12 Settembre, uno di quei giorni che ...
Data: Sabato, 12 settembre 2015 ore 02:30:00 CEST Argomento: Redazione
12 settembre 2013. Una calda e normale giornata di fine
estate. Ma è
anche un giorno particolare. Inizia, infatti, proprio quel giorno, il
nuovo anno scolastico 2013/14. E, come tutte le cose che iniziano,
viene vissuto da tutti, dirigenti, docenti, genitori e alunni, con una
buona dose d'ansia e d'emozione. Ma è anche il giorno del suo 50°
Compleanno! Un giorno e un anno speciale, quindi. Il quinto "fuori
sede", che festeggia da solo, lontano dalla propria terra e dai propri
affetti. E in quel giorno, nella sua città, si svolgono pure i solenni
festeggiamenti dedicati alla Madonna, una ricorrenza molto sentita e
partecipata, una tradizione dal profondo significato religioso e
culturale per l'intera comunità. Ma in quell'ormai fatidico 12
settembre viene celebrato anche il matrimonio di due suoi cugini, che,
per l'infausta coincidenza con l'avvio delle lezioni, a malincuore, ha
dovuto rinunciare!
E in quello stesso giorno, a Roma, a Palazzo Chigi, il governo Letta
approva il Decreto Legge 12 settembre 2013, n. 104, recanti "Misure
urgenti per Istruzione, Università e Ricerca"; il decreto, come recita
l'art. 28, "entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sarà presentato
alle Camere per la conversione in legge". Decreto-Legge che sarà poi
convertito dal Parlamento con modificazioni dalla Legge 8 novembre
2013, n. 128.
Ma pochi, quel giorno, ci fanno caso, presi dai mille adempimenti
previsti per un "sereno avvio del nuovo anno scolastico". Poi l'anno
scolastico scivola via, tra ore di lezioni e ore buche, consigli di
classe e collegi docenti, ricreazione e solitudine... Tutto normale,
insomma, tutto come sempre ...
Poi sopraggiungono le vacanze di Carnevale, e mentre laggiù, nell'Isola
Bella, corregge la tesina di terza media del nipotino, arriva, come un
fulmine a catinelle, una breve e inaspettata telefonata dalla
segreteria della sua scuola, "Professore, lo sa che è stato convocato
dall'Ufficio Scolastico Provinciale per la sua nomina in ruolo?".
Silenzio e commozione infinita! È il trionfo della volontà e della
giustizia! La rivincita della speranza!
"Immissione in ruolo con decorrenza giuridica dal 1 settembre 2013;
decorrenza economica dal 1 settembre 2014". Lassù qualcuno lo ama ...
Quaggiù, invece, ha incontrato tanti colleghi di ... discutibile
"livello" umano e culturale, non già certo, pensa, per atavica e
immutabile predisposizione genetica della professione docente, per il
fato o per il destino avverso, ma come retaggio della lunghissima e
mostruosa battaglia del "precariato storico", alla perenne conquista
del sospirato ruolo, che, ahimè, "fa roca la voce", abbrutisce la mente
e indurisce il cuore.
Fortuna, però, ... "ca non semu tutti 'i stissi!", e che a Catania ha
ritrovato la serenità, la disponibilità, la professionalità di tanti
bravi colleghi, e una "buona scuola", che premia davvero il "voler
fare" e il "saper dare" ai ragazzi e al loro futuro! Lui, "come una
cozza attaccata allo scoglio / che ha paura e si attacca più forte",
... delle oscure lande padane avrà solo un remoto ricordo, e sembrano
già lontane lontane e piccine piccine ...
Ma la storia dà torto e dà ragione, anche ai professori! Ed è come il
secondo "Armistizio di Compiègne", nello stesso luogo, con gli stessi
abiti, con la stessa penna, con la stessa forza. Aveva ragione Chiddu,
questo è il trionfo! Adesso è veramente lontanissima Brescia!!!
D'altronde, ... "vivere bene è la migliore vendetta!".
Ed allora "racconto" della "professione docente", come nella "festa di
fine anno", insieme a tanti colleghi e al preside, in un noto
ristorante della scogliera catanese, "Del nostro lavoro di insegnante,
umile, paziente, silenzioso, coraggioso. E solitario, molto spesso. Ma,
soprattutto, gioioso, creativo, coinvolgente, fecondo. E giovane.
Perché chi vive accanto ai giovani rimane giovane per sempre. Un
lavoro, il nostro, che non finisce mai di stupire e di inventare. Di
seminare e di coltivare. E di raccogliere. In un futuro prossimo. Ma è
anche un lavoro, molto spesso, bistrattato e biasimato, beffato e
dimenticato. E malpagato. Vissuto, giorno dopo giorno, lezione dopo
lezione, gomito a gomito, con i ragazzi, con la meglio gioventù che ci
poteva capitare, con chicchi di speranza e di futuro. E di libertà.
Speso su antologie e abbecedari, su manuali e compendi, che fuori
valgono niente, ma che dentro le aule sono oro colato. Donato alla vita
e al futuro che verrà, ai ragazzi e alle ragazze che saranno uomini e
donne di domani. Dove, a noi insegnanti, non è dato di capire e di
entrare. "Essi sono altrove molto più lontano della notte / Molto più
in alto del giorno". Molto più in alto di noi, poveri, semplici
insegnanti. Poi verrà domani, e sarà un altro giorno di duro lavoro
...".
Poi tornerà settembre, e saremo di nuovo al nostro "sognato e sudato"
posto di lavoro ...
Lui, d'altronde, non dimenticherà mai quel 12 settembre 2013, un
normale giorno speciale, ... uno di quei giorni che ...
Neppure adesso, 12 settembre 2015.
Angelo Battiato
angelo.battiato@istruzione.it
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