Il silenzio eloquente dei sindacati dei presidi siciliani sulla sanatoria di ferragosto 2015
Data: Mercoledì, 19 agosto 2015 ore 02:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


Riportiamo dal sito www.dirigentisicilia.org dell'associazione sindacale DirigentiSicilia - Confedir

Con un comunicato stampa di Ceripnews del 13 agosto il buon preside Ninni Bonacasa, pensionato ed ex dirigente sindacale della Cisl scuola siciliana, viene per la prima volta rotto l’assordante silenzio tombale dei sindacati siciliani dei presidi, sia quelli confederali sia quelli autonomi. Bonacasa prende subito le difese dell’Amministrazione e si dimostra infastidito dalla denuncia politica del sindacato dei presidi della Confedir, affermando erroneamente che c’è l’abbiamo con i corsisti. Perché?

Sembra un modo per deviare l’attenzione dei lettori di Ceripnews dal nocciolo della questione, anche perché Ceripnews ha steso un velo di silenzio sullo scandalo degli stipendi dei sindacalisti della Cisl di cui si guarda bene dal dare e riportare informazioni nella sua rassegna stampa.
L’indignazione dei lavoratori della scuola nel leggere che il presidente nazionale Inas Cisl, Antonino Sorgi, nel 2014 ha dichiarato 256 mila euro in un anno, 77.969,71 euro di pensione, 100.123 euro di compenso Inas e 77.957 euro come compenso di Inas Immobiliare. L'ex presidente Caf Cisl nazionale, Valeriano Canepari, nel 2013 ha portato a casa 97.170 euro di pensione, oltre a 192.071 euro per esser stato capo della Usr Cisl Emilia Romagna: per un totale di 289.241 euro. Poi c'è il segretario generale nazionale Fnp Cisl, Ermenegildo Bonfanti, che in un anno ha intascato 225 mila euro, di cui 143 mila euro di pensione. Da buon padre di famiglia, il capo della Fisascat Cisl, Pierangelo Raineri, non solo ha beccato 237 mila euro in gettoni di presenza in Enasarco, ma è riuscito a far assumere anche moglie e figlio in enti collegati al sindacato.

È esplosa sul web l’indignazione riportando l’asticella della fiducia nel sindacato confederale ai livelli più bassi degli ultimi decenni, anche se a ferragosto l’attenzione si allenta e storicamente si approfitta del mese delle ferie per far passare tutte le operazioni più indigeste.
Vuoi spiegare cortesemente agli 800 presidi siciliani, compresi quelli iscritti alla Cisl, che mediamente percepiscono 54.000 euro di stipendio, perché i sindacalisti della Cisl  valgono 5 volte più dello stipendio medio di un dirigente scolastico? Grazie.

Passando al merito della questione lo stesso Bonacasa ammette che il comma 88 lettera a) e b), apparentemente ben strutturato, in sostanza è alquanto impreciso e general-generico: legittima i beneficiari di sentenza, ma anche chi ha prodotto gravame pur se non beneficiario di sentenza. Pur non entrando nel merito della odierna vicenda siciliana, continua Bonacasa, è costretto ad ammettere che i risvolti certamente finiranno davanti ai giudici del TAR, fra aventi diritto e presunti tali.
Non vi è stata poi alcuna informativa sindacale all’area V. Almeno quella ufficiale; ma in clima di cogestione evidentemente non è necessaria né richiesta, anzi è meglio evitarla.

Certamente, caro Ninni, noi facciamo sindacato nella terra difficile di Sicilia, per tutelare in primis i dirigenti e la dirigenza siciliana e non guardiamo alle deleghe come interesse di bottega. Questo lo lasciamo ad altri.
Perché dunque gli altri sindacati siciliani stanno zitti? Compresa l’ANP Sicilia, che, dopo aver noi contribuito alla sua cofondazione, abbiamo lasciato nel 2010 per fondare il nuovo sindacato aderente alla Confedir, che ha già raggiunto la rappresentatività al 31.12.2014.
Avevamo ragione nel ritenere nel 2010 esaurita la funzione in Sicilia dell’ANP dopo che si è fatto risucchiare nell’indistinto calderone del sindacalismo tradizionale, rilasciando i valori del sindacato professionale che ha lottato per l’autonomia e la dirigenza.

Caro Ninni, non ti sembra opportuno invece entrare nel merito della questione di questa sanatoria e concordare con noi nel valutare l’opportunità di sospendere tutta questa procedura di sanatoria nata male e che finirà peggio, ricominciando tutto daccapo.
Non esiste nessun motivo per rompersi il collo nella fretta di chiudere un’assurdità in quanto le 70 sedi libere possono benissimo essere assegnate nel frattempo per reggenza e per incarico di presidenza sino a quando non si concluda ragionevolmente, entro Natale, una nuova procedura con tempi più distesi e normali.

Nelle altre regioni non sta avvenendo niente di simile a quello che succede in Sicilia; in Lombardia e in Toscana si sta procedendo con la sanatoria per i presidi già contrattualizzati per come negli stessi atti parlamentari propedeutici alla L. n. 170 correttamente si indicava. In Campania la situazione è addirittura ferma.
Allora si faccia un nuovo bando in Sicilia e sia dia possibilità a tutti quelli che ritengono di aver diritto di concorrere. Si esamini attentamente tutta la documentazione degli istanti valutando rigorosamente i requisiti di accesso alla sanatoria, magari dopo aver chiesto all’avvocatura o al Consiglio di Stato l’interpretazione autentica dei commi della legge equivoci.

Si stili quindi un elenco certo e preciso degli ammessi al corso di 80 ore. Si tenga poi un corso di 80 ore serio e didatticamente valido con una frequenza che non superi le 4 ore al giorno e con argomenti che tocchino tutti gli aspetti della dirigenza.
Si proceda poi a Natale alla prova selettiva, seria attenta e probante, consentendo alla Commissione di correggere e valutare i compiti secondo i tempi che tale procedura richiede.
Non trovi, caro Ninni, che questa sarebbe la cosa giusta da fare nell’interesse precipuo della stessa Amministrazione, della scuola siciliana e della dirigenza scolastici siciliana, così tormentata in questo decennio dall’incompetenza e dall’approssimazione con cui l’USR Sicilia ha condotto tutti i concorsi?

Ci giunge notizia infine di un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Palermo da parte di un comitato di esclusi, che si sono organizzati per chiedere ai carabinieri il sequestro cautelativo dei fogli degli elenchi ballerini giornalieri dei frequentati il corso. Gli elenchi infatti sono la base fondamentale per certificare la frequenza effettiva al corso e le relative assenze e presenze. La fattispecie di reato ipotizzato dai denuncianti sarebbe il falso ideologico, l’abuso e l’eccesso di potere.
Noi per nostro conto aspettiamo che trascorrano i 30 giorni previsti per l’accesso agli atti e in caso di diniego adiremo al TAR Palermo per avere accesso ai fascicoli.
E se così non sarà allora si sciolga o si commissari l’USR e si tolga questa sovrastruttura che ha fatto solo danno alla scuola siciliana.
Palermo 17.08.2015

Salvatore Indelicato
Segretario Reg. Disconf Confedir Sicilia
s.indelicato@libero.it
cell 330365449






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