Una delle migliori scuole elementari del mondo
Data: Lunedì, 05 ottobre 2015 ore 01:30:00 CEST Argomento: Opinioni
Il mondo
della scuola pubblica è sotto attacco da almeno una quindicina di anni,
se non più. Da quando, nel 1998 (in carica c'era un governo di "centro-
sinistra" presieduto da Romano Prodi ed il ministro della Pubblica
Istruzione era Luigi Berlinguer) fu istituita la famigerata "autonomia
scolastica", in particolare l'autonomia tecnico-finanziaria ed
amministrativa, che ha inferto tagli notevoli al budget economico delle
scuole, in quanto ha permesso al governo centrale di intraprendere una
politica di disinvestimenti a discapito delle scuole pubbliche, ormai
definite "autonome", ossia abbandonate di fatto a sé stesse. Nel
contempo, i soldi sono stati dirottati altrove, cioè nel settore
privato.
L'ultima riforma virtuosa ed apprezzabile che io ricordi, risale
all'introduzione dei "moduli didattico-organizzativi" nella scuola ex
elementare (primaria). Fu varata nel 1990 e reca la firma dell'allora
ministro dell'istruzione, l'attuale presidente della Repubblica. Si
trattava di una riforma ispirata da una visione pedagogica seria e
credibile, pluralista e democratica. Inoltre, anziché tagliare,
prevedeva investimenti e creava anche nuovi posti di lavoro: il "modulo
didattico" era una soluzione organizzativa formata da tre insegnanti
dotati di pari dignità e titolarità (vale a dire che non esisteva una
gerarchia tra un collega di serie A ed uno di serie minore) che
ruotavano su due classi. Questo era il nucleo organizzativo base, il
più diffuso, ma io ho lavorato (bene) anche in moduli "anomali"
composti da più di tre/quattro docenti su tre classi.
Insomma, il modulo aboliva e superava la scuola del maestro unico ed
introduceva nella scuola elementare una pluralità di figure didattiche.
Le quali offrivano esempi comportamentali e modelli socio-educativi
vari e diversi.
Il che abituava gli alunni ad una coesistenza con le differenze
culturali. E non mi pare una novità da poco.
Per almeno diciassette anni quella riforma funzionò a meraviglia, ma
nel 2008 venne la Gelmini ed eliminò i moduli, restaurando la figura
del maestro unico o, meglio, una figura didattica prevalente. Per
ragioni di mera ragioneria aziendale e non pedagogiche.
Infine, la legge 107/2015, varata dal governo in carica, sta per
infliggere la mazzata finale a quella che un tempo era la migliore
scuola elementare del mondo, ovvero una delle migliori.
Lucio Garofalo
l.garofalo64@gmail.com
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