La paura dei precari 'Non sappiamo numero delle supplenze'
Data: Sabato, 08 agosto 2015 ore 01:30:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
"Lo Stato
ci ha truffato: siamo stati esclusi dalla riforma e adesso
con tutti questi nuovi assunti non sappiamo neppure se ci saranno
supplenze disponibili". È uno dei tanti sfoghi, comparsi sui forum
specializzati, dei precari abilitati della scuola che si interrogano
sul loro futuro. Non ci sono solo le domande d'assunzione degli
iscritti nelle graduatorie ad Esaurimento (Gae) e nelle Graduatorie di
merito dell'ultimo concorso inclusi nel piano straordinario varato dal
governo. Sono giorni cruciali per tutti i precari della scuola, anche
quelli esclusi dalla riforma: in queste prime settimane di agosto si
aggiornano le graduatorie d'Istituto, le liste che assegnano le
supplenze e che rappresentano l'unica risorsa per gli abilitati di
vario tipo (tra Tfa, Pas, diplomati magistrali e altre categorie sono
oltre 100mila) che, almeno fino al prossimo concorso, non potranno
aspirare ad un posto fisso, visto che il governo ha deciso di limitare
le nuove immissioni ad una sanatoria dei cosiddetti "precari storici".
Anche se, dopo la riforma, anche trovare un contratto a tempo
determinato, potrebbe non essere più così facile.
Le graduatorie d'Istituto venivano aggiornate con cadenza triennale.
Dopo la riapertura dello scorso anno, però, il Ministero ha deliberato
delle nuove "finestre semestrali" per consentire agli abilitati del
secondo ciclo Tfa di inserirsi, evitando di ripetere l'errore del
passato (quando migliaia di partecipanti al primo ciclo avevano dovuto
trascorre un anno di "riposo forzato", prima di poter far valere il
proprio titolo). Il termine di scadenza per presentare la domanda di
inserimento in seconda fascia (quella riservata agli abilitati) è
scaduto il 3 agosto. Dal 4 agosto fino alle ore 14 del 19 agosto,
invece, i nuovi iscritti avranno la possibilità di selezionare
telematicamente (sul portale dedicato del Miur) le scuole dove mettersi
in lista (fino a un massimo di 20 sedi). Mentre per chi dovesse
conseguire l'abilitazione al di fuori di questi periodi, il Ministero
ha previsto anche una sorta di corsia preferenziale in terza fascia: i
non abilitati che si abilitano nel corso dell'anno potranno presentare
domanda di "precedenza assoluta" (nell'ambito delle loro liste) per
ottenere l'incarico.
Tutto bene? Quasi: perché oltre al danno di essere stati esclusi dal
piano straordinario di assunzioni, per gli abilitati c'è anche la beffa
di non sapere quanti posti saranno effettivamente disponibili il
prossimo anno, dopo l'entrata in vigore della riforma. Il manifesto
iniziale de "La buona scuola" prospettava addirittura l'abolizione
delle supplenze. Ipotesi scongiurata, almeno per il momento:
impossibile rinunciarvi. Per alcune cattedre non ci sono insegnanti in
graduatoria neppure per coprire i posti vacanti. Infatti il ddl
approvato dal Parlamento lascia in vigore tutte e tre le fasce delle
graduatorie d'istituto (rispettivamente: iscritti in GaE, abilitati e
non abilitati). Certo però dopo l'ingresso nelle scuole di 100mila
nuovi docenti la situazione cambierà: ad esempio, tutti gli incarichi
fino a 10 giorni verranno coperti internamente con gli organici
funzionali. Una contrazione - rispetto ai circa 1,8 milioni di
contratti a tempo determinato stimati dal Ministero - è da mettere in
preventivo. Del resto, anche il governo annoverava fra le risorse con
cui finanziare il provvedimento i milioni spesi fino ad oggi per le
supplenze.
In realtà, le fasi B e C del piano (quelle delle immissioni
supplementari) potrebbero andare a regime solo ad anno inoltrato, con
il ricorso alla cosiddetta "nomina giuridica"che lascerà svariati posti
scoperti: "Probabilmente ancora per quest'anno le cose per noi
supplenti non dovrebbero cambiare troppo. Ma dal 2016 è un'incognita, e
per chi non vincerà il concorso il rischio di rimanere disoccupati è
concreto", aggiunge Stefania, di Roma. Anche perché resta lo
spauracchio del limite dei 36 mesi: dopo l'approvazione de "La buona
scuola", questo sarà il periodo massimo per cui un docente potrà
svolgere supplenze su posti vacanti e disponibili. Il governo ha
scritto questa norma per cautelarsi dopo la sentenza della Corte
Europea, che ha stabilito l'abuso da parte dello Stato italiano sui
contratti a tempo determinato nella scuola. Ma a rimetterci potrebbero
essere ancora una volta i precari, ancora più precari dopo la riforma.
Lorenzo Vendemiale -
Ilfattoquotidiano.it
|
|