Scacco matto, ma il MIUR le amministrazioni provinciali non ci stanno!
Data: Martedì, 08 settembre 2015 ore 01:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


Presso l'ufficio scolastico di Milano è già arrivata la polizia di Stato chiamata dai ricorrenti Adida per omissione d'atti d'ufficio e
inottemperanza da parte dell'ufficio scolastico di Ordinanze del Consiglio di Stato. Sul luogo referenti Adida per eventuali contatti.

Momenti convulsi e grande confusione stanno caratterizzando le convocazioni per l'attribuzione degli incarichi a tempo determinato da parte degli uffici scolastici provinciali ai docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, in vista della riapertura dell'anno scolastico. Tra i destinatari dei contratti su posto vacante, fino al 30 giugno, migliaia di ricorrenti Adida che il Consiglio di Stato ha ordinato di inserire nelle suddette graduatorie, già nel mese di marzo, costretti ad un ennesimo contenzioso per costringere gli uffici scolastici ad ottemperare. Fortissime sono state le resistenze ad inserire questi docenti nelle GAE, procedura che è durata mesi e con ostruzionismo evidente nell'attribuzione dei punteggi corretti, un ritardo costato caro ai vincitori del ricorso in quanto ha impedito la loro assunzione a tempo indeterminato, quella prevista dal “piano 0” de La Buona Scuola, nonostante l'Ordinanza parlasse chiaro.

Nemmeno l'ottemperanza ha portato gli uffici scolastici a provvedere in modo solerte e uniforme a gestire la presenza dei vincitori del ricorso nelle graduatorie e, a fronte di qualche provincia, la maggior parte dei dirigenti continua a dichiarare l'indisponibilità dell'amministrazione a dare piena esecuzione del provvedimento giudiziario, con evidente omissione d'atti d'ufficio. Torino, Lucca, Mantova, le provincie dove è stato persino richiesto l'intervento delle forze dell'ordine e, nelle prossime ore, anche Milano potrà essere teatro di manifestazioni di protesta e pressioni affinché l'Ordinanza del Consiglio di Stato sia applicata a favore dei ricorrenti.

Proprio da Milano, infatti, è partita la nostra azione di ottemperanza che ha permesso di chiarire che la natura della riserva con la quale sono stati inseriti in GAE i docenti, non influisce in alcun modo sulla loro posizione lavorativa e l'assunzione di incarichi, cosa ancor oggi negata dagli Uffici scolastici. Questo, secondo noi, è stato fortemente condizionato dall'assenza di un atto formale da parte del MIUR che permettesse ai dirigenti degli uffici stessi di inserire i ricorrenti nelle GAE con modalità uniformi e, soprattutto, di eseguire un provvedimento giudiziario inequivocabile. L'indirizzo politico, quindi, che ha voluto eliminare una fetta importante di precariato, quello escluso dalle GAE appunto, semplicemente negandone persino lo statuto di precari, disapplicando la direttiva europea contro lo sfruttamento del precariato, si sta ripercuotendo pesantemente sull'obbligo da parte delle amministrazioni di assumersi le proprie responsabilità, nonché sulla vita di migliaia di docenti estromessi dai piani di assunzioni in atto, pur avendone pienamente diritto.

Accanto alle proteste, che almeno hanno il pregio di portare alla ribalta questioni che una parte della politica e delle istituzioni volutamente tacciono, l'associazione Adida, a difesa dei diritti dei propri ricorrenti, sta valutando una serie di azioni legali di risarcimento, visto il gravissimo danno subito dal mese di marzo ad oggi dai docenti titolari del provvedimento. Inoltre, la questione è stata posto al vaglio della Procura della Repubblica a seguito di una querela che permetta di risalire alle responsabilità dell'accaduto, visto l'inaccettabile “scaricabarile” tra amministrazione centrale e territoriali di cui siamo stati in questi mesi testimoni. A questa, ne seguiranno molte altre, contro l'operato dei vari Uffici scolastici provinciali e regionali che ostinatamente dichiarano di non voler ottemperare, vista l'evidente disparità di trattamento subita dai docenti a seconda della provincia di inclusione in graduatoria. Andremo avanti fino in fondo, per ristabilire equità e giustizia, a sostegno dei nostri ricorrenti che da anni subiscono le vessazioni del MIUR.

Valeria Bruccola





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