Nello Correale e Giuseppe Cantavenere ricorderanno Rosa Balistreri
Data: Domenica, 26 luglio 2015 ore 08:08:59 CEST Argomento: Eventi
Al
Castello Normanno di Motta Sant’Anastasia rivivrà una “Voce” mitica
Testimonianze, recitazione, canto in corde pizzicate, filmato in un
importante appuntamento culturale a Motta Sant'Anastasia, dietro il
patrocinio dell'Amministrazione comunale e il supporto
artistico-culturale del periodico "l'Alba".
Si tratta di uno scrittore, Giuseppe Cantavenere, ed un regista, Nello
Correale, i quali, martedì 28 luglio, ore 20 e 30, al Castello
Normanno, ci racconteranno diRosa Balistreri, la mitica “folk singer”
di Licata, considerata una delle più belle voci del mondo.
Dopo i saluti del Sindaco, dott. Anastasio Carrà, il regista e lo
scrittore si intratterranno quindi sulla figura di Rosa conversando con
il prof. Pino Pesce, direttore del periodico “l’Alba” toccando alcuni
punti salienti del libro “Rosa Balistreri” (Cantavenere) e “La voce di
Rosa” (Correale).
Durante la serata, coordinata dall’Assessore alla Cultura, dott.ssa
Anastasia Distefano, interverranno le attrici Loredana Marino e Luisa
Ippodrino, gli artisti Cettina Busacca, Nino Caruso e Carmine
Santangelo che, oltre la Cantatessa del Sud, ricorderanno anche Cicciu
Busacca, cantastorie paternese, arrivato al succeso grazie a Dario Fo.
«Struggente e appassionata, Rosa Balistreri, davanti a un registratore,
pochi mesi prima della morte prematura racconta a Giuseppe Cantavenere
la sua vita in una Sicilia violenta. […] Rosa conosce la fame, le
umiliazioni, gli aspetti brutali della vita che ha cadenze da tragedia
greca. Non si piange addosso, impreca e canta, il canto come
liberazione Fugge dalla Sicilia verso la libertà e si ferma a Firenze.
Poi fortuna insperata, partecipa ad una commedia di Dario Fo […].
Muore il 20 settembre 1990 a seguito di un ictus che la coglie durante
uno spettacolo in Calabria.» (Dal quarto di copertina del libro “Rosa
Balistreri” di Giuseppe Cantavenere, Salvatore Sciascia Editore).
Dalla biografia di Cantavenere e da testimonianze filmiche e
televisive, Nello Correale, ispirandosi al neorealismo, ricostruisce
sapientemente la figura di una Grande Cantante che ha fatto uscire la
canzone popolare siciliana dal ghetto dandole dignità musicale e
culturale.
La cantante licatese, per definizione l’Amalia Rodriguez siciliana, fra
gli anni 70-90, ha, con la travolgente passione della sua voce,
raccontato la Sicilia con una indescrivibile «carica umana.»
Il film documentario di Correale, cucito nelle varie parti da Donatella
Finocchiaro, si apre con le incisive parole di Ignazio Buttitta: «la
voce di Rosa, il suo canto strozzato, drammatico, angosciato, pareva
uscisse dalla terra arsa della Sicilia…»
Si legge nella parte posteriore della custodia del DVD: «Rosa
Balistreri appartiene all’immaginario più profondo della Sicilia,
esponente di un certo modello di attivismo culturale. Un’icona che
rappresenta in maniera forte e completa il rapporto difficile, di odio
e amore, che molti siciliani, forse quelli dallo spirito più libero e
irrequieto, hanno nei confronti della loro terra.» E ancora: «Ha
cantato la Sicilia come nessun altro, il suo è stato il vero canto
popolare, ciò che per gli schiavi afro-americani era il blues; come
loro ha cantatola terra, il carcere, la violenza subita, l’ingiustizia,
un amore profondo per ciò che faceva.» Quindi «Questo film documentario
è un omaggio all’artista attraverso le sue canzoni, e allo stesso tempo
racconta un momento della storia sociale e culturale della Sicilia,
quando i protagonisti si chiamavano Sciascia, Guttuso, Consolo,
Buttitta.»
Mary Virgilio
|
|