Gli stipendi da nababbi dei sindacalisti CISL
Data: Marted́, 11 agosto 2015 ore 11:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


L’inchiesta sul sindacato di Stefano Livadiotti edita da Bompiani e titolata “ L’altra casta” è ancora di estrema attualità e ripropone intatta la questione morale che incombe sui privilegi e le carriere e i misfatti del sindacato italiano, tutto.
Si allarga ora la falla interna con le rivelazioni clamorose che questa volta provengono dalla Cisl e in particolare dal sindacalista pentito Scandola, subito espulso da quell’organizzazione. "I nostri rappresentanti e dirigenti ai massimi livelli nazionali della Cisl - scrive Scandola - si possono ancora considerare rappresentanti sindacali dei soci finanziatori, lavoratori dipendenti e pensionati? I loro comportamenti, lo svolgere dei loro ruoli, come gestiscono il potere, si possono ancora considerare da esempio e guida della nostra associazione che punta a curare gli interessi dei lavoratori? ".

Il presidente nazionale Inas Cisl, Antonino Sorgi, che nel 2014 ha dichiarato 256 mila euro in un anno, 77.969,71 euro di pensione, 100.123 euro di compenso Inas e 77.957 euro come compenso di Inas Immobiliare. L'ex presidente Caf Cisl nazionale, Valeriano Canepari, nel 2013 ha portato a casa 97.170 euro di pensione, oltre a 192.071 euro per esser stato capo della Usr Cisl Emilia Romagna: per un totale di 289.241 euro. Poi c'è il segretario generale nazionale Fnp Cisl, Ermenegildo Bonfanti, che in un anno ha intascato 225 mila euro, di cui 143 mila euro di pensione. Da buon padre di famiglia, il capo della Fisascat Cisl, Pierangelo Raineri, non solo ha beccato 237 mila euro in gettoni di presenza in Enasarco, ma è riuscito a far assumere anche moglie e figlio in enti collegati al sindacato.

Ma lo scandalo investe tutti: la sola CGIL ha un giro d’affari valutato in un miliardo di euro. I delegati delle tre centrali sindacali sono 700 mila, sei volte più dei carabinieri. I loro permessi equivalgono a un milione di giornate lavorative al mese. E costano al sistema-paese un miliardo e 854 milioni di euro l’anno.
E il paese non può più permetterselo. Occorre una decisa azione di moralizzazione per legge.
Salvatore Indelicato
s.indelicato@libero.it





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