Primo giorno di 'Buona' Scuola
Data: Domenica, 13 settembre 2015 ore 03:00:00 CEST
Argomento: Redazione


La campanella suona e una schiera di genitori all'esterno del cancello guarda i bambini entrare. Grande emozione per i piccoli e per gli studenti delle prime classi che iniziano un nuovo ciclo, elementare, medie e superiori. Emozione anche per i docenti che incontrano gli alunni con i quali svolgeranno un percorso formativo e inizia una nuova avventura. Un anno scolastico è sempre un'avventura, ed anche se si pianificano le programmazioni nel corso dell'anno accadono sempre degli imprevisti.
Il primo anno di applicazione della legge 107/2015, accompagna il percorso scolastico con il segno della "buona scuola".
Anche l'augurio "Buon anno scolastico" ripete l'aggettivo "buono" che si aggiunge come segno di qualità e connota la caratteristica che oltre ad essere un auspicio è un impegno a far bene le cose.

Non mancano le difficoltà e i disagi degli inizi, sempre complessi e carichi di obiettive difficoltà.
Quanto sarebbe bello poter offrire ai ragazzi un'aula scolastica bella, pulita, ordinata, luminosa invece di certe immagini negative di aule sporche, porte sgangherate, banchi rotti, servizi igienici indecenti.
Parliamo tanto di accoglienza, ma i primi da accogliere e bene sono proprio gli alunni che meritano una serena e dignitosa accoglienza.

Un'icona che caratterizza il contesto sociale e culturale di questo momento storico che viviamo con apprensione e stupore è l'immagine straziante del piccolo Aylan, fotografato morto dopo un naufragio lungo una spiaggia turca.
i media, pubblicando quella foto "hanno contribuito a smuovere gli animi in senso positivo" e l'effetto, che ha suscitato negli animi è di profondo dolore e tenerezza insieme.
Educare gli studenti a guardare il mondo con occhi nuovi è l'impegno della scuola che educa e forma, promuovendo sensibilità e coscienza, responsabilità e attenzione ai problemi del sociale, così da formare i cittadini del domani.
E' bene parlare di tutto il primo giorno di scuola e sarebbe altrettanto bene che i ragazzi, tornando a casa, quando la mamma chiede: "Cosa avete fato a scuola?" la risposta non resti il consueto, spontaneo e abitudinario "Niente", ma: "Abbiamo parlato di Aylan e della questione dei rifugiati".

E' questa una positiva occasione per sentirsi "cittadini d'Europa e del mondo",orizzonte educativo che apre il cuore ad un nuovo umanesimo, da scrivere utilizzando il nuovo alfabeto che anima i nuovi linguaggi della comunicazione e della relazione.
La scuola insegna e istruisce, la scuola educa e forma. I contributi degli operatori scolastici sono graditi come messaggi da donare e piccoli semi da mettere a dimora nelle diverse realtà scolastiche, perché crescano alberi forti e robusti a beneficio dell'intera società.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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