Buona scuola: ieri alle 14 ultimo giorno per fare domanda
Data: Sabato, 15 agosto 2015 ore 02:30:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Il 14 agosto
sarà l’ultimo giorno utile per i precari abilitati della
scuola per decidere se fare o meno domanda sul sito del Miur per essere assunti a tempo
indeterminato come insegnanti statali. Stando ai calcoli del ministero,
circa 100mila precari dovrebbero trovare un posto in questa prima fase,
che è stata suddivisa a sua volta in quattro spezzoni chiamati Zero, A,
B e C.
La fase Zero si è quasi del tutto già svolta (scade
anch’essa il 14 agosto) ed è servita ad assumere per il normale
ricambio, con le regole di sempre. Quest’anno, secondo i dati del Miur,
36.627 precari hanno ricevuto la proposta di lavoro a tempo
indeterminato per semplice turn-over in fase Zero, e l’hanno dunque
ricevuta nella propria provincia di residenza.
La fase A è il primo spezzone del piano straordinario
di assunzioni previsto dalla riforma della Scuola del ministro
Giannini, ai più noto per il discutibile nome #LaBuonaScuola. Per
essere assunti nella Fase A, che riguarderà altri 10.849 posti, non
serve presentare alcuna domanda; saranno i precari più in alto nelle
graduatorie a esaurimento (GAE, dove ciascun precario ha un punteggio
sulla base dei propri titoli accademici e del proprio servizio svolto
come insegnante) o nelle graduatorie di merito (GM, cioè i vincitori
del concorso del 2012) a ricevere dal Miur una proposta di lavoro a
tempo indeterminato tramite posta elettronica certificata. In questo
senso, è bene che ogni precario si apra una casella di posta
elettronica certificata, dal momento che i tempi per rispondere da
quando si riceve l’offerta di lavoro sono stretti (10 giorni) e la
risposta ha valore solo se arriva tramite posta certificata.
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La fase B e la fase C sono le ultime due stabilite dal piano di
assunzione straordinaria della riforma della Scuola voluta dal governo
Renzi. Per essere assunti in una di queste due fasi è necessario
presentare domanda sul sito del Miur. Sebbene le due fasi differiscano
anche per altri motivi, la distinzione principale è che gli assunti in
fase B riceveranno la proposta fra l’ultima settimana di agosto e la
prima di settembre, per cominciare a lavorare a metà settembre 2015,
mentre gli assunti in fase C riceveranno la proposta di lavoro attorno
a metà novembre 2015 per cominciare a lavorare a settembre 2016.
La domanda non è obbligatoria: chi non la presenta rimarrà iscritto
nelle Graduatorie, valide fin tanto che non saranno esaurite. Il punto,
che non era chiaro in un primo momento, è stato chiarito dal ministro
Giannini. Tuttavia, chi dovesse far domanda e poi non dovesse accettare
il posto di lavoro, sarà depennato dalle Graduatorie e perderà ogni
diritto, in quanto il Miur considera che chi rifiuta un lavoro a tempo
indeterminato nella scuola, ha già un altro lavoro.
Non ci sono precedenti di un piano di assunzioni così massiccio nella
Scuola pubblica. Per capire la portata, basti pensare che la Scuola
media italiana è passata da 147mila a 282mila professori in vent’anni (dal 1963 al 1983). Tuttavia, alcuni
sindacati hanno protestato sostenendo che i precari abilitati
dovrebbero essere tutti assunti nella loro provincia di residenza, e
non su scala nazionale, come le fasi B e C comportano.
A essere precisi, il piano nazionale non è del tutto nazionale: a ogni
precario che ha intenzione di fare domanda è chiesto di stilare un
elenco in base alla propria preferenza di 100 province su 108. Stando
poi alla 22esima delle “risposte a domande frequenti” (FAQ)
del Miur, il ministero incoraggia i dirigenti scolastici ad andare
quanto più possibile verso i desiderata dei precari. Il Miur ha anche
anticipato, ieri, la circolare sulle supplenze, che dovranno essere
decise entro l’8 settembre, in modo da consentire a chi dovesse essere
assunto lontano da casa di poter optare invece per una supplenza nella
propria provincia. Si prevede, dunque, che un altissimo numero di
precari sarà in effetti assunto nella prima o tutt’al più nella seconda
provincia selezionata da chi farà domanda.
Ciò nonostante, molti sindacati e precari hanno parlato di
“deportazione” e si stanno in queste ore lamentando in tutti i modi,
anche su Facebook. Al di là del fatto che le
“deportazioni” nel
vocabolario italiano identificano eventi tragici che nulla hanno a che
fare con un’assunzione a tempo indeterminato di massa e col banale
concetto che è la gente ad andare dove c’è il lavoro, e non viceversa,
c’è da dire che chi proprio non può spostarsi nemmeno per un anno (al
termine del quale si può fare eccezionalmente domanda di trasferimento)
dalla propria provincia per motivi personali, non deve fare domanda.
In questo modo, infatti, non parteciperà al piano straordinario di
assunzione e però non perderà alcun diritto: potrà aspettare di essere
nominato per una supplenza, come accadeva prima della riforma.
Inoltre, sul finire del 2016 il Miur ha annunciato che ci sarà uno
speciale concorso pubblico per soli abilitati, che servirà ad
assumere
altri circa 60mila precari. Unico aspetto parzialmente negativo: con
100mila assunzioni a tempo indeterminato a partire da quest’anno
scolastico, il Miur si aspetta di aver meno bisogno di insegnanti
supplenti rispetto all’anno passato. E’ naturalmente una buona notizia
per gli studenti, i genitori e in generale la Scuola italiana, ma meno
buona per quei precari (abilitati o non abilitati) che contavano solo
sulle supplenze nella propria provincia di residenza.
Sciltian Gastaldi -
Ilfattoquotidiano.it
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