A Roma, al Maxxi,
una mostra che approfondisce gli aspetti architettonici della
produzione e del consumo alimentare, dalla dimensione individuale a
quella globale. La mostra “Food.
Dal cucchiaio al mondo”, allestita al Maxxi - Museo
Nazionale del XXI Secolo di Roma dal 29 maggio all’8 novembrein
occasione dell’Expo 2015 di Milano sul tema “Nutrire il pianeta,
energia per la vita”, approfondisce i temi
architettonici legati all’immagazzinamento, alla distribuzione, al
consumo e allo smaltimento del cibo e
delle materie prime.
Il percorso espositivo, curato da Pippo Ciorra con Giulia Ferracci,
Alessio Rosati e Alessandra Spagnoli, si sviluppa nelle Gallerie 1 e 2
articolandosi in sei
sezioni, in un progressivo allargamento della prospettiva dalla
dimensione individuale a quella globale. In esposizione oltre
cinquanta opere di diversi artisti e architetti.
L’itinerario inizia con la sezione
“Corpo”, un’indagine degli aspetti rituali, religiosi e intimi
dello spazio legato al cibo che parte dall’arte barocca (la Cacciata di Adamo ed
Eva dal Paradiso Terrestre del
Domenichino) per arrivare alla Stazione spaziale internazionale.
A seguire, la sezione “Casa” illustra diverse idee di
spazi per la preparazione o la conservazione del cibo che hanno
modificato radicalmente il nostro modo di pensare, dal concetto di
abitazione dei maestri del Bauhaus, a quello rivoluzionario di cucina
componibile, la Frankfurt Kitchen, di Margarethe Schütte-Lihotzkydava;
dai contenitori Tupperware in Pvc degli anni Cinquanta al primo frigo
domestico alle cucine “sicure” e a basso consumo energetico realizzate
dal World Food Programme per le donne dei paesi in via di sviluppo.
Si prosegue con la sezione “Strada”,
dedicata al ruolo sociale del cibo, con immagini e video che
documentano la performance dell’artista Gordon Matta-Clark nel suo
ristorante newyorchese e l’attività dei dabbawala, i
“corrieri” del cibo di Mumbai; una ricostruzione del ristorante mobile
White Limousine Yatai dello studio giapponese Atelier Bow-Wow e il
supermercato virtuale coreano.
Con la sezione “Città” ci si addentra nelle
utopie, nell’agricoltura urbana, nei mercati, in un excursus dal
Settecento a oggi. Tra i progetti la Ferme Radieuse di Le Corbusier, la
Broadacre di Frank Lloyd Wright, il Markt Hal di Rotterdam di Mvrdv, la
riqualificazione del mercato di Santa Caterina a Barcellona di Miralles
Tagliabue, gli alveari urbani di Snøhetta e l’orto urbano “agricivico”
di Richard Ingersoll.
Nella sezione “Paesaggio” si ammirano, tra l’altro,
le fotografie di Ziv Koren sull’estrazione del sale in Etiopia, la
Génoscope de Lanaud progettata da Jean Nouvel in Francia e una
selezione di celebri progetti di cantine in Italia e all’estero.
Infine, la sezione “Mondo” offre animazioni e
infografiche basate su dati e mappe forniti dalla Fao sulla popolazione
urbana e rurale, l’urbanizzazione, la produzione, la denutrizione e
altri fenomeni, evidenziando la centralità del cibo tra i temi della
geopolitica e dell’antropologia.
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