Alla ricerca dell’autonomia siciliana. La Legge 107/2015 vale in Sicilia? Intervista al dsga Domenico Mazzeo
Data: Lunedì, 10 agosto 2015 ore 01:30:00 CEST
Argomento: Redazione


La legge 107/2015 ha valore in Sicilia? Sull'argomento abbiamo voluto sentire il parere dalla viva voce del presidente regionale ANQUAP Sicilia, Domenico Mazzeo: Presidente la Regione Siciliana ha poteri autonomi nel campo della legislazione scolastica (istruzione e formazione professionale) e prima che alcune leggi dello Stato vengano applicate nel territorio siciliano devono essere recepite dall'Assemblea Siciliana. Questo principio vale anche per la Legge 107/2015?
"Come è noto la Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato ed il Presidente della Repubblica ha promulgato la legge n. 107/2015, che a quanto pare non sia nata sotto una buona stella, considerati i mugugni delle OO. SS. Tuttavia alcune norme inserite nella legge "de qua" dovranno trovare applicazione anche nelle Istituzioni scolastiche della Regione Sicilia, tenuto conto che la Regione Sicilia gode di una particolare condizione di Statuto Speciale, con espresso riferimento al comma 211 dell'art. 1 della legge n. 107/2015. Quindi, sarà necessario che l'Assemblea Regionale Siciliana, su proposta della Giunta Regionale, assuma un conseguente e coerente provvedimento, come già avvenne per l'autonomia scolastica, di cui all'art. 21 delle legge n. 59/97, approvata e promulgata con la legge regionale n. 6/2000. E' opinione dell'ANQUAP per gli aspetti generali e per gli ambiti specifici che sia indispensabile ed urgente un provvedimento legislativo che consenta di dare piena attuazione alla legge nazionale n. 107/2015. I tempi sono stretti per cui occorre fare in fretta considerato che l'anno scolastico 2015-16 è alle porte".

-Quali sono i punti più importanti della legge n. 107/2015 che avranno una ricaduta sulle Istituzioni scolastiche della Sicilia -?
"Sul piano generale occorrerà modificare le regole concernenti la piena attuazione dell'Autonomia delle Istituzioni Scolastiche e quelle riguardanti il Piano dell'Offerta Formativa (POF) che passa da annuale a triennale. Particolare, attenzione dovrà essere rivolta anche ai percorsi formativi afferenti l'Alternanza Scuola/Lavoro negli istituti superiori. Nella parte generale il provvedimento dovrà riguardare anche una nuova disciplina per la costituzione delle reti tra II.SS. del medesimo Ambito Territoriale. Sulle tematiche afferenti i finanziamenti per il funzionamento amministrativo/didattico (e più in generale per la contabilità) occorrerà intervenire con lo stesso provvedimento (o altri conseguenti) poiché a livello nazionale si modificheranno i criteri di assegnazione ed erogazione dei finanziamenti alle II. SS. (anche con una nuova tempistica) e si rivedrà il Regolamento di Contabilità di cui al D.I. n. 44/2001; regolamento che la Regione Sicilia ha recepito a suo tempo con il Decreto Assessoriale n. 895/2001".

-La sentenza della Consulta sulla incostituzionalità del blocco della contrattazione nel pubblico impiego ha scatenato le OO.SS. della P.A. e della Scuola che ritengono il blocco degli stipendi illegittimo e quindi da sanare nel più breve tempo possibile anche attraverso lo strumento della prossima legge di Stabilità. In Sicilia c'è una legislazione in merito?

Purtroppo no! Questa è materia ministeriale e non regionale, per cui spetta al Governo rimediare alla vergognoso blocco col il ripristino dei contratti pubblici e degli stipendi PA (scuola compresa) , considerata la recente decisione della Corte Costituzionale che ha consacrato illegittimo il blocco dei contratti, ahimè, ma non per il passato.

Nel settore economico quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi della Legge 107/2015 per le scuole siciliane-?

"Dalla lettura della legge nazionale, in riferimento ai commi che dovranno essere recepiti dalla Regione Sicilia ravviso solo vantaggi che spaziano dai parametri per i finanziamenti da erogare alle scuole con tempi e modalità certi nell'assegnazioni e non aleatori come è accaduto finora, al POF (Piano Offerta Formativa) che passa da annuale a triennale, dall'Alternanza Scuola/Lavoro con le ore per gli studenti che lieviteranno di parecchio anticipandone la fruizione agli alunni del II° (in alcuni casi) e III° anno degli Istituti Superiori alle immissioni in ruolo. A tal proposito, unico neo, è quello che il Governo e i due rami del Parlamento si sono dimenticati del personale Ata, a differenza dei Docenti: dall'immissione in ruolo all'organico funzionale ".

Si può parlare di vera ed accresciuta autonomia delle scuole ?

Le scuole effettuano le proprie scelte in ordine al fabbisogno di risorse di organico attraverso l'istituzione dell'organico dell'autonomia, che comprende tutte le attività della scuola. E' rivolto alla realizzazione di obiettivi che la scuola identifica come prioritari fra questi:
a) competenze linguistiche, anche tramite CLIL;
b) competenze scientifiche e logico-matematiche;
c) competenze musicali ed artistiche, anche attive;
d) cittadinanza attiva e democratica, interculturalità, solidarietà, competenze giuridico-economiche, auto-imprenditorialità;
e) sostenibilità ambientale e territorio;
f) competenze nell'uso dei media e nelle tecniche relative;
g) educazione motoria ed ad uno stile di vita sano, educazione alimentare;
h) competenze digitali, pensiero computazionale, uso consapevole dei social network;
i) metodologie laboratoriali;
l) contrasto alla dispersione scolastica, lotta al bullismo, anche informatico, politiche di inclusione ed attenzione ai BES, individualizzazione del trattamento, collaborazione con altri enti;
m) apertura al territorio;
n) potenziamento dell'orario di apertura, riduzione nel numero degli alunni per classe;
o) alternanza scuola-lavoro;
p) valorizzazione percorsi formativi individualizzati;
q) sviluppo di sistemi di premialità e valorizzazione del merito per gli studenti;
r) potenziamento dell'italiano come seconda lingua, anche mediante collaborazioni esterne;
s) definizione di un sistema di orientamento.

La non completa applicazione delle norme sul dimensionamento e la presenza di numerose scuole sottodimensionate non è un danno per l'efficienza del servizio scolastico -?

"La norma è chiara! Lo Stato Italiano assegna ad ogni scuola normodimensionata un Ds, un Dsga, e il personale Docente, Educativo e Ata a seconda della struttura. Ma nella terra del "Gattopardo" - mi riferisco agli Organi Regionali - tutto è normale che funzionino ancora scuole sottodimensionate e/o ancora peggio che vengono aggregate alcune scuole in danno di altre con la perdita dell'autonomia "ad usum delphini".

Ritiene possibile attuare nelle scuole la politica delle azioni in rete tra le scuole e favorire i consorzi per i servizi come già avviene in alcuni Comuni ?

"Purtroppo in Sicilia, ma anche nel resto d'Italia la cultura di Rete è completamente assente, perché tutti vogliono comandare su tutti. In ogni modo la legge 107 prevede che gli Uffici Scolastici Regionali (USR) promuovono la costituzione di reti di scuole dello stesso Ambito Territoriale. Tali reti andrebbero costituite entro il 30 giugno 2016, anche se le scuole non sono "obbligate" a costituirsi in rete. Dipende dalla forza dei Dirigenti degli USR, per cui potrebbe risultare difficile resistere alle prevedibili pressioni nei confronti dei DD. SS, anche in vista del trasferimento alle stesse reti di una serie di funzioni amministrative, Infatti, entro il 2015, il MIUR dovrà emanare delle Linee Guida per l'organizzazione ed il funzionamento delle reti. Una serie di funzioni amministrative in materia di personale, come i decreti e i calcoli pensionistici e la liquidazione dei TFS ed altro ancora che potranno essere svolte, nella fase istruttoria, da reti di scuole per conto delle scuole aderenti. Staremo a vedere"!

Giuseppe Adernò





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-24878599.html