Grazie, Dante
Data: Domenica, 01 novembre 2015 ore 02:00:00 CET
Argomento: Redazione


Vigilanza, vigilare, essere vigilanti, nel linguaggio rigoroso dell' intellettuale cristiano Dante, impegnato in un viaggio di salvezza per sé e per l'umanità intera, significa stare attenti, non lasciarsi sopraffare dagli impulsi, dalla emotività del momento, dalla "matta bestialitate", essere responsabilmente consapevoli sempre degli effetti di ogni nostra azione, saper discernere , non "seguire l'error dei ciechi che si fanno duci", sospettare dei cattivi maestri che danno cattivi esempi; insomma: stare con gli occhi bene aperti per non trovarci impreparati quando è il momento ( monito evangelico, Marco).
Sobrietà significa avere il senso della misura, dell'essere misurati, della mèsos che è l'esatto contrario della "dismisura " sinonimo, in Dante, di peccato. Ebbene:
E' codesta etica neotestamentaria, dialogica, allocutiva e didascalica insieme, imperniata in buona sostanza intorno al binomio della vigilanza e della sobrietà, che caratterizza il forte messaggio educativo della Commedia rendendola sempre attuale. Grazie Dante.

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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