L’ àut àut di Renzi: senza riforma scuola, niente assunzioni!
Data: Lunedì, 22 giugno 2015 ore 09:17:18 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Manifestazioni delle OO.SS. martedì e mercoledì davanti al Senato mentre si esamina il testo del Ddl – Sit-in in tutta Italia da parte dei Cobas e del personale della scuola anche se impegnato negli Esami di Stato – Il sospetto baratto con l’ex Cavaliere: modifiche sulla legge elettorale (e riforme) in cambio dell’appoggio al Ddl Scuola
La pervicace ostinazione del Premier sul Ddl Scuola = assunzioni dei precari è la prova provata che Renzi si innamora follemente di ciò che pensa da solo, e forse anche in compagnia, tanto fa perdere di vista l’oggettività delle cose!
Certamente è forte dell’appoggio del suo staff (Puglisi – Giannini - Serracchiani – Faraone ed altri ancora) che dicono sempre signorsì senza osare a pensare cose diverse [leggi Ceripnews: Emendamenti ritirati o fiducia! - Assunzioni con maxi-emendamento e proteste sindacali - Le posizioni contro e la difesa della Serracchiani” - http://www.ceripnews.it/notizie.htm#emendamenti200615], ma arrivare a negare la concretezza dei fatti significa non essere lucidi, non essere sereni nella valutazione delle cose, in ultima analisi, significa non essere politici di vaglia che dovrebbero operare nell’interesse della Nazione e non del successo personale!
E così, mentre i più recenti sondaggi condannano il Premier e il Pd ai minimi storici per colpa degli esiti elettorali che sono a loro volta colpa della mancata ripresa economica, dell’Italicum, della riforma della P.a. e della minacciata riforma della scuola, continuare ad adottare la linea dura del prendere-o-lasciare, oltre che ricattare la minoranza dem e l’opposizione tutta, suona anche come una dichiarazione di guerra contro i Sindacati e quei politici che da tempo portano avanti l’esigenza di un decreto sui precari.
Le OO.SS. stavolta non si sono fatti trovare impreparate dalle ultime mosse di Renzi sulla scuola ed i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil hanno pronto un documento comune in cui chiedono un confronto in tempi rapidissimi, la garanzia delle assunzioni con decreto e manifesteranno davanti al Senato domani e dopodomani quando riinizierà il balletto al Senato; i Cobas, a loro volta, hanno annunciato sit-in in tante parte d’Italia.
Sulla minaccia renziana del voto di fiducia, peraltro è arrivato un secco no da parte del presidente Grasso che si augura si possa trovare in Commissione una via favorevole agli emendamenti e la predisposizione di modifiche condivise, evitando proprio la fiducia. Parole sagge, che però sembrano cozzare con l’atteggiamento guascone del Premier che rischia di voler fare il generale senza valutare quanta truppa lo segue disciplinatamente e soprattutto risponda ai suoi ordini.
A chi lo racconta Renzi che se ci mette 3 miliardi di euro e oltre 100 mila posti di lavoro non si possono accettare (= sopportare) le contestazioni?
Qui non si tratta di rifiutare il lavoro, ma della qualità del lavoro stesso; non si tratta di soldi promessi e che non ci sono realmente, ma della loro designazione finale; non si tratta di piagnucolare succhiandosi il pollice, ed affermare che non hanno senso le assunzioni se non si cambia la scuola, perché con questo Ddl la scuola cambia, ma solo in peggio:
-   per colpa delle assunzioni, poche o molte che siano (!);
-   per colpa dell’organico dell’autonomia destinato solo alle supplenze ed alla copertura dei posti vacanti temporanei o quasi;
-   per colpa della chiamata diretta dei prof, in nome di una presunta migliore qualità della didattica;
-   per colpa della valutazione e della correlata premialità di parte;
-   per colpa della mancata gestione collegiale del Pof che deve essere uno strumento di assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti del processo educativo ed istituzionale;
-   per colpa dei super-poteri conferiti ai Ds, con buona parte dei quali non li vogliono affatto;
-   con la valutazione triennale dei Ds affidati a pseudo ispettori, incapaci di fare counseling, e quindi figurarsi se idonei a valutare professionisti seri impegnati quotidianamente sul campo (se qualcuno dei diretti interessati e cari lettori siciliani o altri garantisti storcono il muso per questa affermazione, ho un elenchino niente male pronto per essere pubblicato se necessario, a partire da questi Esami di Stato!);
-   a causa degli esclusi dalle varie forme di chiamata alla firma dei contratti a tempo indeterminato;
-   a causa dei concorsi a cattedra solo promessi;
-   a causa del concorso per Ds bloccato senza sapere effettivamente come e perché, nonostante ci sia già un buco nero di 6 mesi tra le cose scritte e dette e le cose finora non fatte!
Peraltro sarebbe bene che il Premier ed il suo seguito la smettessero con la storiella delle assunzioni legate alle sorte del Ddl Scuola, non ci crede più nessuno, non ci crede neppure lui e la stessa senatrice Puglisi e la Ministra che continuano ad affermarlo, soprattutto dopo che la minoranza dem ha sbattuto sui loro tavoli lo schema di un provvedimento che a parte qualche virgola (ma solo perché siamo soliti “fare le pulci” nei testi!) può essere approvato rapidamente senza se e senza ma. Ovviamente solo che si voglia, lasciando l’onere ai politici di discutere sul resto dell’impianto del provvedimento dopo le risultanze della annunciata Conferenza nazionale sulla scuola dei primi di luglio, che altrimenti rischia davvero di essere una vera e propria presa in giro, come ha affermato Susanna Camusso, leader della Cgil.
Premere sull’approvazione della riforma così com’è, o peggio, così come potrà diventare dopo la definizione del maxi-emendamento irto di incognite e sconosciuto ai più, è segno di debolezza, è segno di una vision politica ottusa e miope da parte di una maggioranza che oltre a non pensare, non vede in prospettiva, mentre proprio sulla scuola, l’economia ed i futuri assetti istituzionali un Governo acuto, intelligente ed ambizioso nelle prospettive della durata, non può e non deve permettersi di sbagliare soprattutto dopo le batoste subite alle regionali e comunali, dopo gli scandali milanesi e romani, circoli pidiellini compresi, a cui sembra si stiano mettendo solo pezze colorate, senza procedere ad una salutare e radicale disinfestazione.
Quanto alle ultime novità giornalistiche pubblicate dal “Corriere della Sera” che prevedono la rinascita di un Nazareno.2 con un ex Cavaliere pronto a trattare con Renzi sulla reintroduzione nella riforma del Senato elettivo e nuove modifiche alla legge elettorale con l’attribuzione del premio di maggioranza dopo il ballottaggio, alla coalizione e non più alla lista, in cambio di un appoggio forte per la riforma della scuola, dopo il presunto rientro all’ovile di Denis Verdini ed il suo gruppetto (circa 10 senatori), solo nelle prossime ore, anche alla luce dei comportamenti dei singoli e dei gruppi, potremo capire come stanno effettivamente le cose.
Di certo finora c’è una sola cosa: parte delle richieste forziste sono le stesse avanzate dalla sinistra dem ed alle quali il Premier ha sempre detto no, anche sottovalutando l’esigua sua maggioranza a Palazzo Madama; forse assisteremo ad un ennesimo voltafaccia! (n.b.)

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