Il presidente della Repubblica ha sbagliato firmando 'La buona scuola'
Data: Sabato, 18 luglio 2015 ore 01:00:00 CEST Argomento: Opinioni
Costituzione -
Art. 76 - L'esercizio della funzione legislativa non può essere
delegato al Governo se non con determinazione di principî e criteri
direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti.
Il governo ha la responsabilità di elaborare, nei tempi previsti, il
testo della legge che il presidente della Repubblica promulgherà.
Con la pubblicazione del decreto delegato si esaurisce l’efficacia
della legge delega.
Il presidente Mattarella ha infranto tale principio sorvolando sul
fatto che il fondamento della buona scuola è una legge delega. L’art. 1
recita: “La presente legge dà piena attuazione all’autonomia delle
istituzioni scolastiche di cui all’articolo 21 della legge 15 marzo
1997, n. 59”.
Incontrovertibile il significato del riferimento a una norma che
appartiene alla storia. L’elaborazione della delega è a firma D’Alema,
Belinguer, Ciampi che hanno stabilito: “L’autonomia delle istituzioni
scolastiche .. si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione
di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo
sviluppo della persona umana”, un principio che l’attuale governo ha
voluto cestinare.
Il titolo del provvedimento è sufficiente per cogliere la sua carica
conservatrice, la sua volontà di riportare la scuola a tempi molto
lontani: non più “sistema educativo di istruzione e formazione” ma
“sistema nazionale di istruzione e formazione”.
Sul campo erano schierati due modelli di scuola; il primo aveva a
cardine la progettualità, l’attuale si fonda sull’insegnamento: da un
lato la scientificità, dall’altro lato l’adeguamento all’esistente.
Due concezioni di governo della scuola si sono confrontate: il
controllo endogeno, fondato sul confronto tra obiettivi programmati e
risultati conseguiti è stato sostituito da quello esogeno, affidato a
terzi.
La visione dinamica del contesto socio economico è stata offuscata da
quella statica: l’imprevedibilità dello scenario cui si affaccerà uno
studente che accede al primo anno della secondaria non è stata presa in
considerazione.
L’orientamento del sistema scolastico è stato modificato: non più la
promozione delle capacità dei giovani ma l’adattamento alle tendenze
del momento.
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it
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