territoriale di
Catania, , della dirigente ospitante Anna Maria Di Falco, Luciano
Chiappetta, funzionario del Ministero e capo dipartimento per
l’Istruzione, ha illustrato la Legge 107/2015, presentando il
“Sistema nazionale d’istruzione e formazione”. Inquadrando la nuova
legge nel contesto evolutivo della scuola italiana “semper reformanda”
ha evidenziato la schizofrenia di alcuni processi di
trasformazione ed ha puntualizzato gli aspetti salienti
dell’innovazione, che guarda al futuro della scuola italiana,
rinforzando l’apparato didattico e raddrizzando la linea discente del
personale docente, per avvicinarla alla curva scendente del numero
degli alunni e delle innovazioni che ha scuola tende a realizzare per
essere a passo con i tempi.
Il focus dell’incontro si è concentrato sull’organico di potenziamento,
del quale si vedono i tratti non ancora definiti del disegno integrale,
anzi al momento sembra vedere il retro del disegno, alquanto confuso e
con tutti i fili intrecciati, in quanto la grande immissione di 100
mila docenti nella scuola italiana, evento epocale, dovrà ancora
stabilizzarsi consolidarsi.
E’ stato positivo leggere la tanto contestata Legge sulla “Buona
scuola” come un tentativo di “rendere l’Italia un paese normale”,
secondo l’auspicio dell’ex ministro Francesco Profumo.
La scuola italiana, ricca di storia e di positive tradizioni, fonte
d’innovazioni e di sperimentazioni, ha necessità, dopo lunghi anni di
tagli e di riduzioni, di andare “controvento” e di potenziare prima le
risorse umane ed in particolare il personale docente e quindi l’azione
didattica che va ricondotta nella formula di un’efficace azione
educativa, capace di produrre efficaci modifiche nei comportamenti
degli studenti.
Il tanto atteso “potenziamento” applaudito da alcuni, criticato e
contestato da altri, sognato prima come “organico funzionale” ed ora
come “organico dell’autonomia” dovrebbe dare un’efficace svolta
all’azione educativa che è ben scandita nel comma 7 dell’art.1 della
Legge 107/2015.
Oltre le competenze linguistiche, (italiano e inglese), le competenze
logico-matematiche e scientifiche, è necessario recuperare la cultura
musicale, la conoscenza dei beni artistici del territorio e della
Nazione, l’educazione alla salute attraverso una diligente pratica
sportiva, così da eliminare i pericoli dell’obesità e degli abusi di
fumo, alcool e droga.
Una particolare attenzione viene rivolta alla lettera d comma 7: “Allo
sviluppo in materia di cittadinanza attiva e democratica, alla
valorizzazione dell’educazione interculturale alla pace, al rispetto
delle differenze, al dialogo tra le culture … al potenziamento delle
conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di
educazione all’autoimprenditorialità” e poi ancora al punto “e”
sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al
rispetto della legalità della sostenibilità ambientale dei
paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali.
Ecco il grande lago del potenziamento: buone maniere, buona
educazione e comportamento, buona salute, cittadinanza attiva e
legalità.
Sono queste le cose buone che forse mancano alla scuola in maniera
sistematica e critica e quindi sono questi gli ambiti su cui puntare un
efficace potenziamento ed una diligente azione educativa.
Non sarà facile, anche perché manca ancora una reale cultura della
progettazione e dell’innovazione nella gestione della didattica,
fortemente saldata ai contenuti standard dei programmi ministeriali.
Sono poche e originali le esperienze di “educazione alle buone
maniere”, mediante i corsi di galateo, della “buona educazione” nel
salutare, nel vestirsi, nel comunicare; dell’Educazione civica
insegnata attraverso la pratica del “Consiglio comunale dei Ragazzi”
che gestisce la scuola considerata una “piccola città”; le iniziative
dello “sportello bancario a scuola” per educare alla cultura del
risparmio e far acquisire anche le norme e le pratiche dei versamenti,
bonifici, prelevamenti, tutte operazioni di vita sociale vissuta e
concreta. Se queste cose non le insegna la scuola, non le insegna
nessuno e tanti studenti escono dalla scuola privi delle conoscenze
essenziali e utili per vivere bene da “cittadini” che rispettano le
cose pubbliche, le persone, che sanno salutare e relazionarsi con gli
altri.
I ragazzi tedeschi conoscono tutti Beethoven, Hegel, Kant, Hitler;
molti studenti italiani, invece, rivelano poca conoscenza dei
musicisti, dei grandi autori della letteratura italiana, degli artisti
e degli stili architettonici dell’arte, dell’organizzazione dello
Stato e del governo.
Quest’anno, ha detto Chiappetta, è da considerarsi come “anno di
rodaggio”, quasi prova tecnica di potenziamento, e positiva
utilizzazione delle risorse assegnate, in vista di una progettazione
triennale da avviare per il triennio 2016-2019.
I nuovi docenti assunti, che svolgeranno l’anno di prova con la guida
di un tutor e beneficeranno di un corso di formazione intensivo,
saranno pronti a mettere in atto quel lento e complesso processo di
innovazione didattica e formativa, sviluppando e potenziando le
competenze di ciascuno.
La “buona scuola” comincia a gettare i primi passi e se non viene
adeguatamente sorretta e sostenuta cade e si fa male. I docenti, bravi
educatori, saranno i “salvatori” della scuola, e “scrivendo dritto su
righe storte” indicheranno un percorso che avrà come traguardo un
obiettivo di cittadinanza educata, intelligente e responsabile.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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