Grazie ai “buchi” della riforma e ai vincoli del Mef nuovo anno a rischio caos: tutto tace su assunzioni Ata, presidi senza vicari e assistenti amministrativi che faranno i Dsga
Data: Venerdì, 07 agosto 2015 ore 00:30:00 CEST Argomento: Sindacati
Sono figure
professionali particolarmente importanti per le nostre scuole:
dimenticate dalla Legge 107/15, la loro gestione è affidata ad
un’amministrazione che ancora una volta non si dimostra all’altezza. Ad
un mese dal nuovo anno, infatti, all’appello mancano oltre 5mila
assunzioni di amministrativi, tecnici e ausiliari, i quali avrebbero
garantito almeno il turn over. Senza dimenticare che in tutto sarebbero
30mila i posti Ata vacanti, se solo il Tesoro non continuasse a tenere
alti i paletti del risparmio. Gridano vendetta, poi, gli oltre 5mila
vicari che dovranno tornare in classe, lasciando i presidi in una
condizione di pericolosa solitudine almeno per i primi cento giorni di
scuola. Come lascia perplessi il silenzio sul concorso per Direttore
dei servizi generali ed amministrativi, che affiancano i dirigenti
nella conduzione economica e organizzativa della scuola, che
costringerà ad assegnare 1.000 di questi delicati profili professionali
ad altrettanti assistenti amministrativi, i quali in cambio di una
maggiorazione dello stipendio quasi insignificante si faranno carico di
responsabilità enormi. Non avendo, tra l’altro, mai avuto la necessaria
formazione.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): è davvero avvilente che dopo
un anno di promesse, discorsi e tante parole spese dal Governo a favore
della Buona Scuola, si debba tornare a parlare di cattedre e posti
vacanti da affidare a supplenti che in un altro paese europeo sarebbero
da tempi già stati immessi in ruolo.
Mentre il Governo continua a promettere una scuola efficiente, tra un
mese partirà l’ennesimo anno scolastico all’insegna dei disservizi:
agli effetti nefasti dovuti alla riforma, si aggiungono infatti la
mancata copertura di tantissimi posti. Non solo dei 48mila docenti
dell’organico potenziato, che si concretizzeranno ad autunno inoltrato
dopo aver obbligato migliaia di precari a cambiare regione in cambio
della loro immissione in ruolo, e dei 30mila docenti di sostegno
rimasti precari pur in presenza di altrettanti posti liberi.
All’appello mancano anche le oltre 5mila assunzioni del personale Ata:
annunciate qualche settimana fa dal ministero dell’Istruzione, la loro
attuazione avrebbero garantito almeno il turn over. Invece tutto tace.
La mancata assunzione del personale non docente è particolarmente
grave, poiché i posti effettivamente liberi, considerati dal Miur a
torto solo fino al 30 giugno, sono addirittura 30mila (verranno
assegnati come supplenze annuali e in diversi casi prorogati fino al 31
agosto dai dirigenti scolastici). Al netto, tra l’altro, dei circa
12mila collaboratori scolastici, oggi forniti dalla cosiddetta
esternalizzazione, su cui l’amministrazione ha fornito rassicurazioni
verbali per assorbirli nei ranghi dello Stato. Nei giorni scorsi, Miur
e Governo sembravano essersi resi effettivamente conto che sorveglianza
e supporto ad amministrazioni scolastiche e laboratori sono essenziali
per garantire un servizio formativo di qualità. Però, ad oggi, i
paletti messi su dal ministero dell’Economia e delle Finanze, a loro
volta imposti dei vincoli di legge che impongono il 30% di posti
vacanti, sembrano prevalere.
Sono, in realtà, gli stessi paletti che impediscono agli Uffici
Scolastici Regionali di tramutare al 31 agosto, quindi in posti utili a
supplenze annuali totali e alle assunzioni, diverse decine di migliaia
di cattedre: “La colpa sarebbe, ci hanno detto, del MEF che non li
autorizza. Li autorizza solo come spesa annuale”, dichiara oggi ad
Orizzonte Scuola un insegnante che ha incontrato i rappresentanti
dell'ufficio tecnico del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone.
A dire il vero, considerando anche che 2.020 posti di amministrativi,
tecnici e ausiliari sono stati “bruciati” dalla Legge di Stabilità, i
posti effettivi in più sarebbero poco più di 3mila. I quali avrebbero
comunque rappresentato una piccola boccata d’ossigeno per delle
strutture scolastiche a cui i nostri decisori politici continuano a
sottrarre tantissime risorse umane. Già, perché sempre dal 1° settembre
2015, tutte le nostre 8.500 scuole autonome dovranno fare a meno dei
vicari: una norma orientata al risparmio ossessivo nella PA, sempre
inglobata nell’ultima ex Legge Finanziaria, in base alla quale con il
prossimo anno scolastico circa 5mila vicari, con esonero totale o
parziale, saranno costretti a tornare in classe. Lasciando i presidi
orfani dei loro più stretti collaboratori sino a che non verrà adottato
l’organico potenziato della Legge 107/15, quindi ad essere ottimisti
(ma non realisti) almeno per i primi cento giorni di scuola. È proprio
il caso di dire che ‘piove sul bagnato’: perché 1 scuola su 4 sarà
anche senza preside, quindi andrà in reggenza, e che ogni dirigente
scolastico è chiamato a governare qualcosa come 6 plessi di media.
Ma non finisce qui la lista dei posti nella scuola lasciati al loro
destino. Ci sono, infatti, almeno 1.000 posti da Direttore dei servizi
generali ed amministrativi, che affiancano i dirigenti nella conduzione
economica e organizzativa della scuola, che rimarranno non assegnati.
Perché al Miur sono ancora in attesa di stabilire i vincitori di un
concorso pubblico specifico mai svolto. Ancora una volta oltre 1.000
scuola saranno affidate, come gestione finanziaria, a degli assistenti
amministrativi, che in cambio di una maggioranza di stipendio quasi
insignificante si faranno carico di responsabilità enormi. Non avendo,
tra l’altro, mai avuto la necessaria formazione, se non quella sul
campo.
“È davvero avvilente che dopo un anno di promesse, discorsi e tante
parole spese dal Governo a favore della Buona Scuola – commenta
Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir
e confederale Cisal – si debba tornare a parlare di cattedre e posti
vacanti da affidare a supplenti: è una situazione che diventa
particolarmente grave quando si parla di sostegno, di 30mila Ata che
attendono da anni la stabilizzazione e che in un altro paese europeo
sarebbero da tempo di ruolo. E di oltre 1.000 assistenti
amministrativi, chiamati a svolgere mansioni ben superiori alle
proprie, in cambio di quasi nulla. La realtà è che la riforma non ha
sanato i mali della scuola, ad iniziare dalla carenza cronica di
personale dovuta ai tagli degli ultimi anni”.
Il sindacato ricorda che per il personale ATA sono ancora aperte le
adesioni sul portale Anief per aderire ai ricorsi per la
stabilizzazione, gli scatti di stipendio e l’estensione dei contratti
al 31 agosto .... Ma anche per il recupero della differenza retributiva
per lo svolgimento delle funzioni come DSGA, come per la
stabilizzazione per chi ha svolto funzioni DSGA per oltre 36 mesi ...
Anief ha, infine, predisposto apposito ricorso per recuperare ai VICARI
dei dirigenti scolastici l'indennità di reggenza e sostituzione (in
media 5mila euro l’anno) che dal 2011 non viene più corrisposta ...
Anief.org
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