Due drammatici fatti di cronaca: uno studente precipita dal quinto piano di un albergo, durante una gita scolastica; i suoi compagni sanno molto ma tacciono
Data: Sabato, 30 maggio 2015 ore 02:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Una ragazzina di 13 anni è vittima di coetanee bulle che la aggrediscono senza motivo, lasciandole ferite gravi nel corpo e nella personalità. Perché ? Perché cresciamo senza una forte coscienza personale e per questo deleghiamo il compito di discriminare tra male e bene a un'entità superiore a noi singoli.
Si tratti del "branco" dei bulli, si tratti della tribù alla quale si appartiene, si tratti della "famiglia mafiosa", si tratti del corpo militare di appartenenza, abbiamo bisogno vitale di essere accettati nel nostro "collettivo" di riferimento - pena la perdita della accettazione da parte del gruppo, dal quale riceviamo supporto e perfino senso identitario - e per questo facciamo nostra l'"etica" (distorta) del gruppo, la quale non riconosce alcuna colpa (dei suoi membri) se non quella contro altri membri del branco.
In nome di questa delega di responsabilità, non fu possibile sapere come morì il giovane Lele Scieri, allievo paracadutista che a Pisa fu trovato morto nella caserma, ai piedi di una torre usata per gli addestramenti in circostanze sorprendentemente simili al primo dei due casi attuali (i suoi commilitoni tennero un comportamento auto-protettivo nel più puro stile omertoso-mafioso determinando l'aborto delle indagini).
In nome di questa "delega" di responsabilità a qualcun altro, gli italiani sono andati in guerra due volte nel secolo scorso (a non considerare le guerre in Etiopia e in Spagna), confidando in capi di stato e di governo che applicavano ai rapporti tra gli stati le stesse dinamiche mentali che il branco dei bulli o il clan mafioso applica ai rapporti con gli "esterni".
Ovviamente, se ogni uomo avesse una coscienza, gli eserciti sarebbero auto-sciolti.
Ovviamente, se si volesse che gli uomini elaborino una coscienza, occorrerebbero molte cose, una delle quali è una scuola pubblica stimata, con professori ben motivati, fonte di senso critico.

prof. Maurizio Ternullo
astronomo presso Istituto Nazionale di Astronomia - Osservatorio di Catania





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