La riforma del 'forse…' - La scuola che verrà
Data: Giovedì, 02 luglio 2015 ore 02:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Sul tema "La scuola che verrà" si è svolto ad Acireale, presso l'Hotel Santa Tecla Palace il convegno regionale dell'UCIIM con la partecipazione della presidente nazionale, Rosalba Candela, la dott.ssa Lucrezia Stellacci, già Capo dipartimento del Ministero e l'assessore regionale all'Istruzione Maria Lo Bello. Erano previsti inoltre gli interventi del Sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone e del direttore regionale dell'USR Sicilia, Maria Luisa Altomonte, i quali per motivi istituzionali non hanno potuto presenziare all'evento, mentre il Vescovo di Acireale, Mons. Antonino Raspanti, ha fatto pervenire ai convegnisti un video messaggio di saluto e di augurio per il bene della scuola.
L'attualità del tema, nel difficile e delicato momento di approvazione della riforma, ha sollecitato una qualificata e numerosa partecipazione di dirigenti e docenti.
I lavori sono stati guidati dalla presidente regionale dell'Uciim, Chiara Di Prima e puntuali e pertinenti sono stati gli interventi dei partecipanti.
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Il disegno di legge 2994 con il vestito del maxiemendamento passa dal Senato alla Camera e alle positive esultanze del Ministro Giannini che gode la conquista della "grande e gigantesca operazione", e del Sottosegretario Davide Faraone che saluta la scuola autonoma, moderna con più laboratori e sicura grazie agli interventi in edilizia scolastica che restano spesso solo bei progetti e con scarsa realizzazione.
Ai toni trionfalistici del Governo, risponde una "piazza" scontenta e contestatrice che non accetta le innovazioni, si sente tradita, inascoltata e che con pervicace rifiuto ostacolerà il graduale processo di modernizzazione della scuola.
Numerosi sono gli aspetti affrontati che al momento sono coperti dalla coltre del dubbio, del "forse", della non chiara applicazione nel concreto delle specifiche realtà scolastiche, così variegate e problematiche.
Nei 210 commi dell'articolo unico del maxiemendamento che disegna la "scuola che verrà" raccontata in 36 pagine, l'ex direttore generale Lucrezia Stellacci, al convegno regionale dell'UCIIM che si è svolto ad Acireale, ha illustrato lo spirito della riforma che tende innanzitutto a rafforzare l'autonomia scolastica, assegnando alle scuole libertà di autogestione sulle strutture, la didattica, i progetti formativi e i fondi. Il monte ore viene rimodulato e la scuola deve garantire anche l'apertura pomeridiana.

Al piano di assunzioni previsto per il prossimo settembre nella regolarità del turnover di ogni anno si aggiungono le assunzioni dal "ruolo del sostegno" e delle risorse da assegnare alle scuole in relazione alla progettualità triennale, come avviene per tutte le amministrazioni pubbliche.
La progettazione triennale del Piano dell'Offerta Formativa dovrebbe dare maggiore ordine e più efficiente funzionalità all'organizzazione scolastica. A stabilirlo sarà il collegio dei docenti insieme al dirigente scolastico, con approvazione finale del Consiglio d'istituto.
A proposito dell'elaborazione del piano triennale dell'offerta formativa il DDL al comma 16 raccomanda di assicurare "l'attuazione di principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dalla legge del 15 ottobre 20113, n. 119 e precisamente la prevenzione del "fenomeno della violenza contro le donne attraverso l'informazione e la sensibilizzazione della collettività, rafforzando la consapevolezza degli uomini e dei ragazzi nel processo di soluzione dei conflitti nei rapporti interpersonali"; nonché la promozione di "un'adeguata formazione del personale della scuola alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere.
I principi e i valori educativi che guidano tali scelte pedagogiche si prestano facilmente ad interpretazioni a volte soggettive e poco rispettose della responsabilità educativa dei genitori, come viene sancito dall'art.30 della Carta Costituzionale.

Il maxiemendamento approvato dal Senato ha ben poco dell'originario progetto presentato dal Governo con il titolo "La buona scuola" e le successive modifiche hanno di fatto ridotto anche i superpoteri dei presidi che hanno riempito le pagine dei giornali in questi mesi.
Resta ben chiaro il principio della valutazione dei risultati che coinvolge i docenti e i dirigenti.
A quanti criticano la presenza della componente genitori per la valutazione dei docenti altri rispondono che già i genitori valutano i docenti nella scelta della scuola e nella richiesta delle classi E' da considerarsi questa una forma di valutazione anche se non è certamente esaustiva e completa.
La valutazione del docente dovrebbe avere anche elementi riguardanti lo specifico disciplinare e la competenza didattica, come ha evidenziato il vice presidente dell'UCIIM, Giacomo Timpanaro
Ben vengano i concorsi quale "porta ufficiale" per entrare a scuola, mentre finora l'accesso alla carriera di insegnanti è avvenuta per leggi e leggine, senza porte e senza finestre, con l'avallo dei sindacati che ora temono di perdere potere e prestigio.

La formazione dei docenti entrerà a far parte del piano nazionale che il Ministero metterà in atto ed in particolare per la didattica digitale ed il miglioramento dell'offerta formativa. Il bonus annuale di 500 euro per i docenti, più il bonus al merito che verrà distribuito dal dirigente scolastico.
Tra le innovazioni proposte dal DDL mancano all'appello la riforma degli Organi Collegiali, tanto attesa e necessaria per la vita scolastica e l'UCIIM si è fatta promotrice di una proposta per modificare questo delicato tassello della vita scolastica che restituisce vitalità alla democrazia partecipativa della comunità scolastica.

Giuseppe Adernò





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