Non so se ho avuto paura o coraggio. Certo ho messo al primo posto la mia famiglia, tanto quanto chi la domanda non l'ha presentata
Data: Lunedì, 17 agosto 2015 ore 02:30:00 CEST Argomento: Opinioni
Io non so se ho fatto
bene o male. Non so se ho avuto paura o coraggio. Certo ho messo al
primo posto la mia famiglia, tanto quanto chi la domanda non l'ha
presentata.
Accetto, ovviamente, le critiche ma non quelle di mancanza di dignità o
di coerenza.
Gli stessi che di questo mi accusano avrebbero presentato istanza se
avesero avuto la certezza di entrare di ruolo sotto casa, con tanto di
ringraziamento a Renzi.
Sulla mancanza di dignità non cerco nenanche di argomentare perché ho
solo sdegno e disprezzo.
Sulla questione della coerenza voglio spendere due parole. Abbiamo dato
il via ad una lotta per il boicottaggio contro questo piano
straordinario di immissioni in ruolo per due motivazioni chiare: la
prima la certezza dell'immissione in ruolo fuori dalla propria
provincia e la consequenziale emigrazione; la seconda la sperequazione,
nella fase di mobilità tra noi e i colleghi immessi in ruolo entro il
2014/2015.
Ebbene la prima motivazione cade nel momento in cui un gruppo di
precari, (guidati da una grandissima preside in pensione) a spese
proprie, si reca a Roma per trovare una soluzione congiuntamente ai
tecnici del MIUR e parallelamente i sindacati inviano le medesime
richieste. Lì abbiamo ottenuto l'anticipazione degli incarichi rispetto
all'accettazione dell'immissione in ruolo.
Ottenendo di fatto di potere svolgere l'anno di prova nelle nostre
province. Sulla seconda motivazione ci siamo fatti bastare, per il
momento, l'impegno del MIUR e dei sindacati pronti a cambiare in sede
di contrattazione integrativa la regole previste dalla legge 107. A
questo punto è venuto meno lo spirito iniziale del boicottaggio che
oggi lascia il posto ad una rivendicazione contrattuale che seguiremo
con il medesimo impegno e con lamstessa determinazione. Faccio un
appello a tutti i colleghi che non hanno inoltrato istanza.
Non credete che dalle ore 14 e 1 minuto di ieri nelle nostre case si
stia festeggiando o che nei mesi futuri noi non si sappia coniugare le
esigenze degli uni e degli altri. Possiamo farlo insieme ma solo se il
presupposto è essere un comparto e non una miscellania di clan. I
docenti che rappresento (e non tutti hanno fatto domanda) hanno già
iniziato a lavorare in questo senso nel rispetto delle scelte personali.
Salvo Altadonna
|
|