Arriva il decreto Miur che salva gli aspiranti presidi in stand by e i ricorrenti del precedente concorso. Ma per Anief è tutto illegittimo
Data: Sabato, 25 luglio 2015 ore 01:30:00 CEST
Argomento: Sindacati


Il sindacato avvia un ricorso al Tar Lazio contro il D.M. 499/2015 per i più di 2mila ricorrenti che hanno un procedimento in atto anche avverso l’ultimo bando di concorso, il D.D.G. 2011. Messo a disposizione un modello di diffida per l’inserimento negli elenchi/integrazione degli ammessi al corso-concorso che saranno trasmessi entro il 24 luglio dagli Uffici Scolastici Regionali al Miur, da inviare entro il 31 luglio, data di scadenza per le adesioni da effettuare sul Portale ANIEF.
Nuovo pasticcio-imbroglio del Miur sulla vicenda dei presidi dell’ultimo concorso in attesa di essere assunti per evitare che il contenzioso travolga le nomine già effettuate: ancora una volta, si violano le regole sulla trasparenza nell’accesso al pubblico impiego, senza pubblicare la lista degli aspiranti o prevedere l’invio di domande. Il bando è illegittimo. Il sindacato impugnerà con motivi aggiunti anche gli elenchi trasmessi dagli Uffici Scolastici Regionali dei candidati, laddove non contemplano l’ammissione di chi ha ancora attivo, in primo o secondo grado, un ricorso in tribunale avverso l’ultima procedura di selezione per l’evidente incostituzionalità della norma. Potrebbero essere più di 2mila i ricorrenti, c’è tempo sino al 31 luglio.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): quella presa a Viale Trastevere è una decisione illegittima. Perché lascia per strada tanti docenti. Come sindacato, impugneremo gli elenchi trasmessi dagli USR dei candidati, in tutti quei casi che non contemplino l’ammissione di chi ha ancora attivo un ricorso in tribunale avverso l’ultima procedura di selezione per l’evidente incostituzionalità della norma.
Ancora un pasticcio del Ministero dell’Istruzione sulla vicenda dei tanti concorsi regionali per diventare dirigente scolastico negli istituti pubblici mai arrivati a conclusione, perché investiti da contenziosi infiniti. Alcuni vincitori “congelati” attendevano speranzosi che la riforma della scuola sanasse la loro incresciosa situazione, quella venutasi a creare malgrado fossero stati giudicati vincitori e idonei alla selezione pubblica, ma dai commi 87 e a seguire della Legge 107/2015 è arrivata una “ciambella di salvataggio” solo per sanare una parte del contenzioso pendente nei tribunali. Dimenticando, clamorosamente, tutti coloro che, dopo aver partecipato alla selezione bandita dal Miur nell’estate del 2011, hanno ancora attivo, in primo o secondo grado, un ricorso in tribunale.
In particolare, la riforma, ai commi 87 e 88, riporta che “al fine di tutelare le  esigenze  di  economicità dell'azione amministrativa e di prevenire le ripercussioni sul sistema scolastico dei possibili esiti del contenzioso pendente relativo ai concorsi per dirigente scolastico” si procede all’attivazione di “un corso  intensivo  di formazione   e   della   relativa   prova   scritta   finale” che verrà frequentato dai “soggetti già vincitori  ovvero  utilmente  collocati  nelle graduatorie ovvero che abbiano superato positivamente tutte  le  fasi di  procedure   concorsuali   successivamente   annullate   in   sede giurisdizionale” dell’ultimo concorso per preside (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie  speciale, n. 56 del 15 luglio 2011) e dei “soggetti che abbiano avuto una  sentenza  favorevole  almeno nel primo grado di giudizio ovvero non abbiano avuto,  alla  data  di entrata in vigore della presente legge, alcuna  sentenza  definitiva, nell'ambito  del  contenzioso  riferito  ai  concorsi  per  dirigente scolastico   di   cui   al   decreto   direttoriale   del   Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca 22  novembre  2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale, n. 94 del  26 novembre 2004, e al decreto del Ministro della pubblica istruzione  3 ottobre 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale  n. 76 del 6  ottobre  2006”.
Poche ore fa è stato emanato dal Ministero dell’Istruzione il conseguente decreto, il 499/2015, che darà modo agli Uffici Scolastici Regionali dar luogo agli adempimenti richiesti per sanare la situazione dei dirigenti scolastici rimasti in stand by. Nel provvedimento ministeriale, però, ancora una volta vengono violate le regole sulla trasparenza nell’accesso al pubblico impiego, non vi è alcun riferimento alla lista degli aspiranti dirigenti scolastici, né si prevede l’invio di domande di accesso ai corsi.
L’obiettivo del ricorso sindacale è l’accesso diretto ai Corsi intensivi di formazione per l'accesso ai ruoli di Dirigente Scolastico 2015, indetti dal MIUR con D.M. n. 399/2015. Il ricorso richiederà, in particolare, l'ammissione diretta ai corsi ministeriali anche per tutti quei candidati ricorrenti che hanno un contenzioso attivo con sentenza non definitiva avverso il D.D.G. del 13 luglio 2011 e che l'art. 1, comma 88, lettera b) della Legge 107/2015 esclude platealmente.
Per  aderire, bisogna seguire le procedure presenti sul Portale ANIEF entro il 31 luglio 2015, previo invio del modello di diffida.

Anief.org





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