La distruttività de 'La buona scuola'
Data: Venerdì, 12 giugno 2015 ore 03:30:00 CEST Argomento: Opinioni
Il mondo corre, le
conoscenze si dilatano, la dimensione dei problemi
aumenta e la scuola, anche se buona, sta alla finestra: non
disattenzione ma disubbidienza. Nel 1999 l'autonomia è stata introdotta
nell'ordinamento scolastico, una vera rivoluzione: i libri di testo non
son più la road map degli insegnamenti. La progettualità "sostanzia" il
cambiamento: le competenze generali che gli studenti dovranno possedere
per interagire positivamente con il contesto socio-culturale sono da
identificare, le capacità che tali traguardi presuppongono sono da
individuare, ipotesi per il loro conseguimento sono da formulare, gli
scostamenti tra obiettivi e risultati sono da "valutare". Gli
operatori scolastici, a tutti i livelli, hanno trasgredito il dettato
legislativo, tutto è rimasto immutato: troppo oneroso il nuovo compito,
troppo elevato il livello d'incertezza che il cambiamento introduce.
Incredibile e colpevole il fatto che il disegno di legge in discussione
al Senato faccia propria la resistenza che è stata frapposta
all'adeguamento dell'istituzione al mondo contemporaneo, valorizzando
la trasgressione. Ufficialmente si sostiene che la finalità del
provvedimento è il potenziamento dell'autonomia, attribuendo a tale
concetto un significato diverso da quello di legge: una vera
mistificazione. Si prospettano solo interventi di contorno: l'essenza
dell'educazione, i processi necessari per il suo sviluppo, la
ridefinizione del campo in cui nasce il problema formativo sono
scaraventati fuori scena.
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it
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