A Bronte dall'incontro tra l'istituto 'Benedetto Radice' e l'Accademia Balletto Siciliano nasce il 'Giudizio universale'
Data: Mercoledì, 15 luglio 2015 ore 02:30:00 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Sarà capitato a ciascuno - almeno una volta nella vita - di porsi l'interrogativo sul suo destino ultimo e trovarsi, probabilmente, ai limiti della valle di Giosafat, dove la tradizione religiosa del monoteismo colloca il Giudizio universale alla fine dei tempi e della storia. Evento di capitale esaltazione e infinito dramma nella vicenda individuale e di genere. Superfluo ripercorrere la fortuna del tema - nei secoli - in arte, letteratura, drammatizzazione.

Giunge nel novero, per ultimo, il lavoro di Antonio Lombardo (coadiuvato nella regia da Vittorio Zozzo), che ha messo in scena con gli allievi dell'I.I.S.S. "Benedetto Radice" di Bronte e l'Accademia Balletto Siciliano l'omonimo spettacolo di teatro e danza. La rappresentazione, in due tempi, gremita di immagini, luci e suoni (andata in scena presso il Teatro comunale cittadino lo scorso 28 giugno), prende le mosse dall’opera creatrice di Dio, che per tappe progressive conduce all’Uomo. Ed è proprio nel compimento finale che si consuma il dissidio interiore tra bene e male, il rapporto tra sentire soggettivo e ruolo sociale. La coscienza, che rimane sospesa tra tentazione e volontà, si fa quindi attesa del giudizio che ne decreterà la sua salvezza.

Un testo “apocrifo” e d’impatto che riesce a mettere in dialogo, per ruoli inversi, coralità e individualismo. Giocato più sul piano psicologico che dogmatico-fideistico, più sull’espressione artistica libera che sulla rigida prosa di scena.

I tredici alunni partecipanti al laboratorio teatrale, voluto dal dirigente del “Radice” Maria Pia Calanna e coordinato con passione da Pina Lipari, hanno potuto così offrire alla cittadinanza la “prima” di un’immagine scritturale, che nella sua tensione viva e radicale continua ad essere al centro di caliginose e illuminanti ricerche di senso.

L'attività condotta durante l'anno, a integrazione dell'offerta formativa e del curriculum particolare, ha inteso contribuire alla formazione e sviluppo nei ragazzi di una personalità armonica aperta a relazioni ed emozioni, competenze scenico - linguistiche, potenziamento ed esplorazione della triade gesto - parola - suono.

Linguaggio, sperimentazione, trasposizione scenica paiono essere, quindi, le parole chiave di questo *Dies irae *postmoderno, che ha offerto un’opportunità di incontro tra giovani artisti che si avviano a operare per il progresso culturale del territorio e hanno atteso a lungo l’ultimo giorno, di scuola… s’intende!

Placido Antonio Sangiorgio







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