All’Istituto sant’Orsola originale avvio dell’anno scolastico sotto le stelle
Data: Martedì, 13 ottobre 2015 ore 01:30:00 CEST
Argomento: Redazione


"La notte che ho visto le stelle non volevo più dormire. Volevo salire là in alto per vedere e... per capire".
Così hanno cantato i 45 ragazzi di scuola media dell'Istituto paritario "S. Orsola" di Catania, i quali, con la guida dei nuovi docenti hanno vissuto un'originale esperienza di avvio dell'anno scolastico sull'Etna, presso un albergo di Nicolosi, partecipando a passeggiate nei boschi dei Monti Rossi e vivendo da protagonisti una lezione di scienze, sotto le stelle.
Con i plaid, coperte e giubbotti, sdraiati sotto il cielo stellato hanno guardato in alto, ed hanno "osservato oltre" che, come ha detto la preside, Michela D'Oro, significa stare attenti agli altri, ai compagni, saper guardare intorno e pensare al domani.
La prof.ssa Russo ha illustrato la Via Lattea, le costellazioni di Cassiopea, del Cigno, di Orfeo, ed ha insegnato a distinguere la stella polare.

E' stato un positivo "imparare vedendo" e le nozioni restano più impresse.
Dopo la notte in albergo, la prima fuori casa per molti ragazzi, in compagnia dei coetanei, la giornata scolastica si è svolta in un luogo caratteristico: presso l'antico monastero benedettino.
Accolti dall'Abate, gli studenti hanno imparato, nella concretezza del fare, la regola benedettina "Ora et labora", hanno lavorato nell'orto, messo a dimora delle piantine, e quindi, nell'antica biblioteca hanno sistemato i libri antichi e partecipando alla preghiera dei monaci benedettini, hanno recitato le "ore" dell'ufficio  divino.

La preghiera s'intreccia con il lavoro ed insieme favoriscono la crescita umana proiettata al futuro professionale.
Numerose sono state le suggestioni, i consigli, i messaggi che aiuteranno i ragazzi a vivere in maniera intensa il nuovo anno scolastico, a meglio conoscere i docenti compagni di classe e quindi condividere la gioia e la fatica di essere un "gruppo classe".
I più vivaci hanno manifestato le performance di creatività, come pure altri hanno dato libero sfogo ai talenti musicali attraverso il canto e il suono della chitarra.

Messi tutti in cerchio hanno cantato e ascoltato anche la lettura di alcuni racconti e poesie. Anche i canti hanno seguito il file rouge dell'amicizia, dell'accoglienza, della solidarietà, della gioia di stare insieme e in compagnia, tutti attori e protagonisti.
Nonostante l'extra orario sono stati felici anche i docenti, i quali hanno avuto modo di instaurare una serena relazione educativa, anticipazione e garanzia per un efficace lavoro didattico.
Le preoccupazioni dei genitori per questa prima e originale esperienza "fuori casa", sono state smontate dall'euforia dei ragazzi nell'incontro al termine dell'attività scolastica "fuori le mura".

Ritornando a scuola e riprendendo il giorno i posti sui banchi, si respirava in classe una nuova aria e tutti insieme, da veri amici, si studia e si gioca, costruendo i piccoli passi del cammino formativo.
Le tradizionali gite - "escursioni didattiche" - di fine anno, belle e significative, tanto attese dai ragazzi, possono essere più efficacemente anticipate all'inizio dell'anno con la positività di una nuova "scoperta" che aiuta a guardare gli altri con occhi nuovi e favorire un percorso di studio e di lavoro scolastico con rinnovato entusiasmo.
Quando nel consiglio di classe di giugno l'insegnante fa notare per alcuni alunni delle qualità e delle caratteristiche positive evidenziate nel corso della gita scolastica, ci si rende conto di aver rallentato la positiva conoscenza degli alunni con i quali costruire un positivo rapporto per la formazione umana e culturale. Se, infatti, ciò fosse avvenuto prima lo svolgimento dell'anno scolastico, avrebbe potuto avere una migliore soluzione.
"Si isti et illi, cur non nos?" L'esempio è dato, basta seguirlo!

Giuseppe Adernò





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