Le Gite e le vite spezzate
Data: Mercoledì, 21 ottobre 2015 ore 03:00:00 CEST
Argomento: Redazione


La recente morte di un altro studente in gita scolastica riapre una pagina triste della scuola italiana.
E' legittimo lo sfogo dei genitori, come pure la preoccupazione dei docenti che non possono stare svegli tutta la notte e nelle camere dei ragazzi.
Resta pur sempre un ragazzo che muore, un nostro alunno che si perde ed il compito del vero educatore è quello di "non perdere nessuno di quelli che sono stati affidati". Non solo con la tragica fine, ma anche con il disinteresse e la disattenzione che sfociano nella dispersione e nell'abbandono scolastico, porta aperta all'autostrada del male, droga, violenza, criminalità.
I ragazzi sono nostri, ci appartengono e per tutti si riserva una speciale attenzione.
Nei momenti e nelle occasioni formative, fuori dagli spazi tradizionalmente scolastici, (aule e classi) la vigilanza del docente assume una dimensione di responsabilità che , purtroppo, la legge non garantisce e non premia.
Quanti sacrifici, quante rinunce, e tutto il miglior bene dei nostri ragazzi.
Ora sentirsi accusati d'incompetenza è grave e fa tanto male.

Il consiglio proposto dal Direttore Generale del MIUR Sicilia, Maria Luisa Altomonte, come riportato da Ceripnews  appare positivo, nel considerare il viaggio d'istruzione un premio ed un incentivo di ampliamento dell'offerta formativa al di fuori dall'aula, felice opportunità di studiare i contenuti scolastici dal vivo, visitando un museo, un laboratorio industriale, un monumento artistico.
La scuola che esce, che apre le finestre sul mondo, che si fa occasione d'incontro, di scambio, di gemellaggi costituisce una vera occasione di esperienza e di rapporto. Conoscere una città nuova, visitarne i musei e i monumenti, assaporarne la vita per le strade insieme ai compagni fa parte di quel lavoro personale di coltivazione della propria cultura che può fare da iniziatore e promotore della volontà di stare bene con se stessi e con gli altri.
E' questo un "imparare vedendo" che aiuta a meglio comprendere la realtà e a conoscere usi, costumi, lingue e tradizioni diverse da quelle con le quasi si è in costante contatto.

Le sentenze categoriche: "bisogna abolirle perché inutili e si rischia troppo" come ha dichiarato il presidente dell'ANP, Giorgio Rembado, suonano di condanna e privano gli studenti di positive opportunità formative che da privati non possono beneficiare.
Come non ricordare l'emozione dei ragazzi che per la  prima volta salgono sull'aereo, (battesimo di volo) che per la prima volta vedono il Papa da vicino, che visitano il Quirinale, Montecitorio, Palazzo Madama. Sono emozioni indescrivibili che meritano di essere valorizzate e non mortificate con il freddo e secco diniego: "Non si fanno gite".
Questo non è un elemento distintivo della scuola di qualità.
Occorrono certamente maggiori precauzioni e opportune responsabilizzazione da parte degli studenti, con la collaborazione delle famiglie.

Il considerarle gite (viaggi d'istruzione) un premio e quindi correlate all'impegno nello studio e allo sviluppo della carriera scolastica è certamente un elemento di positività.
Formare un gruppo di studenti motivati e scelti per l'impegno e la serierà costituisce un presupposto positivo di successo dell'esperienza scolastica, fortemente motivata, adeguatamente preparata e quindi svolta con serenità e impegno costante, con un programma articolato e ben strutturato.
L'esperienza vissuta con il gruppo dei "Diplomatici" ragazzi che partecipano attivamente ad un'assemblea all'ONU, conferma la diligente preparazione di studio di una Nazione e la pratica linguistica del linguaggio tecnico da adoperare per la mozione da presentare in assemblea plenaria. Questa sì che è scuola ed è anche una bella gita a New York.

Spesso capita che la scelta della meta è dettata da motivazioni di convenienza economica in relazione ai costi e alle possibilità di divertimenti per i ragazzi. Si scelgono le mete che le agenzie propongono come più convenienti per i maggiori utili e benefici di cui, a volte, ne ricavano dei vantaggi anche i docenti e forse anche la presidenza.
Tutto ciò non è scuola e non è da sostenere.
Alcune agenzie di viaggi di scuole europee inseriscono nel pacchetto anche la visita ginecologica e la disintossicazione da droghe. Povera scuola! Dov'è l'educazione? E' questo il progresso e il segno della civiltà multiculturale e cosmopolita?

Nell'ottica del miglioramento, e non della soppressione, dei viaggi d'istruzione, Tuttoscuola ha formulato alcune proposte che potrebbero contribuire ad affrontare la questione sia negli aspetti: pedagogici-didattici, sia in quelli organizzativi e della sicurezza.
Sul versante pedagogico-didattico non mancano le buone pratiche, che andrebbero generalizzate:
  1. Adeguata motivazione del viaggio proposto, da sottoporre anche al Consiglio d'istituto.
  2. Precisa programmazione dei risultati attesi dal punto di vista didattico sia durante sia dopo lo svolgimento del viaggio.
  3. Coinvolgimento nella fase della programmazione e scelta dei percorsi tematici dei docenti del Consiglio di classe.
Sul versante organizzativo, che è quello più messo in discussione dai sostenitori della soppressione dei viaggi, si dovrebbe provvedere:
  • Ripristino di un adeguato compenso per i docenti accompagnatori Non è, infatti, adeguata la somma prevista dall'attuale CCL che prevede eventuale assegnazione di 12 euro l'ora, quale "ora aggiuntiva non d'insegnamento";
  • Partecipazione di genitori (due o più) al viaggio, a supporto del compito di vigilanza dei docenti;
  • Organizzazione di forme di sorveglianza notturna;
  • Istituzione di un registro, con relativi standard di sicurezza e controlli, delle imprese di autotrasporto abilitate a compiere viaggi d'istruzione;
  • Accordi con le associazioni degli albergatori per garantire la sicurezza delle strutture che ospitano studenti in viaggio d'istruzione;
  • Adeguate coperture assicurative.
  • Certamente eventuali incidenti possono sempre accadere, ma con misure come quelle indicate, i rischi saranno certamente contenuti.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-24879076.html