Secondo alcuni insegnanti di sostegno, a settembre si scriverà la parola fine alle abitudini di molti Dirigenti a proposito di supplenze
Data: Martedì, 18 agosto 2015 ore 02:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Un'altra battaglia contro la controversa riforma della scuola messa in atto dal Governo Renzi, vedrà impegnati, sul fronte delle supplenze non retribuite, anche gli insegnanti di sostegno. In questi giorni, infatti, molti insegnanti di sostegno, i quali hanno garantito finora la governabilità di molte scuole, sono stati obbligati a produrre la famosa domanda per concorrere al piano assunzionale, in riferimento alle fasi B e C della Legge 107/2015,  Alla luce di tutto quello che la riforma sta producendo, essi si trovano d'accordo nel chiedere, d'ora in avanti, ciò che gli spetta a proposito dei diritti e doveri, circa il loro utilizzo indiscriminato in fatto di supplenze e sostituzioni del personale scolastico assente. In particolare, gli insegnanti di sostegno denunciano la scarsa considerazione da parte del Miur per il lavoro finora svolto. Essi, infatti, hanno in questi anni garantito e coperto, per circa il 50%, le assenze dei colleghi curricolari con delle vere e proprie sostituzioni non retribuite, a danno delle loro rispettive classi.
Il docente di sostegno è anche e soprattutto docente della classe

Da oltre dieci anni, si è assistito ad un vero e proprio sopruso nei confronti di un comparto della scuola, il quale non ha mai saputo arginare lo strapotere e l'arroganza di quasi tutti i Dirigenti Scolastici. Questi ultimi, infatti, a detta di molti insegnanti di sostegno, hanno perpetrato un abuso di potere nei loro confronti, rendendoli incapaci di reagire perché condizionati dalla loro situazione di precarietà. Gli insegnanti di sostegno sono stati sistematicamente impegnati nelle supplenze dei colleghi curricolari solo quando i loro alunni erano assenti. A tal proposito vogliamo ricordare infatti che il docente di sostegno è anche l'insegnante della classe dell'alunno in difficoltà e pertanto in quella precisa condizione il collega di sostegno sarebbe dovuto rimanere in classe a svolgere le proprie ore assegnante e il ruolo che gli competeva in quella medesima classe, anche con la compresenza del docente curricolare. Ma questo, sistematicamente, non è avvenuto.

Questo meccanismo torbido ha rappresentato la quotidianità per molte Istituzioni

Proprio per questa ragione negli anni scolastici passati sono state commesse delle gravi irregolarità, in maniera celata e nascosta, come se la "colpa" fosse dell'insegnante di sostegno. Questo modus vivendi non è mai stato denunciarlo apertamente da nessun insegnante per paura di ritorsioni ma, anzi, è stato tacitamente accettato da tutti gli insegnanti come se fosse il prezzo da pagare per un inaspettato incarico annuale ricevuto dal Miur.

Pensiamo quante volte si è assistito, durante la prima ora scolastica, all'ingresso in classe dei collaboratori, richiedendo i nominativi degli alunni disabili assenti, al fine di utilizzare il personale docente di sostegno, non impegnato per la mancanza dei propri alunni, nelle supplenze a titolo gratuito. Questo escamotage ha garantito in questi anni di coprire le assenze del personale scolastico e, contemporaneamente, ha permesso all'Istituzione scolastica di risparmiare denari del Fondo di Istituto per le supplenze o le sostituzioni.
Gli insegnanti di sostegno diranno basta alle supplenze non dovute

Oggi le cose sono cambiate: gli insegnanti di sostegno saranno deportati e per tale ragione non subiranno ulteriori soprusi dai Presidi o dai loro "collaboratori" e alla prima occasione avranno il coraggio di denunciare qualsiasi situazione lesiva nei loro confronti. Pretenderanno il rispetto della loro professionalità e non scenderanno a compromessi con nessuno, rifiutandosi, per tale ragione, di svolgere mansioni che non gli spettano.

Luciano Mondello - It.blastingnews.com





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