Caos calmo
Data: Venerdì, 14 agosto 2015 ore 02:30:00 CEST Argomento: Opinioni
Forse il titolo del
noto film non rende bene l'idea, dal momento che di
"caos" ce n'è davvero tanto, di "calmo" nulla, nemmeno il MIUR, i cui
rappresentanti sono quotidianamente impegnati sbracciarsi per
sottolineare la "bontà" della loro cosiddetta riforma.
Alla vigilia della scadenza per la presentazione delle domande del
piano assunzionale straordinario, infatti, impazzano i commenti sui
social, non diminuiscono perplessità, preoccupazioni e indignazione per
un progetto, quello dell'attuale Governo, che piace veramente a pochi.
Molti i docenti che non presenteranno la domanda in scadenza, molti
altri la presenteranno a malincuore, preoccupati gli uni e gli altri
delle conseguenze che qualsiasi scelta comporta. Il Ministro Giannini,
intanto, si dichiara tiepidamente soddisfatta dell'adesione, con
un'incoscienza che lascia sgomenti. La natura delle sue affermazioni,
del resto, conferma l'opinione ormai consolidata di una Casta, quella
dei politici, anni luce distante dalla realtà della vita dei propri
concittadini. Costretti a scegliere se bere o affogare, infatti,
migliaia di docenti si stanno prestando ad una sorta di roulette russa,
dagli esiti imponderabili. E' vero, lo spauracchio della disoccupazione
alimenta questa carneficina, ma il rovescio della medaglia è che, dopo
aver contrastato un disegno di legge in cui si prevede che una parte
dei docenti farà da tappa buchi, attraverso l'organico del
potenziamento, un numero considerevole di precari si vede costretto a
sottoscrivere la parte peggiore della legge ormai approvata. Questo
aspetto, già drammatico, si colora di tinte cupe se si pensa ad altri
dati non meno gravi: l'età media dei precari italiani è di quaranta
anni, persone che a fatica già conducono vite al limite della
sopravvivenza grazie alla condizione di precari alla quale sono state
costrette per anni e agli stipendi da fame. Oltre il 70% del corpo
docente è composto da donne, madri, mogli, figlie, che grazie alla rete
di solidarietà familiare hanno potuto mantenere una vita decorosa,
malgrado la disattenzione disarmante e non commentabile dei Governi che
si sono negli anni succeduti. Adesso, grazie al piano straordinario di
assunzioni, forse intravedono una prospettiva di lavoro, non
nell'immediato. Ma questo, e le docenti e i docenti italiani lo sanno,
avrà un costo sociale molto alto, sul quale, per brevità, non mi voglio
soffermare ma che è implicito nel quadro appena tracciato.
In soccorso del Ministro, comunque, interviene il Sottosegretario
Faraone che, per calmare animi e dissipare preoccupazioni, prospetta
stratagemmi per non doversi spostare dalla propria sede... come a dire
"fatta la legge trovato l'inganno"! Ma bravo Onorevole, che ha tanto a
cuore il futuro dei docenti italiani, della scuola e soprattutto la
continuità didattica! Una dettagliata spiegazione di come poter fare a
sopravvivere alla riforma, infatti, primeggia nella sua pagina, insieme
ad altre strabilianti ricadute della sua "Buona scuola", tra le quale,
anche se esula dal nostro discorso, vale la pena di citare il filone
dell'edilizia scolastica che, secondo l'autorevole Sottosegretario,
potrà proseguire fino al marzo 2016 occupandosi "dell'abbellimento e
della piccola manutenzione degli edifici". Qualche cuscino colorato, un
po' di fiori nelle nostre scuole, quelle che cadono a pezzi, che non
hanno a norma nulla, non hanno sedie decenti, non hanno connessioni
Internet, non hanno materiali di consumo, biblioteche, ecc. del resto,
non guasterebbero!
Per concludere la nostra carrellata di assurde affermazioni e
rassicurazioni, vogliamo solo ricordare che la riforma della scuola è
appena partita e già porta con sé proteste, scontri tra precari,
polemiche, rivendicazioni di parte e accuse, insomma un caos tutt'altro
che calmo.
Valeria Bruccola
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