Per una scuola buona e ... solida!
Data: Mercoledì, 30 settembre 2015 ore 01:30:00 CEST
Argomento: Redazione


“Innanzitutto la sicurezza per i nostri ragazzi a scuola!”, ha tuonato il nostro caro premier Matteo Renzi, all’apertura del nuovo anno scolastico. E i numeri, del resto, parlano chiarissimo! Eccoli! “6.415 edifici scolatici, in Italia, sono stati realizzati prima del 1919, 6.026 fra il 1919 e il 1945, 28.127 tra il 1945 e il 1971. Il 62% del patrimonio ha quindi più di 40 anni e spesso è stato sottoposto male e poco a manutenzione straordinaria. Ma è l’esposizione al rischio a rendere la situazione seria: il 37% degli edifici scolastici si trova in aree ad alto rischio sismico e il 9,6% a elevato rischio idrogeologico. Delle 24.073 scuole localizzate in aree ad alto rischio sismico, 4.894 si trova in Sicilia, 4.872 si trovano in Campania, 3.199 in Calabria”.

L’ultimo dossier di Cittadinanzattiva accusa: “Il cattivo stato di manutenzione fa sì che in un’aula su quattro (25%) siano presenti segni di fatiscenza, come umidità, muffe, infiltrazioni di acqua oltre che distacchi di intonaci visibili in un’aula su cinque (20%). Barriere architettoniche (13%) e pavimenti sconnessi (12%), ostacolano la vita agli studenti con disabilità presenti in numero sempre crescente nelle nostre scuole. Ed inoltre il 51% di esse è senza tapparelle o persiane e il 28% ha le finestre rotte”.

Alessandro Martelli, presidente di Isso (International sismic safety organization), si sgola da anni nelle sue denunce sui 47.313 edifici scolastici: “Il 55,6% (pari a 26.290 edifici) non è stato progettato con normativa antisismica, lo è stato solo il 7,9% (3.745 edifici); del restante 36,5% degli edifici non si hanno dati. Il 54,1% (pari a 25.582 edifici) non dispone del certificato di conformità, né è in possesso solo il 3,4% (1.614 edifici); del restante 42,5% degli edifici non si hanno dati. Il 53,3 (pari a 25.229 edifici) non possiede il certificato di relazione geotecnica, lo ha solo il 4,2% (1.967 edifici); del restante 42,3% non si hanno dati.

Infine, le verifiche sismiche: nel 30,7% (pari a 14.520 edifici) la verifica non è stata fatta, mentre è stata realizzata nel 9,5% (pari a 4.479 edifici); del restante 59,8% non si hanno dati”. E quindi!? C’è poco da parlare, e tanto da fare, caro Matteo ...

Angelo Battiato
angelo.battiato@istruzione.it





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